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Elezioni Comunali 2012 Piazza Cavalli

«Abbiamo candidato i parlamentari perché sono gli uomini migliori»

Roberto Castelli, ex ministro leghista della Giustizia, in città per sostenere Massimo Polledri. «Beppe Grillo incarna chi fa antipolitica. Monti? E' rimasto alle aule delle università»

«C’è un malessere che noi, come Lega al nord, rappresentiamo a Roma da tempo, almeno tre anni. Prima agli alleati e ora a Monti. Ma a Roma, in città e nei palazzi, non percepiscono la crisi perché la stragrande maggioranza dei cittadini sono dipendenti pubblici e non hanno la percezione perché hanno lo stipendio garantito». Roberto Castelli, due volte al dicastero della Giustizia e poi sottosegretario alle Infrastrutture, è venuto a Piacenza per sostenere il candidato sindaco Massimo Polledri. Assediato dai giornalisti, Castelli, in modo brillante e deciso, ha risposto a domande sulla situazione attuale e anche sullo stato della Lega.

«Qui al nord - ha continuato - si sta disfacendo il tessuto produttivo per le scelte sciagurate fatte negli Anni 90. Oggi le aziende sono strette nella tenaglia della globalizzazione e dell’euro e non sopravvivono. Avevamo lanciato l’allarme, ma nessuno ci ascoltato. Oggi vediamo le conseguenze e temo che saranno sempre più gravi. Tutti ripetono come un mantra la parola crescita, ma non può esserci crescita in questa situazione. negli ultimi 5 anni le aziende hanno creato 1,5 milioni di posti lavoro: tutti all’estero. Poi ci sono 4 milioni di posti occupati da stranieri (numero in crescita). Abbiamo regalato 5,5 milioni di posti di lavoro  che avrebbero potuto essere occupati da italiani».

Negativo, poi, il giudizio sul Governo Monti: «Il professore vive nell’iperuranio, abituato alle aule dove faceva lezione. Noi siamo gli unici che dicono le cose come stanno. O La Ue si sveglia e mette sistemi protettivi per le nostre aziende o il popolo padano ha due scelte: o affondiamo o facciamo secessione, e lo dico da un punto di vista tecnico».

Sul caso Lusi (tesoriere della Margherita per cui è stato chiesto l’arresto) e sui soldi ai partiti, Castelli è stato netto: «La Lega ha presentato un progetto di legge per l’azzeramento del contributo statale, prevedendo fondi solo da privati o dai cittadini». Castelli, con chiarezza e onestà, non ha nascosto il momento difficle della Lega. «Il nostro è un periodo di transizione, andremo al congresso, ci sono gli scandali che scuotono la Lega. Noi non li copriamo, ma vediamo anche tante fallsità. Le 11 case di Emanuela Marrone si è scoperto che erano 11 particelle catastali della stessa abitazione.  Le spese mediche dei figli di Bossi erano fatture da portare in Parlamento perché i parlamentari hanno una mutua come quella dei giornalisti».

Sulle inchieste a “orologeria”, Castelli ha chiosato che «la bomba l’abbiamo messa noi con i nostri errori, non lo nascondiamo. L’orologio, però, lo mettono i nostri avversari politici. Ad esempio, la cartella family è stata trovata 15 giorni fa, ma guarda caso le indiscrezioni escono a rate, a seconda del momento». 

Infine, Castelli ha risposto alle domande sulle elezioni. Su Grillo, Castelli ha detto che «oggi si premia chi fa antipolitica. Lu la incarna meglio e sarà premiato».La Lega ha schierato anche i parlamentari per le comunali. «La Lega – ha spiegato Castelli - ha deciso di mettere in ogni comune gli uomini migliori. E la scelta è caduta sui parlamentari, perché riteniamo rappresentino la sostanza migliore sul territorio. E Polledri non fa eccezione».

L’ultima domanda ha riguardato il futuro di Castelli, in vista del congresso: «L’ho detto più volte, ora sono un “congiurato”: sono nato con Bossi e morirò con Bossi. Lega non avrà fine, perché la questione settentrionale esiste e la Lega passerà oltre la vecchia guardia. La mia avventura politica finisce con il segretario federale: quando andrà a casa lui ci andrò anch’io».

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