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Expo 2015: Milano – Piacenza, ponte di amicizie?

Una destra che stringe mani e organizza tavoli di confronto con la Lombardia, una sinistra che veleggia prudente e chiede maggiore concretezza. Uno scopo comune: l'Expo 2015 e una vicendevole, pubblica accusa: il sistema di amicizie che si infiltra nei rapporti inter-istituzionali

Sei anni all'alba per l'Expo 2015, ma il terreno imprenditoriale e politico è già in fermento da mesi. Che ne verrà a Piacenza, dell'esposizione meneghina? In campagna elettorale le promesse si sprecano, con tanto di media a far da cassa di risonanza. Ma le somme le tireremo nei prossimi mesi, sperando che anche la partnership economica con la Lombardia non frani rovinosamente come il ponte sul Po.

nino-beretta-pdCampane e contro campane. Il Partito Democratico tirava prudentemente già un mese fa i remi in barca, in attesa di sviluppi più solidi.  “Leggendo gli ultimi proclami del consigliere Trespidi circa i suoi frequenti contatti con il presidente Formigoni, sembra che l’unica fortuna del nostro territorio stia al di là del guado e sia esclusivamente nelle mani di chi governa la regione vicina”. Scriveva così il consigliere regionale del Pd, Nino Beretta, lo scorso aprile.
  Quello della destra è un modo di far politica ottocentesco e propagandistico  

Il consigliere regionale Nino Beretta (Pd), qualche giorno fa ha rincarato la dose, dichiarando alla stampa che quello della destra, era un modo di far politica ottocentesco e propagandistico, perchè basato sulle amicizie.

Le strette di mano fra Trespidi e Formigoni, gli erano andate di traverso da subito. “Trovo decisamente superficiale affrontare una partita, al tempo stesso delicata e decisiva per la nostra realtà territoriale, a partire dalla bontà o meno di rapporti personali” aveva ribadito Beretta, lasciando intendere che quello di Trespidi era solo “Un modo che può fare sensazione, strappare magari un titolo in più sul giornale ma che, in fondo, aggiunge ben poca sostanza”.

Maurizio Parma (Lega Nord) difende Trespidi a spada tratta. “L'amicizia in politica è un valore” ha dichiarato il capogruppo regionale del Carroccio, quando al telefono gli abbiamo girato l'accusa della sinistra.

“La sinistra è abituata a fare delle istituzioni qualcosa di proprio” ha continuato Parma, “Noi vediamo le istituzioni come il buon governo dei cittadini indipendentemente dal colore politico che queste hanno”. Sull'Expo 2015, però, meglio se si parla la stessa lingua, lascia intendere il leader del Carroccio: i rapporti con la Lombardia sono ottimi, ma “miglioreranno nel caso in cui anche la provincia di Piacenza, avrà un'amministrazione dello stesso colore politico della Regione Lombardia e del Comune di Milano”.

Ci va giù pesante la Lega Nord, anche se i toni sono di diplomazia raffinata: “Mi limito ad osservare che i finanziamenti erogati dalla provincia di Piacenza in questi 5 anni, sono strettamente correlati al colore politico delle amministrazioni comunali che ne hanno beneficiato” ha avanzato Parma.

Insomma, ha lasciato intendere che la discriminate nell'elargizione dei contributi ai comuni, si è basata non sulle esigenze dei cittadini, ma sul colore politico delle amministrazioni.

Che non si dica quindi che il centrodestra tesse amicizie per spartirsi l'Expo 2015, come ha voluto far intendere la sinistra dopo l'incontro Trespidi - Formigoni: “Qui non si tratta di distribuire dei fondi, ma di istituire dei rapporti di collaborazione” ha tuonato Parma. “In questo caso un'amicizia è sicuramente da tenere in considerazione” ha concluso, ribadendo che non si tratta di un'amicizia “come intende la sinistra, che elargisce fondi in base alle sue convenienze politiche”.
  L'amicizia in politica è un valore  

Secondo Parma le premesse per includere il territorio piacentino nelle manifestazioni connesse con l'Esposizione universale, sembrano esserci. “Già prima della campagna elettorale giriamo le varie associazioni di categoria e gli imprenditori che possono essere interessati ad entrare in Expo 2015” ha spiegato Maurizio Parma. “Sicuramente dopo l'8 giugno seguiranno i fatti alle parole. Siamo consapevoli dell'importanza che questo evento ha per Piacenza e la sua provincia” ha promesso poi.

Del resto, di Expo 2015 si era iniziato a parlare già lo scorso gennaio, carta cantava, quando si erano riunite le Giunte regionali di Emilia Romagna e Lombardia. Massima, era stata l'attenzione al territorio piacentino, considerato come unico vero punto di confine e non solo geografico, fra le due regioni. Si vedrà, nei mesi a venire. Infondo, mancano sempre sei anni all'alba.
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