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Girometta sui fatti di Colonia: «Dove sono le femministe?»

Maria Lucia Girometta: «Come giustificano il silenzio assordante le serie, perbeniste ed impegnate esponenti politiche che per anni hanno avuto come loro primo obiettivo la rivendicazione femminile e che adesso non si espongono per condannare questi terribili fatti?»

«Sui  fatti di Colonia e di altre città nella notte di Capodanno - si legge in una nota di Maria Lucia Girometta, consigliere comunale Forza Italia - occorre ancora dibattere e soprattutto continuare a ricordare che troppe donne sono state circondate, molestate e aggredite da gruppi di uomini. Uomini si fa per dire. Gli aggressori erano quasi mille e le loro azioni potrebbero essere state coordinate. Il ministro di giustizia tedesco ha parlato di un "reato di dimensioni completamente nuove", addirittura preordinato. Le aggressioni a Colonia, dunque, non sono un caso isolato, ma la punta dell’iceberg di una situazione particolarmente grave. Pensare che quegli aggressori abbiano creduto di avere un diritto assoluto sul corpo delle loro vittime è sconvolgente».

«Alla luce di quanto successo - continua la nota - non posso non ricordare  le varie manifestazioni di donne e di uomini, con la sciarpa bianca in segno di lutto, contro Berlusconi. Una sciarpa bianca per la dignità. Quasi diecimila in piazza della Scala a Milano per chiedere le dimissioni dell'allora premier. C'erano operai e operaie, impiegati e impiegate, professionisti e professioniste, giornalisti e giornaliste e in quell'occasione una sindacalista strimpellava che  "Questo è solo l'inizio di una mobilitazione più generale ed è il segno che le donne sono sempre in prima fila nell'impegno a sostegno della libertà e della dignità di tutte e tutti". C'erano tutti i volti famosi di una certa parte politica che, con la solita demagogia, facevano la morale  sul "corpo delle donne", sulle cene di Berlusconi sulle presunte donne umiliate». 

«E ora perché tanto silenzio? - afferma Girometta - Sarà forse perché di mezzo ci sono degli immigrati? Qualunque sia il motivo, questo silenzio è ipocrita. Dove sono finite le femministe che con la sciarpa bianca respingevano le mortificazioni e le umiliazioni che il genere femminile subiva da quell'uomo senza morale chiamato Silvio? Come giustificano il silenzio assordante le serie, perbeniste ed impegnate esponenti politiche che per anni hanno avuto come loro primo obiettivo la rivendicazione femminile e che adesso non si espongono per condannare questi terribili fatti? Come mai,  dopo i fatti di Colonia, le signore benpensanti e acculturate non hanno mostrato la loro faccia per urlare al mondo i terribili episodi di violenza sulle donne?».

«Camminare per strada senza essere molestata - conclude la nota - è un diritto fondamentale di ogni donna, in qualunque parte del mondo. Le donne sono stanche e sfinite della battaglia che hanno da sempre combattuto. La portata delle violenze a sfondo sessuale contro le donne in tutto il mondo è incredibile, è raccapricciante, è dolorosa e suscita molta rabbia. La  violenza deve essere condannata da tutti. E' inutile fare cortei, celebrare il 25 novembre, indire manifestazioni e mostre per combattere la violenza sulle donne e poi far finta di niente nel caso di eventi come questi; occorre essere realisti e tutelare la sicurezza di ogni donna, delle nostre sorelle, delle nostre mamme e delle nostre figlie».

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