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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nel 2017 una farmacia comunale dentro la stazione ferroviaria

Il Comune aspetta l'ok dalla Regione per partire: intanto sono stati analizzati i conti della società partecipata delle "Farmacie Comunali". Nel 2015 fatturato intorno ai 5 milioni e 400mila euro, per un utile di 60mila. Nei primi sei mesi di quest'anno il fatturato è incrementato di 550mila euro

«Il fatturato dal 2008 è aumentato, l’utile nel 2015 è stato di 60mila euro, potremmo fare di più significherebbe rinunciare a quella scontistica sui farmaci e a quei servizi che offriamo alla cittadinanza». Le Farmacie Comunali, società partecipata al 51% dell’ente di Palazzo Mercanti e per il 49% privata, ha reso conto in commissione 4 della sua situazione economica. Durante l’incontro il vicesindaco Francesco Timpano ha rilanciato il progetto – già emerso più volte negli scorsi anni, perfino nel mandato Reggi - di una farmacia comunale dentro la stazione ferroviaria.

«La nostra è una società partecipata – ha spiegato la presidente Vanessa Grisi (di nomina del Comune), subentrata un anno fa ad Annalia Reggiani - perciò non è importante l’utile, ma il fatturato della società e i servizi resi ai cittadini. Perciò posso dire che siamo un servizio importante per il territorio. La farmacia Manfredi è diventata operativa 24 ore su 24, risolve i problemi dei turni, è diventata un punto di riferimento per la città e le zone limitrofe ed è in crescita. Abbiamo migliorato i servizi della farmacia “Europa” di via Calciati realizzando un parcheggio e tenendola aperta per 7 giorni su 7. Quella di Roncaglia è un presidio importante, un punto di riferimento per la frazione: dopo 5 giorni dall’alluvione è stata riaperta. Abbiamo pure promosso una tessera di fedeltà per la gente, ci sono sconti sulla vendita dei farmaci».

Luigi Francesconi, amministratore delegato della società, ha difeso l’operato della stessa.  «Dal 2008 sono state assegnate dal bando di gara le farmacie comunali. La gestione del piano industriale della società  ha previsto un milione e mezzo di euro per la ristrutturazione. Al Comune la società pesa zero: tutte le spese sono a carico delle Farmacie Comunali piacentine. Nel 2008 fatturato era di 2,5 milioni di euro. Il dato definitivo del 2015 è di 5 milioni e 400mila euro circa. In un momento economico drammatico come quello di questi anni non si deve criticare l’utile esiguo delle Farmacie. Hanno fornito sconti ai piacentini mai effettuati prima, sconti che arrivano fino al 15%. Non abbiamo speculato sui risultati d’utile, avremmo potuto non fare sconti e aumentare gli utili. Da noi gli esami del sangue sono gratuiti, anche altri servizi, come le prime visite dallo psicologo, o le visite dal tricologo e dal dietista. Senza dimenticare delle visite a domicilio gratuite: andiamo da tutti. Dal 2014 al 2015 è aumentato di 900mila euro il fatturato: in questi primi sei mesi del 2016 è aumentato già di 550mila euro rispetto all’anno precedente. L’alluvione ha pesato a Roncaglia per 50mila euro, non recuperabili. Abbiamo avuto un ritorno di 6mila e 200 euro di fondi comunali, che abbiamo dato alle scuole di Roncaglia insieme a 2mila euro nostri. Se avessimo voluto speculare avremmo tenuti i soldi… Abbiamo una politica d’investimenti costante che ci permette di stare sul libero mercato. Per trent’anni, a partire dal 2008, sarà così: tutti gli anni investiamo qualcosa. Aprire la farmacia 24 ore su 24 in via Manfredi è stato un rischio economico altissimo perché non c’è tanta folla che sulla carta poteva venire di notte. In realtà si è trasformata in un punto di riferimento non solo per la città, ma anche per la provincia. Abbiamo aumentato fatturato e utile: quest’ultimo, per quanto riguarda il 2015, è di 60mila euro. Non ci sono tanti esempi positivi in Italia di società del genere. Potremmo fare più utili, ma allora dovremmo ritoccare la nostra scontistica. Potremmo fare pagare anche qualcosa in più per i farmaci venduti di notte, ma non lo facciamo. Il Comune, alla luce di tutto questo, non ha fatto un affare pessimo nel mantenere le sue quote». Dal 2008 a oggi la società ha visto inoltre aumentare i propri dipendenti: da 11 a 19 unità.

