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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Fermare il declino, tutto esaurito per l'incontro con Alessandro de Nicola

Ancora il tutto esaurito per il secondo evento piacentino di FARE per Fermare il Declino. L'auditorium di Fiorenzuola pieno per Alessandro de Nicola

COMUNICATO STAMPA FARE PER FERMARE IL DECLINO:

«Ancora il tutto esaurito per il secondo evento piacentino di FARE per Fermare il Declino. Questo nuovo successo di pubblico (e critica) ha accompagnato ieri sera, al bellissimo Auditorium Comunale di Fiorenzuola, l’incontro con Alessandro de Nicola, uno dei padri fondatori insieme a Oscar Giannino, del movimento FARE per Fermare il Declino che si batte per annullare i privilegi delle caste, rilanciare la nostra economia, facilitare l’accesso al lavoro da parte, soprattutto, dei giovani e delle donne, e far ripartire le aziende. Il tutto attraverso un programma che specifica, fin nei minimi particolari, come farlo, identificando aree di risparmio e zone di investimento. Per certi versi, un programma anomalo rispetto a quello di tutte le altre forze politiche impegnate in questa campagna elettorale fatta di veleni e accuse reciproche tra chi, da vent’anni a questa parte, ha portato l’Italia in una condizione di quasi non ritorno e che oggi si presenta con programmi banali, senza indicazioni sul come realizzare le proposte e con promesse elettorali che tendono ad accontentare tutti ma che non hanno nessuna credibilità. Per oltre un’ora De Nicola si è soffermato sui veri problemi del Paese e le reali, fattibili, soluzioni, spesso interrotto dagli applausi di approvazione dei tanti convenuti.  Molte la domande rivoltegli da parte di imprenditori, artigiani, commercianti e studenti».

Tutte domande concrete e pratiche che hanno ottenuto risposte esaurienti e altrettanto concrete. Ecco, in sintesi, l’intervento di De Nicola.

«FARE per Fermare il Declino nasce in maniera casuale dal legame fra 7 amici e conoscenti. Per tutti c'è stato un episodio che ha composto il quadro dei sentimenti sedimentati negli anni e che ha fatto nascere il desiderio di fare qualcosa. Per me si è trattato di una cena con 11 amici, in cui tutti, nessuno escluso, erano certi che il futuro dei loro figli sarebbe stato all'estero. Mi sono chiesto: questa cosa succederebbe in una cena in Germania? Dunque noi 7 fondatori di FARE ci siamo ritrovati in luglio per stilare un Manifesto che hanno messo online e pubblicato su alcuni giornali nazionali. Il risultato è stato oltre le aspettative, con diecimila adesioni in pochi giorni. Da qui poi è scaturito tutto il resto. Siamo l'unica vera novità nel panorama politico nazionale. Ormai non lo è più nemmeno Grillo e tantomeno lo è Ingroia che unisce Di Pietro, Orlando, Diliberto ecc».

«I nostri punti fermi sono la credibilità e il programma. È per questo che non siamo alleati con nessuno! Perché nessuno è disposto ad impegnarsi sul nostro programma: tanti partiti, di destra e sinistra, ci hanno allettato con posti in parlamento, con Italia Futura c'è stato anche un pezzo di cammino percorso insieme, ma poi nessuno di loro ha voluto portare avanti il programma. Allora corriamo da soli. I loro programmi, infatti, sono tutti senza numeri, senza dati, propongono cose improvvisate giusto per la campagna elettorale».

«Qual è il nostro programma? La premessa è che lo Stato non sa fare quello che pretende di fare: è un gruppo di politici e burocrati che fa il proprio interesse. Con il redditometro ci chiedono di dimostrare come spendiamo i nostri soldi. E invece è lo Stato che deve spiegarci come spende i NOSTRI soldi! E’ un nostro diritto saperlo e lo pretendiamo! Per rimettere in sesto i conti poi, la prima cosa è far dimagrire, far ridurre il perimetro dello Stato. Innanzitutto riducendo la spesa pubblica per poi diminuire le tasse. In tanti in questi giorni dicono la stessa cosa, ma noi siamo gli unici a dire come fare. E cioè: tagliare l'apparato burocratico, che serve solo ad alimentare la politica e i politici, tagliare i finanziamenti alle imprese (spesso statali) per permetterci di togliere l'IRAP alle stesse, tagliare le spese militari e vendere beni pubblici (solo gli immobili, sottostimati, valgono 500 miliardi) per abbattere il debito».

«I nostri punti fermi e i valori di base sono la CONCORRENZA, IL MERITO, IL MERCATO. E mi offende sentire che siamo un partito per pochi. Noi siamo contro l’élite, noi siamo per i figli di nessuno, in altre parole per quelli che non appartengono a nessuna casta, che non hanno raccomandazioni da far valere e per quelli che credono che il valore e il merito contino più di qualsiasi raccomandazione».

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