Foti: «Grazie alla Regione, Piacenza né porta d'ingresso né di servizio»

 «Che Piacenza sia la porta d'ingresso per coloro che dalla Lombardia entrano in Emilia-Romagna, prima di Bonaccini che l'ha scoperto oggi, l'ha detto la geografia, l'ha confermato l'economia e ai piacentini e' noto da qualche decina di lustri».  Così Tommaso Foti (FdI-An) risponde alle dichiarazioni rese a Piacenza dal Presidente della Regione.

«Il fatto e' che, per il sistematico disinteresse della Regione - continua la nota - Piacenza non e' più neppure la porta di servizio, collegata come e' alla Lombardia da un servizio ferroviario che più che sui vagoni si svolge su veri e propri carri bestiame, ad orari che per nulla soddisfano le esigenze  delle migliaia di pendolari piacentini. Non solo - attacca Foti - ma in Regione si sono  accorti solo a meno di sessanta giorni dall'inaugurazione che Piacenza poteva assolvere ad una grande funzione di ospitalità e di attrazione per tanti visitatori di Expo che certamente non accorreranno qui a frotte solo perché' Bonaccini ha messo a disposizione un trenino dei desideri che all'incontrario va».

"Se Bonaccini  vuole iniziare veramente ma fare qualcosa per Piacenza, dopo che per anni alle promosse mancate ha sempre fatto da contraltare la sistematica sconfitta della sinistra nelle elezioni regionali, inizi - sostiene il capogruppo di Fdi-AN - con l'abbandonare quella bislacca idea di includerla in un'area vasta che priverebbe il nostro territorio dei pochi centri direzionali che ancora ospita e, soprattutto, la rilegherebbe in un ruolo subalterno."  "In ogni caso - conclude Foti - sfidiamo Bonaccini sul terreno operativo: alla fiera delle parole faccia seguire i fatti. Lo attendiamo in aula in Regione al riguardo, ma siamo purtroppo sicuri che la nostra attesa sarà vana."