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Fusioni, Foti: «Pensiamo a una Piacenza da 140mila abitanti»

È iniziata nel pomeriggio del 1° luglio in consiglio la discussione sul bilancio preventivo. A tenere banco è però la riflessione del consigliere di Fratelli d'Italia: «Perché non inglobare Podenzano, Pontenure, Gossolengo, Rottofreno e San Nicolò con Piacenza?». Critiche al bilancio da parte di Tassi, Colosimo e Movimento 5 stelle

La discussione sul bilancio previsionale 2015 – approdata nel pomeriggio del 1 luglio in consiglio -  è stata l'occasione per Tommaso Foti - impegnato negli ultimi tempi più nel ruolo di consigliere regionale a Bologna, per riprendere l'appello del democratico Negri sulle aree vaste e lanciare una provocazione. In apertura di seduta sono inizialmente piovute critiche dalla minoranza sulla calendarizzazione dei consigli sul bilancio, da parte di Filiberto Putzu (Forza Italia) e dello stesso Foti. «Mi viene impedito – ha detto il consigliere di Fratelli d'Italia – di fare il consigliere comunale a Piacenza oltre al mio ruolo in Regione. Organizzate le sedute per non farmi partecipare al dibattito». «Le commissioni iniziano in ritardo – ha aggiunto inoltre Guglielmo Zucconi (Misto) -  perché non i consiglieri non riescono più a parcheggiare in Sant’Ilario, piena d’auto, che forse non ne hanno il diritto». I consiglieri hanno infatti accesso a un parcheggio del Comune dietro a Palazzo Mercanti. Zucconi ha ricordato una sua precedente mozione, passata nel dimenticatoio, riguardante l’installazione di un distributore d’acqua a Mortizza «Le frazioni forse non sono tra le vostre priorità: però è stato votato all’unanimità in consiglio comunale. Non venite a dirmi che non ci sono i soldi: proprio stamattina sono venuto a sapere che continuiamo a mandare la gente in pullman – gli over 65, nda – gratis». Mirta Quagliaroli (M5s) ha portato in aula una risposta piccata del dirigente legale dell’ente Elena Vezzulli.  «Mi ha ringraziato via mail per la “particolare attenzione” che il Movimento dedica all’avvocatura del Comune. Ho tutto il diritto di fare richieste e domande sul tema, e questa attenzione la riserviamo per ogni settore dell’ente, non solo per quello guidato dall’avvocato Vezzulli. Si tenga l’ironia per sé». I 5stelle avevano chiesto delucidazioni sul personale operativo di questo settore, criticando la presenza di ben 25 dipendenti, tra cui una cuoca. Giovanni Botti (Pdl) ha invece segnalato che le parigine tolte sul Corso Vittorio Emanuele - per permettere il regolare svolgimento della Fiera di Sant’Antonino – non debbano, a parere suo, essere più rimesse. «Sono pericolose».

LA DISCUSSIONE SUL BILANCIO

L’assessore al bilancio Luigi Gazzola ha iniziato a illustrare il bilancio previsionale 2015. «E’ cosa risaputa: ci sono trasferimenti dello Stato che sono venuti meno. I Comuni rappresentano il 7% della spesa dello Stato e il 2% del debito pubblico. I comuni hanno versato un totale i 17 miliardi di euro a Roma, sono cifre che provocano disagi per le casse di tutti. Abbiamo iniziato a preparare il bilancio da settembre 2014». L’assessore ha passato in rassegna gli aspetti più importanti. «I piacentini versano di Imu molto più di quanto finisca poi nei nostri bilanci: 12 milioni finiscono allo Stato. Dobbiamo pensare che 9,7 milioni di euro di tasse sono trattenute dallo Stato, che ce ne restituisce 9,5 milioni: perdiamo così 200mila euro. Nel 2012 lo Stato ci lasciava ben 14 milioni, ora siamo scesi a 9,5. Tutto questo cercando sempre di garantire la qualità dei servizi. Siamo però arrivati al limite: la spesa è ora diventata incomprimibile».

Il recupero dell’evasione e degli insoluti è uno degli obiettivi del 2015, per migliorare le precarie casse comunali. «Stiamo potenziando gli uffici, migliorando le banche dati e avvalendoci di collaborazioni esterni». Su questo tema provocherà effetti positivi il passaggio da Equitalia a Ica nella riscossione dei tributi, oltre ai rapporti continui che l’ente ha con Agenzia delle Entrate. «Non abbiamo usato gli oneri di urbanizzazione per coprire la spesa corrente, destinando così quelle somme agli investimenti. Abbiamo continuato a ridurre le spese per il personale. Non prevediamo per il prossimo triennio forme di indebitamento tramite mutui: anzi abbiamo ridotto ulteriormente i debiti già esistenti grazie all’avanzo di bilancio 2014. In questo contesto di grande precarietà il bilancio pareggia a quota 189 milioni di euro, circa una trentina di milioni in più rispetto all’anno scorso».

