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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Foti chiede alla Regione di uscire dalla rete “gay friendly”

Dopo la decisione della Giunta di Piacenza, Tommaso Foti (Fratelli d’Italia) rilancia e chiede anche alla Regione Emilia-Romagna di uscire dalla rete “Re.A.Dy”

«La rete di Amministrazioni gay friendly cui l'Emilia-Romagna aderisce dal 2014, comporta costi inutili e progetti scolastici di educazione sessuale non rispettosi dell'autonomia di scelta e dell'indirizzo genitoriale». Il consigliere regionale Tommaso Foti (Fdi-An) ha presentato in data odierna una risoluzione per impegnare le Giunta regionale ad abbandonare la Rete RE.A.DY, ovvero la rete di Amministrazioni locali gay friendly costituita su iniziativa Comuni di Roma e Torino nel 2006, all’indomani dei gay pride di Torino, cui la Regione Emilia-Romagna ha aderito nel 2014. Lo fa dopo che la Giunta di Piacenza del sindaco Patrizia Barbieri, su suggerimento della Lega Nord e dell’assessore Massimo Polledri, ha già deliberato di uscire dalla rete.

«La partecipazione della Regione alla rete nazionale RE.A.DY - sottolinea Foti - pur non comportando il versamento di quote associative, comporta costi diretti e indiretti per la Regione e prevede anche di attivare strette collaborazioni e iniziative su tematiche in parte non condivisibili, in particolare nel settore educativo/scolastico minorile dove sono stati proposti progetti di educazione sessuale non rispettosi dell'autonomia di scelta e dell'indirizzo genitoriale. Con queste premesse, alla luce anche della decisione assunta da alcune  Amministrazioni comunali di recente nomina, tra le quali il Comune Piacenza, di recedere da tale organismo il consigliere impegna chiede all’Assemblea regionale di impegnare la Giunta a recedere dalla rete RE.A.DY».

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