Bonus covid ai parlamentari, la piacentina Murelli accusata dai giornali replica «No comment»
La deputata leghista al centro delle polemiche sulle pagine dei giornali nazionali che però al momento non hanno ancora pubblicato alcuna prova
La parlamentare piacentina della Lega, Elena Murelli, in queste ore è finita suo malgrado nell'occhio del ciclone. Alcuni quotidiani nazionali - Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano - infatti la accusano di essere una dei deputati che hanno ottenuto dall'Inps i 600 euro del bonus previsto a sostegno delle partite Iva, erogato in primavera dal governo, in piena emergenza (anche economica) covid. Una circostanza che, pur non avendo in ipotesi nulla di illegale dal punto di vista del Diritto e dei requisiti, ha certamente fatto indignare parecchio l'opinione pubblica in relazione ovviamente a questioni di "opportunità" e al sostanzioso stipendio da quasi 13mila euro che ogni parlamentare italiano percepisce per legge ogni mese.
Va detto che al momento non vi è alcuna prova (o meglio, non è stata pubblicata alcuna prova certa) che la 45enne deputata di Podenzano abbia chiesto e ottenuto il contributo destinato a sostenere i professionisti danneggiati economicamente dal lockdown. Tuttavia i principali organi di informazioni, insistono molto sul suo nome e su quello del compagno di partito, anche lui parlamentare, Andrea Dara. Al momento la Murelli ha replicato con un secco "no comment" su tutta la linea.
BONUS INPS, RANCAN: «NON ABBIAMO RISCONTRI, SE EMERGERANNO, PRENDEREMO PROVVEDIMENTI IMMEDIATI»
«Al momento non abbiamo alcun riscontro, ma se dovesse emergere che consiglieri regionali della Lega Emilia-Romagna abbiano fatto richiesta all'Inps del bonus da 600 euro al mese per le partite Iva, prenderemo provvedimenti immediati, anche se quei soldi sono stati dati in beneficienza». È quanto dichiara il capogruppo in Regione della Lega Emilia-Romagna, Matteo Rancan, sulla vicenda dei consiglieri regionali che avrebbero chiesto il Bonus da 600 euro previsti dal Decreto Cura Italia.