«È un bilancio senza slancio – ha commentato per primo Tommaso Foti (Fd’I) - dissanguato dall’amico Renzi. Essere un sindaco buono non significa essere un buon sindaco. Stiamo parlando di un bilancio che sta in piedi con uno sputo, pieno di scelte di basso profilo: ve la prendete con chi ha la proprietà, con chi ha terreni e case. Chi ha una proprietà a Piacenza è derubato: ricavate 23 milioni di Imu, 13 milioni di Tasi, 9,8 milioni del Fondo comunale, 12 milioni e mezzo dagli  immobili di categoria “D” per un totale di 58 milioni. Poi ci sono 20 milioni di Tari, 7 milioni di opere in costruzione (4 milioni solo su Borgo Faxhall). Con questi dati come fate ad avere la fantasia di prendere 750mila euro dall’esenzione ai comodati d’uso gratuiti ai parenti? A furia di tirare a campare si rischia di tirare le cuoia».

«Lo scorso anno – ha ripreso Foti - ci eravamo detti di pensare a un nuovo modo di approccio al welfare, con scelte coraggiose. Non è aumentando le tariffe dei musei di Palazzo Farnese che si salva il bilancio. Expo è ormai arrivato a un terzo del suo percorso: è cambiato qualcosa? Avevo sentito delle cose al riguardo…  Ci siamo fatti passare per la capitale della pizza per volere dell’onorevole De Micheli. Avremmo potuto riflettere di più: mi piace che tutti vi esaltate per il nulla, c’è gente oltretutto che su questo nulla ci sta campando. In pratica abbiamo acquistato un gazebo a Expo al prezzo di un appartamento a Montecarlo. Stiamo facendo un Expo che sta portando solo i piacentini a Milano».

Il consigliere ha suggerito di pensare a sviluppare il settore industriale della raccorderia. «Per adesso si è fatta solo “aria fritta” in giunta. Più utile al bilancio è discutere – come ha chiesto nei giorni scorsi il capogruppo Pd Daniel Negri – di aree vaste. È la Provincia che deve prendere in mano la questione e decidere le convenzioni: qua abbiamo il sindaco Dosi e Perrucci che sono rappresentanti in quell’ente. Pensare a una fusione di comuni con i paesi vicini alla cintura cittadina, come San Nicolò e Rottofreno, Gossolengo, Pontenure e Podenzano, non sarebbe una follia: fanno parte della cintura della città. Così avremmo una città da 140mila abitanti che produce buona parte del Pil provinciale: rimarrebbero in pratica fuori solo Castelsangiovanni e Fiorenzuola. Potremmo anche migliorare l’accesso alle città e all’autostrada, migliorando il traffico viario. Non pensiamoci quando si saranno già fusi tutti gli altri comuni e Piacenza subirà il suo destino». Stesso discorso, secondo il consigliere, vale per l’ipotesi di fondere più enti fieristici provinciali in Emilia Romagna. Occorre darsi da fare a breve per sbrogliare la matassa. 

Duro l’intervento di Marco Tassi (Pdl). «La giunta è stata nominata dal sindaco, se fossi un consigliere di maggioranza mi dimetterei: sono quelli che ci hanno messo la faccia in campagna elettorale e hanno preso i voti. Ora si trovano davanti questo bilancio». Tassi ha espresso perplessità per i fondi destinati alla gestione del campo nomadi di via Torre della Razza. «Paghiamo un architetto per pensare alla riprogettazione delle piazzole di sosta del campo per gente che dal 1970 abita a Piacenza. Ai nomadi paghiamo acqua, energia elettrica, gestione dell’area, servizio di guardiania del campo e ora ristrutturiamo otto piazzole di sosta: incredibile. C’è disparità di trattamento nei confronti degli italiani in difficoltà: dovreste pagare la corrente a tutti i pensionati che prendono la pensione minima e il servizio di portineria come fate per i nomadi». Tassi ha ricordato anche la mancata costruzione della piscina comunale da 50 metri.

«Tre pareri delle consulte sul bilancio sono positivi con riserva e uno è negativo (consulta territorio) – ha sottolineato il capogruppo 5 stelle Mirta Quagliaroli -. Tutte comunque lamentano una difficoltà nella comprensione del bilancio, che dovrebbe essere più fruibile per le persone non esperte di questi meccanismi. Noi siamo per il “bilancio partecipato”: 50-60mila euro all’anno vengono destinati dai cittadini stessi alle voci ritenute più importanti». Quagliaroli ha criticato la gestione della raccolta rifiuti e la conferma del trasporto urbano Seta gratuito per gli over 65. «Non vedo – ha aggiunto – la volontà di toccare alcune centri di spesa. Bisognerebbe impegnarsi maggiormente nel contrastare l’evasione e nel non andare a consumare ancora il suolo. Noi continueremo a presentare le nostre proposte per diminuire le voci di bilancio».

«E’ proprio il Pd – ha osservato invece Marco Colosimo (Piacenza Viva) - che sta con il fiato sul collo al nostro Comune e a tutti gli altri enti locali. Dopo tre anni dovete ammettere di non avere un’idea di città: dispiace dirlo ma in questa relazione c’è scritto il nulla. State tamponando qua e là i buchi con qualche provvedimento, ma fra qualche anno cosa faremo, quando saremo senza immobili da vendere?». Colosimo ha invitato la giunta a investire sulla cultura e sull’offerta museale della città. Il dibattito sul bilancio proseguirà nel pomeriggio del 2 luglio.

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