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Ambiente

Fiumi, Tagliaferri (Fdi): «Serve più manutenzione, in particolare a Nure, Trebbia, Arda e Tidone»

L’interrogazione del consigliere regionale, che chiede alla Regione se «a seguito dei tragici eventi del mese scorso, intenda attivarsi al fine di avviare una strutturale opera di messa in sicurezza»

«Potenziare la manutenzione dei fiumi in provincia di Piacenza». A chiederlo, in un’interrogazione, il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che ricorda come «i principali fiumi e torrenti che interessano il territorio piacentino, Nure, Trebbia, Arda e Tidone, necessitano di costanti interventi di sistemazione dell’alveo e delle sponde: in particolare, il Piano Gestione Rischio Alluvioni dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po riporta tra le aree a rischio significativo di alluvione il tratto del torrente Arda a valle della diga di Mignano e, in particolare, quello a valle dell’ abitato di Fiorenzuola d’Arda: alcune dichiarazioni comparse sulla stampa locale piacentina in merito ai recenti tragici avvenimenti lasciano a dir poco sbigottiti e meritano una precisa presa di posizione da parte dell’istituzione regionale. Tra queste, “spicca” la presa di posizione del direttore del Centro italiano per la riqualificazione fluviale (Cirf), secondo il quale i corsi d’acqua italiani “sono devastati dall’eccesso di manutenzione, non certo dalla presenza di sedimenti o legname. Da una manutenzione che però è superata”».

Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale «se intenda prendere posizione in merito alle recenti dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal Cirf e se ha piena contezza delle attuali criticità dei fiumi e torrenti che interessano il territorio piacentino, nello specifico Nure, Trebbia, Arda e Tidone».

Tagliaferri chiede inoltre se la Regione «anche a seguito dei tragici eventi del mese scorso, intenda attivarsi al fine di avviare una strutturale opera di messa in sicurezza dei predetti fiumi e/o torrenti insistenti sul territorio piacentino e se intenda riorganizzare più efficacemente – o comunque incrementare – l’attività di ordinaria manutenzione dei fiumi e dei torrenti, in sinergia con le istituzioni territoriali (in primis Comuni e Consorzi di Bonifica) e con i privati (in particolare con le associazioni di categoria agricole e gli agricoltori) garantendo – per quanto di competenza – la massima semplificazione delle relative procedure amministrative».

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