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Ex Apollo: i frondisti del Pd passano al contrattacco

Ricciardi, Curtoni e Piroli replicano alle critiche giunte dall'interno del partito. “Abbiamo solo svolto il nostro ruolo ispettivo. Talvolta riemergono tracce di vecchio centralismo democratico"

Continua a dividere la vicenda dell'ex Cinema Apollo, struttura destinata alla riconversione abitativa, ma su cui si è aperta una rissa interna alla maggioranza che in Consiglio comunale sostiene Reggi. L'approvazione della sospensiva della delibera, votata da quasi tutta la lista civiva “Per Reggi” e da tre esponenti del PD, aveva provocato le dure reazioni dei leader del partito democratico piacentino, Botti e Cacciatori, che hanno accusato di mancanza di etica politica Ricciardi, Curtoni e Piroli.

La polemica vive oggi della reazione dei cosiddetti tre frondisti. “E' criticabile”, osservano in una nota i tre democratici “che il vicesindaco possa censurare i consiglieri comunali se pur appartenenti al suo partito che svolgono ed hanno svolto legittimamente il loro ruolo che è quello di chiarimento e approfondimento rispetto a una pratica che evidentemente non è così "di tutto relax"”. Il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate dal vicensindaco Cacciatore che ha appunto definito di tutto relax la pratica dell'ex Apollo.

Talvolta riemergono tracce di vecchio centralismo democratico

“Sulla necessità espressa da uno di noi (Ricciardi)”, continua la nota congiunta “di acquisire alcuni atti e documenti relativi alla pratica abbiamo espresso il nostro parere favorevole alla richiesta di sospensione avanzata dal collega Zucconi (Per Piacenza con Reggi). Ci piace ricordare che anche il capo del nostro gruppo (Romersi) su tale richiesta non ha espresso voto contrario, evidentemente non ritenendo la stessa un atto di grave spaccatura del gruppo. D'altra parte più volte, nel corso del dibattito, Ricciardi aveva chiarito che non si trattava in nessun modo di una presa di posizione politica, tanto è vero che per poter far esprimere il Vice-Sindaco Cacciatore, presentatore del progetto, aveva ritirato la sua preliminare richiesta di rinvio”.

I tre “frondisti” replicano a Botti e alle sue dichirazioni sul senso di responsabilità auspicando “un approfondimento in più, come sollecitato dal collega Ricciardi e da più membri della maggioranza. Ed infatti i consiglieri Cisini, Fumi, Marippi, Zucconi e Galvani, che si sono astenuti in commissione hanno espresso pari perplessità”. Polemica la chiusura della nota. “ci pare che talvolta riemergano tracce di quel vecchio centralismo democratico che riteniamo fuori del tempo e fuori luogo”.

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