Alla commissione ha partecipato anche Fiorenzo Molinari della Cgil. «Va bene l’aumento dei dipendenti, certo è che i contratti sono molto meno onerosi rispetto a quelli delle farmacie private. Comunque questa è una favola, rispetto ad altre realtà italiane. C’è un atteggiamento prudente con i contratti da parte della società, ma capisco, è denaro dei cittadini. Otto anni fa le farmacie comunali  erano ben diverse, i lavoratori non erano incentivati, gli spazi non erano così. È giusto coinvolgere il personale nel progetto. L’ad è un farmacista e ha valorizzato i lavoratori: la gente ormai entra volentieri nella farmacia comunale e fatica più ad entrare in quella privata. Solitamente è il pubblico che insegue il privato, qua la situazione si è ribaltata».

«In questi anni – ha rilevato il vicesindaco Francesco Timpano con delega alle società partecipate del Comune - abbiamo consolidato il rapporto con Farmacie Comunali: attraverso questa società assicuriamo servizi elevati e in crescita alla città. Siamo soddisfatti per la scelta fatta dalla precedente Amministrazione, perciò confermiamo il rapporto pubblico-privato in questa società. Garetti chiede perché i comuni gestiscono le farmacie: le Farmacie Comunali possono fare cose che le altre non possono permettersi. Come l’apertura di una farmacia nella stazione ferroviaria, che volevamo portare già a compimento ma ci sono stati problemi burocratici. Una volta che otteniamo l’ok dalla Regione, apriremo una farmacia nella stazione di Piacenza. Non vedo ragioni per cedere la nostra partecipazione nella nostra società. Qua abbiamo tagliato i costi della governance». La farmacia verrà collocata all’interno della stazione ferroviaria di piazzale Marconi, anche per agevolare e riqualificare il quartiere. Il vicesindaco, a margine della commissione, ha spiegato che l’Amministrazione conta di partire con la realizzazione della farmacia comunale entro la fine del mandato, quando la Regione darà l'ok decisivo alle nuove tre farmacie private di Sant'Antonio, La Verza e Montale.

«Cosa ha fatto il privato – ha detto poi Massimo Polledri (Lega Nord) nel dibattito - l’abbiamo capito: non ho capito cosa ha fatto il Comune in questi anni. Tutte le farmacie, non solo quelle comunali, svolgono un ruolo pubblico. Queste peculiarità, come l’esame del capello, non vanno spacciate per servizi pubblici». Marco Colosimo (Piacenza Viva) ha apprezzato il lavoro di Francesconi. Diamo magari più spazio alla fidelity card, facciamole più pubblicità, perché in tanti non lo sanno». Maria Lucia Girometta (Forza Italia) ha chiesto se è possibile diventare soci privati. «Son state distribuite 10mila card – ha replicato Francesconi -, e una stessa carta viene usata da 2-3 familiari. I nostri soci non sono miliardi, sono persone che hanno trovato un lavoro gratificante dentro l’azienda, hanno rischiato e combattuto per ottenere risultati. Ringrazio loro per il sostegno così come ringrazio il Comune di Piacenza, che ad esempio ci ha concesso per trent’anni il parcheggio per la farmacia Europa». «Situazione molto buona – ha commentato il grillino Andrea Gabbiani -, in passato  avevamo criticato la concessione del parcheggio, ma ora sono contento dell’operato fatto. Continueremo a controllarvi». 

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