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Gianfranco Stella (FdI): «I partigiani comunisti si macchiarono di crimini atroci»

Gianfranco Stella, scrittore e candidato alle elezioni europee per Fratelli d’Italia, ha portato in città il suo contributo di storico e candidato nella lista di Fratelli d'Italia nella nostra circoscrizione

Gianfranco Stella, scrittore e candidato alle elezioni europee per Fratelli d’Italia, ha portato in città il suo contributo di storico e candidato nella lista di Fratelli d'Italia nella nostra circoscrizione. Stella, già noto per i suoi scritti di denuncia "dei crimini perpetrati dai partigiani marxisti durante e dopo la seconda guerra mondiale", non ha usato mezzi termini: «Vi furono - ha detto - due resistenze : una marxista rivoluzionaria avente il chiaro obiettivo di sostituire la dittatura fascista con quella comunista-stalinista, l’altra moderata e cattolica preoccupata innanzitutto di evitare inutili spargimenti di sangue». «I partigiani comunisti – ha rimarcato Stella, facendo leva su oltre 30 anni di ricerche storiche da lui condotte – si macchiarono di crimini atroci: vennero prelevati malati e feriti dagli ospedali, vennero massacrati non solo gli appartenenti alla repubblica di Salò, ma anche insegnanti, cuoche, notabili, nessuno dei quali in combutta col fascismo, ma considerati nemici del popolo e come tali da eliminare fisicamente». 

Stella ha inoltre evidenziato come «la Resistenza non fu, a differenza di quanto accaduto in altre parti d'Europa, una sollevazione popolare, perché i numeri parlano chiaro: i partigiani infatti non furono più di 35mila, almeno fino all'inizio del 1945. Impossibile quindi parlare di una guerra di popolo, perché quest'ultimo fu in gran parte solo vittima delle rappresaglie degli uni e degli altri in un contesto in cui si era smarrito il valore della vita umana ». Sollecitato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri, Stella ha spiegato anche il suo calvario giudiziario legato alle sue battaglie storiche: «Ho dovuto difendermi in tribunale per oltre vent’anni, mi sono visto pignorare la casa, per i miei famigliari non è stato facile. Non ho potuto tuttavia sottrarmi al dovere di divulgare la verità e, in queste elezioni, sono in campo perché la stessa sia conosciuta, studiata, accettata». «In Europa non solo non si conosce la storia d'Italia fatta da eroi e non simboleggiata da esecutori di futili vendette, ma neppure si considera più la lingua italiana. Una vergogna di fronte a cui occorre reagire - ha concluso Stella‎ - a meno che qualcuno non pensi di relegare nell'oblio Dante piuttosto che Boccaccio, Petrarca piuttosto che Guicciardini. L'Europa della cultura, la sua tradizione cristiana, non possono ne' devono dunque mai cedere il passo a mode effimere».

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