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Giardino dell’Infrangibile, Rabuffi: «La partecipazione sbandierata dalla Giunta è un bluff»

Il consigliere di “Pc in Comune” attacca l’Amministrazione sulla recinzione dell’area verde: «Non c’è traccia della partecipazione annunciata in merito alla decisione presa»

«In qualità di consigliere comunale, lo scorso 10 febbraio presentavo in Comune un atto ispettivo per conoscere le tappe del percorso di partecipazione che aveva portato l’Amministrazione comunale di Piacenza a decidere di recintare il giardino del quartiere Infrangibile, intitolato ai Vigili del Fuoco. Come noto, si tratta di un’area verde molto frequentata, polivalente, adibita a parco pubblico, a campo giochi per bambini, ad area sgambamento cani e ad orto sociale. Luogo di riferimento per l’intero quartiere. Col valore aggiunto di ospitare la “Biblioteca di Strada”, sede, negli anni, di tante lodevoli iniziative socioculturali aperte a tutti (letture critiche, dibattiti, proiezione di film impegnati, cene sociali). La mia richiesta non aveva nulla di straordinario o di provocatorio. Le fasi e le modalità di partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative sono infatti previste dal “Regolamento della Partecipazione” (D.C.C. n. 23 del 16/09/2013), che afferma inequivocabilmente (art. 3) che “la partecipazione è un diritto della comunità” e che (art. 4) “Oltre ai casi previsti dalla legge e dallo Statuto sono sottoposti a percorsi partecipativi, su iniziativa del sindaco e della giunta, secondo le modalità stabilite dal presente Regolamento, i temi di particolare importanza riguardanti l’intera Comunità piacentina nonché i temi di specifico interesse riguardanti frazioni, quartieri o singole categorie di cittadini”. Io non chiedevo altro che verificarne il rispetto. D’altronde, quel blitz che “nottetempo” aveva portato l’Amministrazione ad “ingabbiare” un’area pubblica, aveva sollevato molte polemiche tra i cittadini, tipiche di chi si era visto escluso da un processo decisionale che comprimeva – senza particolari motivi - uno spazio di libertà. La conferenza stampa (01/02/2021) in cui molte persone, di diversa estrazione politica, bocciavano con parole nette e inequivocabili (gabbia; oscenità paesaggistica; rabbia; indignazione) l’utilità e il senso di quella recinzione, avvalorava ancora di più i miei dubbi sul percorso partecipativo attuato. Anche perché la presunta “insicurezza percepita” - alimentata dalla fiamma sicuritaria che arde pretestuosamente intorno a quel giardino – non poteva comunque giustificare, da parte dell’Amministrazione, una decisione non partecipata e quindi autoreferenziale. Finalmente, dopo qualche settimana, l’assessore Opizzi - in sostituzione dell’assessore Zandonella, titolare assente/silente (forse collegato in streaming) della delega alla Partecipazione – interveniva sul tema in Consiglio Comunale, quantificando in circa 20.000 euro il costo della recinzione; assicurando che nulla di più si sarebbe speso per aprire e chiudere quel cancello (evidentemente lo farà qualche volontario…) ma soprattutto dirottando la mia richiesta sul percorso di partecipazione attuato (date degli incontri, numero dei partecipanti, verbali di discussione, decisioni di merito) ad altro soggetto non meglio identificato».

«Fortemente contrariato da quella non risposta, e consapevole delle mie prerogative, riproponevo testardamente l’istanza il 3 marzo con uno specifico accesso agli atti, richiamando gli obblighi in capo all’Amministrazione verso un percorso previsto puntualmente dal Regolamento comunale della Partecipazione. Finalmente il 30 marzo, ben oltre i 5 giorni previsti dall’art. 36 comma 3 del “Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari” (e dopo un ulteriore sollecito scritto), mi perveniva la risposta a firma del funzionario responsabile dell’Ufficio Partecipazione, che testualmente riporto: “Il percorso partecipativo relativo ai lavori per la recinzione del giardino “Vigili del Fuoco” del quartiere Infrangibile, con ogni probabilità ha seguito un percorso differente rispetto a quello stabilito dal Regolamento per la Partecipazione. Ne consegue che non vi sono verbali relativi ad incontri sul tema con Associazioni, Comitati e/o cittadini”. Tombola! Grazie a queste chiarissime parole ecco svanire, come neve al sole, la “favoletta” di una recinzione voluta dai cittadini, per i cittadini, decisa nelle presunte riunioni convocate con i cittadini. La verità che emerge è purtroppo un’altra: la partecipazione rappresenta una bella parola, usata e abusata nel vocabolario della politica italiana ma troppo spesso – come in questo caso – ignorata. Meglio evitarla o adattarla confrontandosi, se proprio non se ne può fare a meno, con la stretta cerchia di amici/simpatizzanti/sostenitori. Perché vincere è bello. E vincere facile è meglio. Poco importa, evidentemente, se a rimetterci sono quelli che la pensano diversamente e che oggi si ritrovano – nel caso di specie - con un giardino ingabbiato, con un’agibilità ridotta causa gli orari di apertura/chiusura del cancello (anche se al momento pare sia costantemente aperto) e con 20.000 euro in meno. E allora, visto che questa consigliatura sta ormai volgendo al termine, battiamoci tutti insieme – se davvero crediamo nella partecipazione - affinché i prossimi amministratori, nel loro programma elettorale, si impegnino a tradurre in pratica, senza trucchi e senza inganni, quei meravigliosi versi che l’indimenticabile Giorgio Gaber ci ha lasciato: “La libertà non è star sopra un albero. Non è neanche il volo di un moscone. La libertà non è uno spazio libero. Libertà è partecipazione”».

Luigi Rabuffi

Consigliere comunale “Piacenza in Comune”

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