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Forza Nuova: «Le prefetture vanno avanti a colpi di Cas»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

"E’ una struttura CAS quella di Breno? Che accoglie quindici giovani richiedenti asilo (provenienti da Senegal, Sierra Leone, Ghana, Nigeria, Bangladesh, Gambia, Guinea) I CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) concepiti come strutture temporanee per arrivi consistenti di migranti, sono diventati la regola. Possiamo affermare con certezza che 80% dell’accoglienza è gestita così. Questo perché a differenza degli SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) i CAS possono essere gestiti sia da enti profit che non profit su affidamento diretto delle prefetture.

Se così fosse quello di Breno e cioè un centro CAS al suo interno dovrebbe avere un presidio sanitario con medico interno alla struttura, lo prescrivono le nuove gare d’appalto per i CAS fatte dalle prefetture.

A quella di Breno, Albone ecc. ne seguiranno altri le prefetture vanno avanti a colpi di CAS, nel 2016 l’Italia ha speso per l’accoglienza dei migranti circa 2,5 miliardi di euro il doppio rispetto il 2015. Secondo il DEF (Documento Economico Finanziario) approvato 11 aprile 2017, la previsione per il 2017 è di una cifra vicina ai 3 miliardi di euro cui vanno aggiunti 900 milioni di euro l’anno per spese di soccorso in mare.

L’Unione Europea come ci aiuta? Con un contributo di 100-120 milioni di euro cui vanno aggiunti i fondi del FAMI 600 milioni di euro distribuiti in sei anni a partire dal 2014.

Aumentando gli arrivi di migranti nella nostra Nazione crescono in maniera preoccupante i nostri connazionali poveri sono più di 7 milioni. Di questi, rivela l’Istat, oltre 4 milioni vivono in condizioni di povertà assoluta, non possono cioè permettersi di acquistare il minimo indispensabile per vivere.

Noi di Forza Nuova guardiamo con rinnovata preoccupazione la sorte di tanti nostri connazionali, poveri e senza lavoro, uomini e donne dimenticati da un Governo pronto a tutto per soddisfare le pretese dell’Unione Europea e rimanere ancora in sella. Non sono certo le parole scritte sul muro di Breno a preoccupare le famiglie italiane, ma questa classe politica che ci governa, sempre pronta a nuove tasse e balzelli per far quadrare i conti. Proviamo tutti assieme a sbarrargli la strada".

Barbara Cremona

Coordinatrice provinciale

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