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«Un hospice in Valdarda valorizzando l’ex ospedale a Cortemaggiore»

Il sindaco di Caorso Fabio Callori, candidato al Senato nelle liste del Pdl, lancia una proposta per arricchire la rete di cura presente sul territorio suggerendo di utilizzare l'ex ospedale di Cortemaggiore, struttura oggi vuota e valorizzabile

«Le aziende pubbliche di servizi alla persone (Asp) ed esperienze come quelle degli hospice di Piacenza e Borgonovo e della rete Gracer per le gravi cerebro lesioni acquisite rappresentano delle eccellenze per il territorio: realizziamone una in Valdarda». Il sindaco di Caorso Fabio Callori, candidato al Senato nelle liste del Pdl, lancia una proposta per arricchire la rete di cura presente sul territorio; una proposta scaturita dalla visita all’istituto Andreoli di Borgonovo, organizzata da Giampietro Taina dell’Associazione Amici dell’Hospice di Borgonovo (erano presenti anche il presidente dell’associazione, Nanni Miglioli, e Domenico Francesconi, presidente dell’Asp Azalea).

Callori propone anche una soluzione logistica, suggerendo di utilizzare l’ex ospedale di Cortemaggiore, struttura oggi vuota e valorizzabile. «Realizzare una struttura di questo tipo rappresenterebbe una forma di sollievo per molte persone», osserva il primo cittadino di Caorso, evidenziando come la soluzione andrebbe ad ampliare l’offerta che, in alcuni casi, finisce per venire ridimensionata nel percorso di accreditamento. Come è successo a Borgonovo, nella struttura che insieme alla casa protetta Albesani di Castelsangiovanni costituisce l’Asp Azalea; in fase di accreditamento, infatti, l’Andreoli ha dovuto ridurre i posti letto a disposizione degli ospiti.

«Strutture come le case protette e istituti con un’offerta diversificata come quello di Borgonovo, dove oltre all’hospice – che ha stanze attrezzate anche per ospitare i pazienti – c’è un centro della rete Gracer, che offre una risposta adeguata al bisogno riabilitativo delle persone con gravi cerebrolesioni acquisite e alle loro famiglie, rappresentano esperienze da valorizzare, sostenere e incentivare». Per questo, osserva Callori, sarebbe bene che la Regione si fermasse a riflettere sulla riforma delle Asp, che tra proposte e marce indietro ora necessita di giungere a una sintesi che risponda alle esigenze dei territori».

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