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Gallini: «Un “Sì” convinto per stimolare una stagione di riforme necessarie»

Referendum, il referente provinciale di Energie per l’Italia di Stefano Parisi: «Serve una legge elettorale con la reintroduzione delle preferenze. Il federalismo e il presidenzialismo sono temi che torneranno in discussione»

Pierpaolo Gallini, referente provinciale di “Energie per l’Italia”, il movimento politico fondato da Stefano Parisi, ex candidato a sindaco di Milano e attualmente consigliere regionale del Lazio, prende posizione. «La scelta che siamo chiamati a fare il 20 e 21 settembre – riflette Gallini, ex assessore provinciale per l’Udc - prossimi riveste una importanza fondamentale certamente per la questione della riduzione del numero dei parlamentari, effettivamente ed incontrovertibilmente oggi eccessivo per un paese come il nostro, ma può diventare un segnale fondamentale per spingere la classe politica che oggi ci rappresenta ad una riflessione sulla necessità di un cambio reale delle regole di funzionamento delle nostre istituzioni».

«Il tema più importante è quello della crisi della democrazia rappresentativa, che tra liste bloccate pluricandidature e imposizione di miracolati completamente scollegati da qualsiasi legame con gli elettori, ha creato una frattura tra cittadini ed istituzioni che qualcuno ha avuto l'abilità di riempire a Parisi Gallini-3colpi di slogan, salvo dimostrarsi peggio, molto peggio, di coloro che ambiva a rimpiazzare. È facile constatarlo a tutti i livelli. Votando No si lasciano le cose come stanno, e per molto tempo non si parlerà più di riforme».

Per questo Gallini sceglie convintamente il Sì. «Votando Sì diamo un segnale di cambiamento, certo imperfetto e perfezionabile, ma che non potrà essere ignorato. La rappresentanza parlamentare ha bisogno di ritrovare qualità, il procedimento legislativo di essere razionalizzato, il legame tra elettori ed eletti di essere riannodato. Con la vittoria del Sì apriamo uno spazio per provarci. Modifica della legge elettorale con reintroduzione delle preferenze, federalismo, presidenzialismo sono temi che torneranno in discussione. Non ci deve importare quali forze politiche e quali leader spingono in un senso o in un altro, magari per calcoli di opportunismo o di convenienza... Una volta iniziato, il processo andrà avanti comunque, e credo sarà produttivo e positivo».

Gallini evidenzia un’ultima considerazione. «A chi si declama il rischio dell'antipolitica. pensiamoci. La Prima Repubblica, che ha avuto il merito di sollevare l'Italia dalle macerie della guerra e portarla al tavolo delle potenze internazionali è stata distrutta con Tangentopoli attraverso una azione dagli aspetti ancora in parte non del tutto limpidi. La Seconda Repubblica non è mai nata, la terza ha le caratteristiche di un aborto politico. Intanto l'Italia Paese ha perso competitività, ha sperperato ricchezza, ha desertificato il tessuto produttivo, sta perdendo il treno dello sviluppo tecnologico, ha smantellato alcune sue grandi aziende. e chi è stato complice di questa situazione? La nostra classe politica inadeguata, che oggi cerca di salvarsi le poltrone. Della politica vera invece abbiamo bisogno come il pane e l'aria. Ma fatta da gente diversa, competente, corretta, leale, normale. Diamo un segnale in questa direzione e votiamo Sì».

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