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Verso il 12 giugno

Meloni: «Non bisogna aspettare il ballottaggio per sostenere Barbieri»

In piazza Cavalli il comizio della leader di Fratelli d’Italia: «Non m’interessa la competizione interna al centrodestra». Barbieri a Tarasconi: «Ogni mattina dal 1983 sono in città per lavorare, sono più piacentina io di altri che blaterano»

«La normalità è quella che accade a Piacenza, ovvero il centrodestra unito per Patrizia Barbieri. In questo mandato ha fatto un ottimo lavoro, nonostante le difficoltà legate al Covid, è riuscita ad attrarre investimenti nuovi per il nuovo ospedale, ha abbassato le tasse senza togliere servizi. L’unica soluzione è un centrodestra compatto. È piuttosto bizzarro, invece, quello che accade a livello nazionale». Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha parlato ai cronisti poco prima di salire sul palco di piazza Cavalli per sostenere la candidatura a sindaco di Barbieri, appoggiata dal suo partito.

Meloni è interessata alla vittoria della squadra e non all’affermazione del suo partito rispetto agli alleati della Lega. «Ci poniamo l’obiettivo – ha precisato alla stampa - di rappresentare con orgoglio il campo del centrodestra, senza sentire il bisogno di andare a braccetto con la sinistra per apparire “presentabili”. Penso, anzi, che siamo più presentabili noi. A me interessa vincere la competizione contro gli avversari e non quella interna alla coalizione. Se Fratelli d’Italia prendesse un voto in più degli alleati ma perdesse le elezioni, non la considererei una vittoria. Il mio obiettivo, sempre, è governare a Piacenza e nel resto del Paese». Anche Meloni, come Barbieri, ha lanciato l’appello per il voto utile. «I ballottaggi sono un’altra cosa, lo sappiamo, un’altra campagna elettorale. Sicuramente bisogna chiedere ai cittadini di avere responsabilità e votare al primo turno e di non pensare di avere un’altra occasione al ballottaggio. Consentirebbe inoltre a Barbieri di rimettersi al lavoro subito, cosa della quale c’è bisogno in questa fase. Io credo che sia importante andare a votare al primo turno, soprattutto in un'elezione che curiosamente è stata voluta al primo turno il 12 giugno, per ragioni che poco avevano a che fare con la logistica e molto con la politica: più si va avanti e più si rischia che poi la disaffezione dell'elettorato regali qualche brutta sorpresa». 

Sul palco, poi, Patrizia Barbieri, ricordando l’impegno dell’Amministrazione nei due anni di Covid e i principali progetti avanzati dalla sua Giunta, ha voluto togliersi un sassolino dalla scarpa, rispondendo a distanza a Katia Tarasconi, che aveva ricordato la residenza (a Castelvetro) della candidata del centrodestra. «Dal 1983 - queste le parole del sindaco uscente - dalla mattina alla sera sono in città a lavorare. Ritengo di essere piacentina più di altri che blaterano». Ma c’era spazio anche per mandare un messaggio agli elettori del centrodestra attratti da altre "sirene": «Il 12 giugno bisogna esprimere il voto utile. Che è solo quello per il centrodestra unito».

A presentare sul palco Meloni ci ha pensato il deputato Tommaso Foti. «È stato un anno difficile per me – ha detto il decano della destra piacentina, riferendosi alla sua malattia -. In molte occasioni ho pensato di non potere avere mai più la gioia e il piacere di stare con voi. Ho sentito l’affetto di molte persone, anche di diversi avversari politici. Ma in particolare due donne mi sono state vicine, con discrezione: Patrizia Barbieri e Giorgia Meloni. La politica non è solo voti, ma anche umanità». Foti ha invitato a impegnarsi in questi ultimi giorni di campagna elettorale. «Siamo ancora qui per combattere una bella battaglia per Piacenza. Ricordiamoci come era la città cinque anni fa quando l’abbiamo ereditata dalla Giunta di sinistra. Ora è importante stare dalla parte di Fratelli d'Italia». Infine, ha espresso il suo auspicio: «Giorgia è qui come presidente di Fd’I, ma la vera battaglia è portarla il prossimo anno a diventare presidente del consiglio».

Dal palco della piazza Meloni ha parlato a lungo davanti a diverse centinaia di persone. Per la leader «Fd’I non ha un problema di classe dirigente». «Abbiamo affrontato la pandemia con Roberto Speranza ministro della salute, il crollo del ponte Morandi con Danilo Toninelli ai trasporti, ora la guerra in Ucraina con Luigi Di Maio agli esteri. Questo problema non ce l’abbiamo noi». Così come non avrebbe problemi, secondo Meloni, Piacenza. «Qua non c'è bisogno di spiegare che i risultati arrivano quando amministriamo noi. Il sindaco Barbieri ha dato risposte durante il Covid, anche mentre era positiva. Questa Giunta ha il senso della visione, del lungo periodo». Nel suo comizio, Meloni si è scagliata contro diversi provvedimenti affrontati dai Governi Conte (come il reddito di cittadinanza) e da quello di Draghi (riforma del catasto e concessioni balneari). 

Giorgia Meloni a Piacenza@Luca Bonetti/ilPiacenza

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