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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Elezioni regionali 2010

Calza: «Regione organismo "lontano" da Piacenza? Un mito da sfatare»

Intervista per "il Piacenza" a Patrizia Calza, ex assessore alle Infrastrutture della giunta Boiardi, candidata per un posto alle Regionali. Che sfata un mito "consolidato": «Quello della Provincia lontana da Bologna è un falso mito che vorrei sfatare. Quando mi sono rivolta alla Regione, ho sempre trovato ascolto e finanziamenti per le opere»

Da assessore provinciale ad Infrastrutture e Viabilità ad un posto in Regione: Patrizia Calza punta al balzo in avanti. In caso di ingresso in Consiglio regionale, la candidata del Partito democratico intende proseguire nel solco dell’attività intrapresa con la giunta Boiardi.

Se eletta, cosa porterà  con sé in Regione dell’esperienza maturata nell’esecutivo di corso Garibaldi?
Negli scorsi cinque anni ho imparato a conoscere bene il Piacentino ed i suoi problemi, instaurando stretti rapporti con le amministrazioni comunali. Il mio compito in Regione sarà quello di indicare le nostre esigenze in tutte le occasioni che si presenteranno e di portare a casa opportunità concrete. In questa direzione bisogna mantenere saldi i legami fra gli Enti di vario livello: Comuni, Provincia e Regione, visionando proposte, vagliando e mostrando progetti e informando il nostro territorio affinché le opportunità non vadano perse.

Quali sono i cardini della sua campagna elettorale?
Il mio interesse particolare è legato alle infrastrutture, cioè il settore di cui mi sono occupata in giunta provinciale. Poi il sostegno per l’occupazione e le imprese, la difesa del territorio e, molto importante, il tema della scuola. Occorre infatti fare uno sforzo per tenere aperti certi plessi scolastici di montagna al fine di eliminare una delle ragioni dello spopolamento dell’Appennino.

La Regione deve effettivamente essere più presente a Piacenza?
Quello della Provincia lontana da Bologna è un falso mito che vorrei sfatare. Quando mi sono rivolta alla Regione, ho sempre trovato ascolto e finanziamenti per le opere. Dobbiamo essere noi invece molto presenti in Regione. A Bologna c’è attenzione nei riguardi di Piacenza se si porgono delle proposte. Nel caso delle infrastrutture, ad esempio, si ottengono finanziamenti quando i progetti sono definitivi e cantierabili.

In Emilia-Romagna c’è spazio per un nuovo nucleare?
Per me non è quella la scelta giusta in campo energetico. In base a quanto sostengono alcuni scienziati, il nucleare di terza generazione di cui si discute ora è già superato. A questo punto è importante investire nelle fonti energetiche rinnovabili perché altrimenti rischiamo di perdere terreno rispetto ad altri paesi europei nel lasso di tempo, quindici o vent’anni, in cui le centrali prenderanno vita. Inoltre, non si devono far prevalere gli aspetti economici sulla salute dei cittadini.

Sempre sul fronte ambientale, ritiene che nel caso degli idrocarburi nel Po si sia intervenuto tardi non coinvolgendo subito l’Emilia-Romagna?
Non ho competenza specifiche, ma ho chiesto approfondimenti su eventuali ritardi in seguito alle segnalazioni che sono arrivate. Occorrerà verificare se ciò sia fondato o meno, perché nel caso in cui fosse vero bisognerà impedire che si verifichino simili disastri.

 

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