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Foti: «Faccio vera opposizione alla sinistra, mentre qualcun altro urla su Facebook»

Ad un anno dalle Elezioni Regionali, il consigliere Tommaso Foti (Fratelli d’Italia) traccia un bilancio della sua esperienza assembleare a Bologna: «Il 20% di tutti gli atti presentati è mio: L’opposizione alla sinistra la so fare e non ho bisogno suggerimenti». E presenta un esposto sul comportamento della Regione la notte dell’Alluvione

Tommaso Foti, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, parte dai numeri per raccontare il suo primo anno di esperienza nell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna. Numeri - a distanza di un anno dalle Elezioni Regionali che fecero scattare il seggio di Fratelli d'Italia a favore del rappresentante piacentino - che parlano di 45 presenze su 47 alle sedute del Consiglio regionale – «mi sono rotto un piede a febbraio e quel giorno non sono potuto andare» -, 286 interventi, 155 emendamenti presentati (134 respinti e 21 approvati), 281 interventi nelle commissioni in 74 presenze, 9 progetti di legge (più 6 rivolti alle Camere), 296 atti di indirizzo, 25 interpellanze, 181 interrogazioni a risposta scritta, 14 interrogazioni a risposta immediata, 3 richieste di commissioni speciali, 155 emendamenti, 40 risoluzioni.

«C’è un’opposizione urlata – rileva Foti in una conferenza stampa a cui hanno partecipato numerosi esponenti di Fratelli d’Italia, fra cui anche i candidati che lo accompagnarono alle Elezioni Giancarlo Tagliaferri, Edoarda Ghizzoni e Anna Gregori -, dichiarata su Facebook e una vera e propria». Foti, incalzato dai cronisti, non ha voluto fare nomi, ma appare evidente il richiamo agli altri rappresentanti piacentini in Regione: Matteo Rancan (Lega Nord) per l’opposizione, e anche Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi per il Partito Democratico, che fanno parte della maggioranza. «Mi pare abbastanza di moda sia per la maggioranza che per la minoranza urlare su Facebook, ma la politica si fa negli enti istituzionali. È facile scrivere 4 righe su Facebook, invece che produrre un esposto e prepararlo nei dettagli. L’opposizione alla sinistra la so fare e non ho bisogno suggerimenti da chi non può insegnare».

«Presentando 9 progetti di legge regionali dei 34 totali, ho svolto il 29% dell’attività legislativa di tutta l’aula, così come ho effettuato il 15% degli atti d’indirizzo. Molto spesso si ritiene che quest’attività sortiscano poche risposte. Su 51 interpellanze ho ottenuto 25 risposte (49%), mentre quelle in commissione sono state evase. Mi sono visto respingere progetti di legge sulle eccellenze agro alimentari, sul sostegno dei giovani professionisti e sulla la modifica della legge n.24 relativa ai campi nomadi». IMG_20151123_113848-2

«In alcuni casi – ha proseguito Foti - la mia attività è stata risolutiva, in altri no, di certo Fratelli d’Italia ha rappresentato gli interessi della comunità piacentina, mentre rimane marginale il ruolo della nostra realtà rispetto al resto dell’Emilia Romagna: basta solo pensare alla sanità e all’aria fritta dell’Area Vasta.  Ricordo in modo significativo - per il Piacentino – la mia risoluzione per un confronto con l’Esercito sul 50° stormo di San Damiano». Foti rimarca anche l’impegno per impedire la soppressione della sede distaccata del Tar di Parma, le battaglie sulla tracciabilità del latte e sulla contraffazione dei prodotti alimentari italiani, la ventilata chiusura di alcuni uffici postali sul territorio, la vicenda Buzzi Unicem in Valdarda e la valorizzazione della via Francigena».

L’attività c’è stata – lo dice mostrando un enorme plico di pagine e pagine di rassegna stampa locale -. Venerdì scorso ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica per alcune situazioni che si sono verificate nella notte del 14 settembre scorso durante l’Alluvione. Non pretendiamo che si agisca sui fulmini e lampi, ma ci sono state manchevolezze in quella nottata, a partire dell’apertura solo alle 3.15 del mattino della Centrale Operativa della Regione, per passare alle denunce mai ascoltate sull’erosione alla strada provinciale Valnure nel tratto di Recesio. Pochi metri più avanti a valle il Nure sta erodendo in altri punti la strada».

Il piacentino ha presentato un altro esposto-denuncia per danno erariale contro la Regione per alcuni incarichi esterni conferiti – a giudizio di Foti – in modo illegittimo. «C’è un numero di dirigenti cospicuo nell’ente e procedure censurabili in base alle normative nazionali dell’Anticorruzione.  A Bologna i dirigenti dei settori dell’ente sono gli stessi da oltre vent’anni: ricoprono gli stessi incarichi da una vita, eludendo tutte le norme. Sono dei “boss”».

Parole di ringraziamento, a un anno di distanza dalle Elezioni, per chi ha condiviso con lui quella battaglia delle Regionali. «Sembrava impossibile conquistare il seggio e grazie al loro contributo è stato raggiunto». Lo stesso Giancarlo Tagliaferri, sindaco di San Giorgio, ha risaltato le «qualità di Foti, esponente di lustro, esempio della linea concreta del partito della Meloni nel Piacentino. Sono orgoglioso e mi sento spronato a impegnarmi. Siamo stati vigili sull’aeroporto di San Damiano. Ora c’è un silenzio totale su questo tema ed invito ad attivarsi ancora per tutelare questa dismissione».

Infine, un giudizio sulla giunta Bonaccini. «Uno dei limiti che vedo – ha sottolineato – è la voglia di correre davanti ai problemi. C’è il mito della velocità di Renzi, ci si muove per fare, ma non c’è un disegno logico: esempio ne è la Riforma Istituzionale sulle Province. Nonostante la legge rimangono sul tavolo i problemi dei dipendenti. Fare le riorganizzazioni per primi non significa risolvere le cose. Stessa cosa per i campi nomadi, che diventeranno piazzole di sosta sparpagliate. Se non altro siamo riusciti quasi all’unanimità a tagliare i costi della politica: nessuno dell’Assemblea supera i 5mila euro lordi al mese».  

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