Ferrero presenta la Federazione di sinistra: «Far tornare il conflitto sociale»
A Castell'Arquato la festa "Essere comunisti" ha visto schierati ieri sera i big della nuova Federazione di sinistra (Prc, Pdci, Socialismo 2000). Parlato, penna de “il manifesto”: «Più che ripartire, servirebbe un nuovo inizio». Ferrero (Prc): «Un milione di persone sta perdendo il lavoro, e ci si preoccupa delle donne di Berlusconi»

L’ha fatto ieri sera a Castell’Arquato, nella festa “Essere comunisti”, con un dibattito al quale hanno partecipato Cesare Salvi (Socialismo 2000) e Paolo Ferrero (Prc). Doveva esserci anche Oliviero Diliberto (Pdci), ma un malore del proprio addetto stampa l’ha trattenuto vicino all’amico. L’ex ministro della Giustizia, infatti, con il proprio partito è la terza pedina della neonata Federazione di sinistra. L’organismo, si spera, del rilancio.
«FALCE E MARTELLO: CHI LI USA PIU'?» - Il senso della tavola è stato unico: rinnovamento. «Non dobbiamo farci trascinare dai principi - afferma Parlato -, la vera fedeltà si ha confrontandosi con la realtà. Abbiamo nel nostro dna la falce e il martello: ma chi li usa più nel 2009? Bisogna sapersi rinnovare: non dimentichiamo le radici, ma sappiamo guardare avanti». «Serve di nuovo il conflitto sociale - aggiunge Ferrero davanti a una folta platea di iscritti e simpatizzanti - in Italia un milione di persone sta perdendo il lavoro, e ognuno lotta per la sua fabbrica, invece che rimanere uniti».
IL VOTO DELLA LEGA E LA «GUERRA TRA POVERI» - In una società italiana dove, negli ultimi vent’anni, «le condizioni dei lavoratori sono sempre più peggiorate», non si può «più essere comunisti come prima». «Si sono alternati al governo destra e sinistra - prosegue il segretario del Prc - e nessuno sa cosa abbiano fatto. La verità è che gli operai hanno votato Lega Nord per una sorta di guerra tra poveri: meglio mandar fuori l’extracomunitario, piuttosto che rimanere senza stipendio». E Salvi fa il mea culpa: «Nell’ultimo ventennio non c’è stata una sinistra credibile. Ora sta a noi non dividerci, con una Federazione che mantenga le individualità ma che sappia anche unire, e faccia proposte critiche, autonome».
LA CRISI PAGATA DAI LAVORATORI - Per Maria Campese, della segreteria nazionale Prc, nella Federazione «l’errore più grande sarebbe quello di appassionarci al “contenitore” senza i contenuti». «Dovremmo, invece, mettere a fuoco i soggetti con una seria proposta politica, e non avere preclusioni», continua. Paolo Guerrini, coordinatore regionale del Pdci, poi, segnala «gli interventi sbagliati» del governo per fronteggiare «la crisi del capitale», una recessione «interamente pagata dai lavoratori».

Il pubblico intervenuto. Sopra, il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero
Un momento del dibattito