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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni Comunali 2012 Galleana / Via Martiri della Resistenza

I candidati sindaco: «Una centrale unica del 118? Ci opporremo»

Affollato appuntamento nella sede della circoscrizione 3 in via Martiri della Resistenza. Al centro del dibattito ovviamente il paventato accorpamento della centrale del 118 con altre realtà e la conseguente chiusura

Una centrale unica del 118? Ci opporremo. È unanime la voce dei sette candidati sindaco che si stanno confrontando con il comitato dei cittadini che non vogliono questo accorpamento programmato dalla Regione. Alla Circoscrizione 3 di via Martiri ci sono rappresentanti del 118 e tanti volontari della Croce Rossa e delle Pubbliche Assistenze. I sette candidati hanno poi preso la parola per spiegare quanto in concreto ognuno di loro sarà disposto a fare per evitare la chiusura del 118 di Piacenza.

La centrale del 118 di Piacenza, infatti, rischia di chiudere a causa dell'accorpamento con un'area vasta che comprenderebbe anche Parma e Reggio Emilia. La nuova sede della centrale di via Anguissola, verosimilmente, potrebbe essere spostata proprio nella città ducale. Grazie a Facebook è nato però un gruppo di cittadini che sono determinati a evitare questo scenario. Di recente anche il presidente della Provincia Trespidi aveva preso posizione su questo argomento schierandosi contro la chiusura della centrale del 118 di Piacenza. 

«Non siamo contrari a priori. Vogliamo però capire come potrebbe funzionare la centrale unica del 118». Paolo Rebecchi, presidente provinciale Anpas, e Maria Rita Califano, presidente  del comitato spontaneo dei cittadini a favore della Centrale 118 provinciale, lo hanno sottolineato in apertura dell’incontro. «La nostra non è un’opposizione fine a se stessa. Desideriamo solo porre l’accento su una cosa a cui teniamo, che oggi è la concretezza dell'unità del nostro sistema sanitario provinciale. Invece da più parti si è semplificato troppo. Se si vuole fare il cambiamento, allora va condiviso con il volontariato».  

«Quello di Piacenza – ha sottolineato ancora Rebecchi – è un sistema che integra alla perfezione il modello pubblico e il mondo volontariato, il tutto a prezzi molto contenuti. Con un’efficienza che ci è riconosciuta ovunque. Sarebbe bello ragionare sugli stessi dati di altri luoghi dove sono state centralizzate le centrali». 

«Noi siamo stati i primi in Europa ad avere sistema integrato di defibrillazione precoce – ha aggiunto - e Piacenza si è sempre distinta nelle macro emergenze. La storia del 118 è stata fatta da persone che hanno sacrificato vita e famiglia. Prima di modificare questo sistema bisogna pensare e coinvolgere queste persone». 

Sullo stesso tenore anche l’intervento di Domenico Grassi della Croce rossa di Piacenza: «Il 118, così come è ora, funziona bene e rispetta i parametri regionali. Se cambiano le carte in tavola temiamo di andare a rovinare qualcosa che funziona bene». 

Il primo tra i candidati a prendere la parola è stato Pietro Tansini che ha sottolineato come «la Regione Emilia Romagna abbia sempre trattato Piacenza a pesci in faccia favorendo Parma». Paparo ha parlato invece del noto progetto del 112 come numero unico europeo per l’emergenza, proponendo di accorpare in ogni provincia le diverse centrali operative (non solo quella sanitaria ma anche quelle delle forze dell’ordine) grazie alla localizzazione degli utenti che la tecnologia di oggi consente. «Nell’immediato – ha detto l’assessore provinciale –faremo dura opposizione alla Regione per far sì che la centrale del 118 di Piacenza non venga accorpata. E mi impegnerò da subito anche in Provincia».

Gianmarco Lupi, in rappresentanza di Massimo Polledri, ha spiegato come «indipendentemente dalle normative europee, la logica voglia che il servizio sia sempre più localizzato e autonomo. Bisognerebbe conoscere le direttive della Regione. Manca chiarezza e occorre un’analisi chiara delle esigenze di Piacenza e delle forze a disposizione». Paolo Dosi ha parlato di un «privilegio sanitario che abbiamo a Piacenza. La contrarietà alla chiusura del 118 parte proprio dal livello di qualità del volontariato e dal livello tecnologico avanzato. Un sistema che non ha eguali in nessun’altra provincia emiliana. Errani ha giustificato questo provvedimento imponendo servizi di area vasta. Ma qualsiasi decisione verrà presa interpellando i singoli territori. Modena e Reggio Emilia sembra che si siano già defilate. Se lo hanno fatto loro, possiamo farlo allora anche noi». Poi ha rilanciato: «Confrontiamoci anche con gli altri capoluoghi della regione e intanto rivendichiamo il nostro ruolo di protagonisti. Sosteniamo la posizione di privilegio che deve avere Piacenza e non Parma, e se vogliono fare l’accorpamento, lo si faccia da noi e non a Parma». 

Pier Paolo Gallini ha raccolto grandi consensi: «La centrale del 118 è un tesoro che non possiamo disperdere. Perderemmo un elemento di funzionalità facendolo diventare un banale call center. Vogliono tagliare sulla sanità? Taglino i dirigenti sanitari che guadagnano centinaia di migliaia di euro all’anno».
(In basso, il pubblico presente al dibattito)

pubblico circoscrizione 02-2

 

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