rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Elezioni regionali 2010

Elezioni, verso le regionali: il 42% voterebbe PD

Una coalizione di centrosinistra guidata dal partito democratico. Così voterebbero il 42% degli elettori intervistati alle prossime regionali in programma a marzo. Lo ha stabilito il sondaggio promosso da Lorien Consulting per Il Fatto Quotidiano. I dettagli

Preferenze nette ad un centrosinistra guidato dal Pd. E' il risultato dell'ultimo sondaggio promosso da Lorien Consulting e pubblicato ieri, per scandagliare le intenzioni di voto degli emiliani, in vista delle prossime regionali.

Si conferma dunque il trend che vede come favorita la ricandidatura di Vasco Errani, attuale presidente dell'Emilia Romagna, già emersa in un sondaggio della fine di agosto. Secondo le risposte rielaborate da Lorien Consulting, quindi, a dicembre 2009, gli elettori nostrani voterebbero così:

il 42% appoggerebbe il candidato Pd che sia compreso in una coalizione con Italia dei Valori e altri partiti del centrosinistra. Percentuale che sale al 47% se, nel centrosinistra, confluisse anche l'Unione di Centro. Al centrodestra, capeggiato da Pdl e Lega, andrebbe il 31% delle preferenze che arriverebbero al 36% se in coalizione entrasse anche l'Udc.

elezioni-regionali

Ma l'Udc sembra voler correre da sola, almeno stando alle dichiarazioni di Mauro Libè, candidato Udc alla presidenza della regione e riportate dall'Ansa: “L'Udc ha le idee chiare e si garantisce da solo”.

“Lo abbiamo detto e ridetto: il sistema emiliano non ci piace e lo abbiamo sempre contestato. Ma restiamo convinti che l'alternativa in Emilia-Romagna la si possa realizzare solo con un candidato moderato che ha la capacità di attrarre anche i voti moderati dell'altro schieramento” ha specificato il candidato presidente. “Se si tratta solamente di partecipare diciamo grazie ma partecipiamo da soli. Il candidato lo abbiamo e senza incertezze lo abbiamo messo in campo per primi”.



Di alleanze “sorpassate” ha parlato a Il Piacenza anche il democratico Marco Bergonzi, capogruppo del Pd nel Consiglio provinciale piacentino. “Ritengo che la stagione di coalizioni tra tanti partiti troppo diversi tra loro, con l'unico scopo di vincere le elezioni, ma incapaci di essere poi coesi ed uniti al governo, vada definitivamente archiviata” ha detto Bergonzi.

Però si dice possibilista ad alleanze ampie, a patto che abbiano un programma condiviso che garantisca l'adesione di tutti e con il Pd che funga da architrave e da garante responsabile in prima persona. Poi, Bergonzi, sempre in tema di alleanze e di Udc  -che sembra essere il perno su cui ruotano le dichiarazioni politiche di oggi - ha concluso con una battuta: “Se le percentuali del sondaggio sono attendibili, si potrebbe anche fare a meno di qualche alleato il cui modo di intendere la politica si discosta troppo dal nostro, rafforzando l' omogeneità della coalizione”.

Anche il commento di Massimo Polledri (LN) alle cifre del sondaggio, rimane incentrato sull'Unione di Centro e sulla sua politica di possibili alleanze: “Con l’Udc in periferia dialoghiamo e, a Piacenza, condividiamo anche il governo locale. Notiamo però che, non appena la Lega Nord dimostra di sposare i valori della tradizione cattolica, Casini esce allo scoperto, rivela gelosie e inizia a dipingerci come brutti, cattivi e razzisti. L’Udc sa bene che su battaglie come: la difesa della vita, i diritti della famiglia, la lotta all’eutanasia la Lega è – per utilizzare il gergo militare – schierata, allineata e coperta. Se l’obiettivo dell’Udc è sostituire il proprio leader a Berlusconi, ferma restando la legittimità delle intenzioni, ci pare poco nobile e, dunque, non ci interessa”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni, verso le regionali: il 42% voterebbe PD

IlPiacenza è in caricamento