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Fratelli d'Italia chiede garanzie sulla tutela dei soci di Indacoo

Il consigliere regionale Tommaso Foti chiede quale sia l'esito della procedura di concordato preventivo proposta dalla coop ammessa nel 2012 dal tribunale fallimentare

In un'interpellanza alla giunta in Aula, un consigliere di Fratelli d'Italia ha sollevato la questione sugli esiti del concordato alla società cooperativa Indacoo di Piacenza. In particolare il consigliere Tommaso Foti ha chiesto quali tutele siano state garantite ai soci che hanno affidato alla cooperativa i loro risparmi e alle famiglie assegnatarie di alloggi. Nel 2012 l'Ufficio fallimentare del Tribunale di Piacenza aveva dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo con continuità aziendale proposta dalla cooperativa disponendo la convocazione dei creditori sociali per la distribuzione dei proventi derivanti dalla dismissione del patrimonio. Alla Regione sarebbero spettati 2 milioni 126.000 e 115 euro, somma che viene confermata in Aula dall'assessore alle Politiche abitative. L'assessore spiega anche che, secondo il piano concordato, il credito alla Regione verrà restituito a partire dal trentesimo anno in quindici annualità: una normativa che secondo il consigliere, oltre a ritorcersi sui Comuni coinvolti, non responsabilizzerebbe la società cooperativa. Il consigliere ricorda anche il Comitato a difesa dei soci della cooperativa Indacoo, istituito da oltre 2 anni, e i 150 soci prestatori che hanno affidato ad Indacoo i loro risparmi, con oltre 200 famiglie assegnatarie di alloggi realizzati dalla cooperativa. L'assessore in Aula riporta l'incontro avvenuto con alcuni rappresentanti del Comitato "che però non sarebbero sembrati allarmati dalla situazione".  Infine, il consigliere rimane critico riguardo il prestito sociale varato da Legacoop che non gli risulta essere stato particolarmente significativo.

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