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Foti (Fd’I-An): «Ecco l’ennesimo tentativo della Regione di emarginare Piacenza»

Il candidato consigliere commenta la notizia dell’eliminazione della figura del direttore sanitario a Fiorenzuola e Castelsangiovanni

La notizia è deflagrata senza preavviso, come già era accaduto per la “chiusura” dell’ospedale di Fiorenzuola ora in fase di consolidamento e ristrutturazione. Protagonista, ancora una volta, l’Azienda Usl di Piacenza che, stando alle notizie apparse sulla stampa, sarebbe intenzionata a riorganizzare la sanità locale. Una decisione che, secondo l’ex deputato piacentino Tommaso Foti candidato alle regionali per Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, nasconde ben altre intenzioni. «Se si trattasse di semplice riorganizzazione con la ventilata eliminazione della figura dei direttori sanitari di Fiorenzuola e Castelsangiovanni non ci sarebbe molto da dire - sostiene Foti - Ma in realtà non è così. Il disegno è ben più ampio e riguarda la creazione delle premesse per dare vita ad un'unica Asl di area vasta dell'Emilia occidentale, ovviamente con Piacenza sempre e comunque relegata ai margini». Una prospettiva desolante, secondo Foti, che sul come opporsi ha le idee molto chiare: «A Piacenza faremo le barricate ma non saremo mai disposti a diventare il peduncolo sanitario di Parma e di Reggio Emilia». 

«Non si spiega diversamente una decisione assunta in poche ore - prosegue il candidato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale - senza informare neppure tutti i sindaci del distretto, sicuramente funzionale alla burocrazia regionale ma non al territorio piacentino. Ancora una volta si ripete il modo di operare già collaudato per la chiusura dell'ospedale di Fiorenzuola: nessuna preventiva informazione o confronto col territorio, decisioni calate dall'alto». «A tacere del fatto - continua Foti - che da sempre il direttore generale dell'Asl è scelto al di fuori delle professionalità piacentine perché cosìvuole la Regione, con il Partito Democratico che supinamente ci tiene il dito. E ciò mentre numerosi piacentini ricoprono prestigiosi incarichi dirigenziali al di fuori dei confini regionali, contribuendo all'elevazione dei livelli dei servizi sanitari delle zone in cui operano». «La realtà dei fatti è che come già in altri ambiti, anche in quello sanitario, si vuole fare di Piacenza una colonia dell'Emilia-Romagna». «Chiedo di andare in Regione - conclude l'esponente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale - per ribaltare il tavolo e per riaffermare la dignitàpiacentina, sempre più mortificata dall'insopportabile invadenza dei comunisti bolognesi».

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