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Fusioni, Tarasconi e Molinari (Pd): «Non solo una questione economica, ma opportunità di sviluppo e benessere»

In discussione in Regione i progetti di legge relativi alle fusioni di Bettola-Farini e Ferriere e di Ponte dell'Olio-Vigolzone

Considerato quanto accaduto in precedenza con Borgonovo e Ziano, abbiamo l’obiettivo di condividere un percorso di supporto alla corretta informazione di ogni singolo cittadino dei territori interessati. Intervengono così in aula i consiglieri regionali Pd Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi, nominati relatori rispettivamente delle fusioni di Bettola con Farini e Ferriere e di Ponte dell’Olio con Vigolzone.

“Queste due proposte – hanno sottolineato - non dovrebbero essere viste come un annullamento identitario dei Comuni coinvolti, bensì la possibilità di dare maggior peso e voce alla dimensione locale in un momento di scarsa disponibilità economica che costringe gli amministratori a limitare gli investimenti. La Regione in questo senso offre un contributo sia dal punto di vista finanziario sia procedurale”.

Secondo i relatori non si tratta tuttavia di una mera questione di entrate, ma anche, e soprattutto, di un’opportunità per migliorare i servizi e adeguarsi ad un sistema istituzionale e sociale in rapido cambiamento: “È il nuovo assetto istituzionale che prevede il superamento delle province e la nuova concezione di area vasta a farci ragionare con una predisposizione mentale diversa ai progetti di fusione. Non si deve approcciare a questo discorso con paura, ma con un atteggiamento lucido e aperto”. 

Per quanto riguarda la fusione di Bettola, Farini e Ferriere, è la precisazione di Molinari in aula, “si tratta di territori messi in ginocchio dalla recente alluvione e abbiamo certamente il dovere di capire quale sia l’idea di sviluppo che hanno i residenti, partendo dal presupposto che nei rispettivi consigli comunali sia stato approvato uno studio di fattibilità a procedere”.

Nel merito invece della fusione di Ponte dell’Olio e Vigolzone ci sarà un contributo regionale di 136mila euro l’anno per un decennio, più 150mila euro per un triennio. Somme importanti che si aggiungono al contributo statale di quasi 720mila euro. “Al di là dei numeri – ha ribadito Tarasconi – insisto sulla possibilità di realizzare attraverso queste risorse quanto la collettività chiede, aumentandone lo stato di benessere”.

“Il referendum – hanno concluso i consiglieri - sarà quindi decisivo. Senza dimenticare che il vero protagonismo sarà delle Amministrazioni locali coinvolte, dal momento che sono investite del compito di stimolare la discussione e soprattutto dialogare con i propri cittadini, i quali rimangono gli interlocutori privilegiati della scelta in merito al progetto di fusione”.

Katia Tarasconi (6)-2-2

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