Vincere le provinciali è un dovere per il centro-destra piacentino
Intervista ad Andrea Paparo, capogruppo An-Pdl in consiglio comunale. Vincere le elezioni di giugno serve a "spezzare la catena di gestione del potere del centro-sinistra". Ce la si può fare "superando i personalismi"
La situazione politica in Città è in continuo movimento. In parte per motivi di carattere locale, legati alle scelte delle Amministrazioni comunale e provinciale, in parte invece per il quadro nazionale e internazionale estremamente fluido.
Questa primavera vedrà la nascita ufficiale del PdL come soggetto politico nazionale del tutto unitario. La nuova formazione sarà subito dopo messa alla prova in modo estemamente impegnativo anche a Piacenza nelle elezioni provinciali ed europee del prossimo giugno.
Abbiamo rivolto alcune domande sulla complessità di tale quadro politico ad Andrea Paparo, capogruppo di An-PdL in Consiglio Comunale,
membro anche del Comitato provinciale del PdL e dei Circoli della Nuova Italia di Gianni Alemanno.
Come vede le ultime mosse dell'Amministrazione comunale di Piacenza?
Da un lato demagogiche in quanto ogni scelta necessariamente dolorosa, in particolare sul welfare locale, viene imputata al governo centrale mentre i margini di razionalizzazione di spese improduttive sono ancora molto ampi e dall'altro avvolte da una totale autoreferenzialità.
Quali risposte potrebbero invece essere più¹ efficaci per un futuro di crescita della Città?
L'apertura a tutte le forze sociali indipendentemente dalla loro è appartenenza, liberando - secondo un virtuoso principio di sussidiarietà - le migliori risorse che tentennano a creare opportunità perchè imprigionate in un sistema politico ingessato.
Le questioni del lavoro e degli alloggi anche a Piacenza ricoprono sempre più un ruolo di primo piano nella definizione dei futuri scenari politici: il PdL locale come intende operare in tal senso?
Per quanto riguarda il lavoro: attraendo dall'esterno risorse, in particolare dalla vicina Lombardia, cercando di chiamare verso la nostra città e la nostra provincia realtà qualificate ed attratte dalla buona qualità di vita. Mentre il problema degli alloggi si può affrontare solo se si fanno scelte urbanistiche volte a valorizzare il patrimonio immobiliare già esistente.
Piacenza è tra l' incundine dell'essere una Città ormai da anni quasi esclusivamente vocata ai servizi e il martello della necessità di una crescita economica sempre più urgente, per non ridursi a quartiere dormitorio: la soluzione del polo logistico diviso tra Piacenza, Castel San Giovanni e Fiorenzuola le pare convincente?
Se la logistica ha avuto un ruolo importante negli anni scorsi oggi dobbiamo ripensarne gli sviluppi. Se, come detto prima, si vogliono
attrarre realtà di qualità si deve stare attenti a non consumare eccessivamente ulteriore territorio. Meglio puntare su attività ad alto contenuto qualitativo o innovativo che garantirebbero un rapporto territorio usato/occupazione di buon livello sicuramente maggiori.
Quali tappe attendono il PdL, sia a livello nazionale come locale, per potersi definitivamente
considerare un soggetto politico unitario?
Credo sia indispensabile definirne presto l'identità attraverso i valori ed i principi che lo ispirano, costruendo progetto politico a
lungo respiro insomma. In secondo luogo sono fondamentali le regole che ne stabiliscono la vita quotidiana e futura.
Il progetto dei Circoli della Nuova Italia come potrà inserirsi in questo contesto?
Dando un contributo politico e culturale qualitativo e costruttivo. Sia all'interno del PDL che come forma di aggregazione extrapartitica.
La base locale di An come giudica i rapporti con il coinquilino di Forza Italia nel PdL e con gli alleati, dalla Lega ai Liberali piacentini e tutte le formazioni minori?
Mi sembra che i rapporti tra le basi siano molto migliori di come qualcuno vuole fare credere, l'importante è essere consapevoli ed orgogliosi della propria identità, il confronto può solo arricchire.
E con l' Udc?
Credo che con chiunque voglia difendere l'aspetto comunitario, identitario e popolare del nostro Paese ci si possa relazionare in modo proficuo.
Ci può fornire qualche elemento di valutazione politica sulle prossime elezioni provinciali e relative candidature a Piacenza?
Vincere le elezioni provinciali è un DOVERE per il centrodestra piacentino, per spezzare la catena di gestione del potere del centrosinistra. Se c'è un progetto politico, se c'è l'entusiasmo, se ci sono condivisione e partecipazione, se c'è la squadra insomma ce la possiamo fare. Non
dobbiamo cadere nei soliti personalismi che ci hanno fatto perdere altre competizioni elettorali.
E su quelle europee, sempre in ambito locale? E' previsto qualche candidato della zona a sorpresa?
Che sappia io no ma non sono proprio uno di quelli che vive nella stanza dei bottoni.
