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Fusioni Comuni, M5s: «Procedere solo in caso di "sì" al referendum in ogni Comune interessato»

In una risoluzione Bertani e Piccinini impegnano l’Assemblea legislativa anche a invitare i Consigli comunali chiamati a esprimersi in caso di vittoria dei 'no' a rispettare l’esito del referendum

L’Assemblea legislativa non approvi progetti di legge di fusione di Comuni che nel referendum consultivo non ottengano il voto favorevole dei cittadini di ciascuno dei Comuni interessati. È l’impegno richiesto al parlamento regionale, mediante una risoluzione, da Andrea Bertani, primo firmatario, e Silvia Piccinini (M5s). Nell’atto d’indirizzo, inoltre, nel caso in cui in un comune interessato da progetto di fusione sia prevalso il ‘no’ al referendum consultivo, i due consiglieri chiedono all’Assemblea legislativa di invitare il Consiglio comunale di quel Comune, chiamato per legge a esprimere un parere a maggioranza dei due terzi riguardo all’eventuale prosecuzione del percorso di fusione, a deliberare rispettando la volontà espressa dai cittadini. Questo – spiegano i due pentastellati – per evitare che una maggioranza ancorché qualificata di consiglieri comunali possa prevalere sulla volontà manifestata dagli elettori al referendum, eventualità ritenuta “anti democratica”. Infine, Andrea Bertani e Silvia Piccinini sollecitano modifiche alla legge regionale sulle fusioni di Comuni finalizzate a stabilire, nel caso la fusione sia tra due Comuni, che l’Assemblea legislativa possa procedere all’esame del progetto di legge di fusione solo quando nel referendum consultivo siano favorevoli sia i voti complessivi sia l’esito in ciascuno dei Comuni interessati.

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