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Botti, con Boiardi stiamo definendo la coalizione

Parla Paolo Botti, segretario del Partito Democratico di Piacenza: “Stiamo definendo il perimetro della coalizione con il presidente Boiardi, ricandidato alla presidenza della Provincia”. Il programma? Sviluppo del territorio, attenzione all'ambiente, coesione sociale e servizi

“Stiamo definendo il perimetro della coalizione con il presidente Boiardi, ricandidato alla presidenza della Provincia”. È la prima cosa che dice, Paolo Botti, incontrato nella sede del Partito Democratico di Piacenza, del quale è segretario.

Lo siamo andati a trovare nel suo territorio, cercando di sbirciare come il centrosinistra sta muovendo le pedine della campagna elettorale. Perchè vista da fuori, tutto tace. La città è tappezzata dai manifesti dell'opposto schieramento: c'è il Pdl con il candidato Massimo Trespidi, i fogli della Lega Nord. C'è anche il candidato al parlamento di Strasburgo. Però, di Boiardi, ancora nessuna traccia.

“Noi stiamo facendo un ragionamento programmatico” spiega il segretario Botti “Stiamo definendo la coalizione di centrosinistra: le alleanze le stringiamo in virtù della coesione e della condivisione dei programmi”. Chiunque accetti i punti del Partito Democratico, dunque, è il benvenuto nello schieramento. “Per il momento abbiamo trovato convergenze con la Lista Civica Boiardi, che è anche il nostro candidato, con la Lista dei Pensionati e con l'Italia dei Valori. Ci confronteremo anche con la sinistra radicale”, assicura Botti.

E quali sono i punti del programma elettorale del centrosinistra?


Sviluppo del territorio, attenzione all'ambiente, coesione sociale e servizi.

Chiaro. Semplice. Democratico, appunto. Poi passiamo a descriverlo, pilastro per pilastro. E allora viene fuori che “L'attenzione all'ambiente non deve sconfiggere lo sviluppo” e che è possibile coniugare i due temi in nome di quella che si chiama “attenzione alle tematiche energetiche”. Poi, che il tema dell'acqua è di estrema importanza e necessita dell'adeguata tutela, non foss'altro che per “L'impatto notevole che ha sul settore agricolo piacentino”.
  Non abbiamo un approccio ideologico: le cose bisogna farle e farle bene  

Non solo perchè le nuove colture sono idro-esigenti, hanno bisogno cioè di grandi quantità d'acqua per crescere, ma anche perchè occorre intervenire con infrastrutture adeguate a razionalizzare e ottimizzare la risorsa. “Servono aree d'accumulo e di stoccaggio dell'acqua” specifica Botti “non le pompe per tirarla dal letto del Po, che inquinano e consumano”. Vasche, serbatoi in grado di mantenere costante in tutte le stagioni il livello dell'acqua necessaria alle colture. “Qui di acqua ce  ne è in abbondanza, ma va ottimizzato il consumo, vanno evitati gli sprechi”.

Insomma, “Non abbiamo un approccio ideologico: le cose bisogna farle e farle bene” conclude il segretario. Lasciando intendere che c'è spazio per le sinergie, in tutti i campi.

Sul fronte dello sviluppo economico, c'è anche il polo della Protezione Civile. “E' enorme e va sfruttato” dichiara Botti. Può veramente dare lavoro a centinaia, forse migliaia di persone e riqualificare l'intera area industriale nel quale si trova. “Che si impegnino decine di centinaia di metri quadri solo come deposito di stoccaggio è inaccettabile”, continua Paolo Botti.

E qui, finiamo inevitabilmente a parlare di sociale: “La coesione sociale e i servizi sono un punto di forza della provincia di Piacenza. Occorre mantenere alto lo standard, non arretrare”.
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