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Gualazzini abbandona il Partito democratico: "Progetto sconvolto"

L'ex presidente del Consiglio provinciale Gabriele Gualazzini abbandona il Partito democratico. La decisione, nell'aria da tempo, per le "ultime scelte a livello nazionale", "non condivise". Ma specifica: "Non entro nell'Udc"

Un tassello importante, dato i ruoli istituzionali ricoperti, abbandona il Partito democratico piacentino: si tratta dell'ex presidente del Consiglio provinciale (in era Boiardi) Gabriele Gualazzini. Gualazzini, figura stimata in modo bipartisan per doti di moderatezza e pacatezza politica, aveva pensato da tempo a un abbandono, concretizzatosi con il non rinnovo della tessera del partito.

La "bomba" è esplosa questa mattina su Libertà e La Cronaca. "Pensavo a un soggetto politico - dichiara al quotidiano di via Chiapponi parlando del Pd - a vocazione maggioritaria, che fondesse diverse culture. E invece il Pd si è nuovamente trasformato in un partito di sinistra che vuole barcamenarsi con alleanze non adatte". "Il Pd", continua Gualazzini, "invece di crescere sta regredendo in un partito circoscritto agli amici degli amici".

Gualazzini, tuttavia, come si sussurra da tempo, non si iscriverà all'Udc, anche se guarda con attenzione "la possibilità del Partito della nazione di Pierferdinando Casini". "I vent'anni di bipolarismo - conclude su La Cronaca -, sono mestamente falliti. C'è bisogno di un governo di unità nazionale".

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