Per concludere: come ti immagini Piacenza tra 10 anni?
Spero più viva e meno divisa, con una qualità della vita migliore anche se i prossimi anni saranno duri per tutti.
Partecipa al forum: Abolire le Province giusto o sbagliato?
Questa primavera vedrà la nascita ufficiale del PdL come soggetto politico nazionale del tutto unitario. La nuova formazione sarà subito dopo messa alla prova in modo estemamente impegnativo anche a Piacenza nelle elezioni provinciali ed europee del prossimo giugno.
Abbiamo rivolto alcune domande sulla complessità di tale quadro politico ad Andrea Paparo, capogruppo di An-PdL in Consiglio Comunale,
membro anche del Comitato provinciale del PdL e dei Circoli della Nuova Italia di Gianni Alemanno.
Come vede le ultime mosse dell'Amministrazione comunale di Piacenza?
Da un lato demagogiche in quanto ogni scelta necessariamente dolorosa, in particolare sul welfare locale, viene imputata al governo centrale mentre i margini di razionalizzazione di spese improduttive sono ancora molto ampi e dall'altro avvolte da una totale autoreferenzialità.
Quali risposte potrebbero invece essere più¹ efficaci per un futuro di crescita della Città?
L'apertura a tutte le forze sociali indipendentemente dalla loro è appartenenza, liberando - secondo un virtuoso principio di sussidiarietà - le migliori risorse che tentennano a creare opportunità perchè imprigionate in un sistema politico ingessato.
Le questioni del lavoro e degli alloggi anche a Piacenza ricoprono sempre più un ruolo di primo piano nella definizione dei futuri scenari politici: il PdL locale come intende operare in tal senso?
Il problema degli alloggi si può affrontare solo se si fanno scelte urbanistiche volte a valorizzare il patrimonio immobiliare già esistente |
Per quanto riguarda il lavoro: attraendo dall'esterno risorse, in particolare dalla vicina Lombardia, cercando di chiamare verso la nostra città e la nostra provincia realtà qualificate ed attratte dalla buona qualità di vita. Mentre il problema degli alloggi si può affrontare solo se si fanno scelte urbanistiche volte a valorizzare il patrimonio immobiliare già esistente.
Piacenza è tra l' incundine dell'essere una Città ormai da anni quasi esclusivamente vocata ai servizi e il martello della necessità di una crescita economica sempre più urgente, per non ridursi a quartiere dormitorio: la soluzione del polo logistico diviso tra Piacenza, Castel San Giovanni e Fiorenzuola le pare convincente?
Se la logistica ha avuto un ruolo importante negli anni scorsi oggi dobbiamo ripensarne gli sviluppi. Se, come detto prima, si vogliono
attrarre realtà di qualità si deve stare attenti a non consumare eccessivamente ulteriore territorio. Meglio puntare su attività ad alto contenuto qualitativo o innovativo che garantirebbero un rapporto territorio usato/occupazione di buon livello sicuramente maggiori.
Quali tappe attendono il PdL, sia a livello nazionale come locale, per potersi definitivamente
considerare un soggetto politico unitario?
Credo sia indispensabile definirne presto l'identità attraverso i valori ed i principi che lo ispirano, costruendo progetto politico a
lungo respiro insomma. In secondo luogo sono fondamentali le regole che ne stabiliscono la vita quotidiana e futura.
Il progetto dei Circoli della Nuova Italia come potrà inserirsi in questo contesto?
Dando un contributo politico e culturale qualitativo e costruttivo. Sia all'interno del PDL che come forma di aggregazione extrapartitica.
La base locale di An come giudica i rapporti con il coinquilino di Forza Italia nel PdL e con gli alleati, dalla Lega ai Liberali piacentini e tutte le formazioni minori?
Mi sembra che i rapporti tra le basi siano molto migliori di come qualcuno vuole fare credere, l'importante è essere consapevoli ed orgogliosi della propria identità, il confronto può solo arricchire.
E con l' Udc?
Credo che con chiunque voglia difendere l'aspetto comunitario, identitario e popolare del nostro Paese ci si possa relazionare in modo proficuo.
Ci può fornire qualche elemento di valutazione politica sulle prossime elezioni provinciali e relative candidature a Piacenza?
Vincere le elezioni provinciali è un DOVERE per il centrodestra piacentino, per spezzare la catena di gestione del potere del centrosinistra. Se c'è un progetto politico, se c'è l'entusiasmo, se ci sono condivisione e partecipazione, se c'è la squadra insomma ce la possiamo fare. Non
dobbiamo cadere nei soliti personalismi che ci hanno fatto perdere altre competizioni elettorali.
E su quelle europee, sempre in ambito locale? E' previsto qualche candidato della zona a sorpresa?
Che sappia io no ma non sono proprio uno di quelli che vive nella stanza dei bottoni.
Per concludere: come ti immagini Piacenza tra 10 anni?
Spero più viva e meno divisa, con una qualità della vita migliore anche se i prossimi anni saranno duri per tutti.
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