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Il dibattito

Fivi in partenza, ci si interroga sul futuro di Piacenza Expo

Trespidi: «I soldi per gli investimenti usati per ripianare perdite». Rabuffi: «Se parte Geofluid, l’ente affonda». Pagani: «Deve diventare un incubatore di eventi». Putzu: «Un evento dedicato all’enogastronomia insieme a Pavia»

Tutti dispiaciuti per la partenza da Piacenza della Fivi, la fiera dei vignaioli indipendenti. L’addio all’ente fieristico di Le Mose è stato salutato da tutte le forze politiche con disappunto. La Fivi andrà a Bologna per ragioni economiche e di spazi, dopo essere stata corteggiata da Rimini e da altre realtà fieristiche. Piacenza Expo perde così uno degli appuntamenti più sentiti dal nostro territorio.

Tra le forze d’opposizione c’è chi ha puntato il dito contro l’Amministrazione in carica. La maggioranza nei giorni scorsi ha parato i colpi, chiamando a sua volta in causa l’Amministrazione Barbieri. Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi) ha invece attribuito le responsabilità al management dell’ente fieristico, nella persona dell’amministratore unico Giuseppe Cavalli. «Stiamo girando attorno alla questione. Non credo che il Comune di Piacenza abbia particolari responsabilità. Il Comune ha sborsato 1,5 milioni di euro in cinque anni, nessuno lo ha mai fatto. Chi ha governato Piacenza Expo in questi anni cosa ha fatto con quei soldi? Già all’epoca della Giunta Dosi si parlò di allargare i padiglioni e di aumentare i parcheggi. Noi oggi non ci facciamo tirare le orecchie da nessuno. Quei soldi, elargiti per investimenti, sono stati usati per ripianare le perdite dell’ente fiere».

Non è della stessa opinione Salvatore Scafuto (Pd). «Cavalli ha lavorato bene e la Fivi era già in partenza da tempo. C’erano anche problemi di ricettività di strutture alberghiere. Come mai non si è mai fatta una programmazione cinque anni fa?». «Non sento proposte – ha polemizzato Filiberto Putzu (Liberali) rivolgendosi ai colleghi -, dovremmo rilanciare idee. Ho pensato ad esempio ad una proposta legata alle “province del buon vivere, del buon vino e del buon cibo” insieme a Pavia. Ingenerosa la critica a Cavalli di Trespidi, Scafuto ha ragione, l’amministratore qualcosa ha fatto. Il fatto è che siamo un territorio debole, che ha bisogno di un ricostituente». 

«Negli ultimi giorni – è il parere di Luca Zandonella (Lega) - abbiamo assistito a vari disastri e penso che ne assisteremo anche nei prossimi mesi. Abbiamo letto notizie negative, a partire dall’abbandono di Fivi e del suo enorme indotto, che è una sconfitta per tutti. Dobbiamo pensare a sostituire questa fiera con qualcos’altro». Più o meno della stessa idea anche Luigi Rabuffi (ApP): «Veniamo da uno dei peggiori weekend di sempre. La Fivi se ne è andata. La Regione poco tempo fa è entrata nel pacchetto azionario di Piacenza Expo, poi Bologna porta via una fiera che avevamo valorizzato noi. Ora stiamo attento a Geofluid: se perdiamo quella Piacenza Expo affonda».

Caterina Pagani (Piacenza Oltre) offre un punto di vista differente. «Non si può dire che ci siamo fatti scappare il Fivi. Questa fiera è partita con numeri molto bassi. Nel 2015 contava 6mila presenze, nel 2022 erano 24mila. La fiera è nata qui dal nulla, ci dovrebbe essere l’orgoglio per questo. Piacenza potrebbe diventare l’incubatore di eventi di nicchia che possono diventare di grandi dimensioni».

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