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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'intervento

«Anche a Piacenza troppe donne lasciano il lavoro per gli impegni familiari»

Gnocchi, consigliera della civica Tarasconi: «Dati allarmanti in Emilia e a Piacenza, dobbiamo rimodulare i servizi di welfare»

«Sono dati preoccupanti quelli relativi alle pari opportunità sul lavoro». Claudia Gnocchi, capogruppo della Civica Tarasconi, ha sottolineato una piaga sociale che coinvolge anche una realtà come quella emiliana. Lo ha fatto riferendosi ad un report dell’Ispettorato del lavoro del Nordest sul tema “dimissioni dal lavoro”, presentato nei giorni scorsi in Regione.

«Nel 2020 il massiccio ricorso allo smart working - è l’intervento di Gnocchi - ha consentito a molte neo mamme di lavorare. Il ritorno alla normalità ha poi provocato un’impennata di dimissioni da parte delle donne. Nel 2021 hanno lasciato il posto di lavoro ben 3372 lavoratrici in Emilia-Romagna, mamme di figli con meno di tre anni. Le dimissioni volontarie degli uomini sono state 1774, la metà: quasi tutti cercavano un posto di lavoro migliore per la carriera».

«Si apre un divario - è la riflessione della rappresentante del centrosinistra - per i percorsi professionali con un trend reddituale diverso. Le donne rinunciano per l’impossibilità di conciliare il lavoro con l’accudimento del bambino, ma anche per l’assenza di parenti in grado di dare una mano. I costi alti per i servizi per l’infanzia costringe alle dimissioni. Il 60% di queste dimissionarie ha un solo figlio, il 31% due figli. E siamo in una delle regioni d’Italia con il welfare più sviluppato…».

La consigliera ha parlato anche di Piacenza nel suo intervento, portando in aula i dati forniti dagli uffici della Cisl. «Nel 2022 sono state seguite, solo da questo sindacato, 700 dimissioni volontarie di piacentini. Il 60% di queste erano donne. La maggior parte di loro non riescono a curare figli e/o genitori anziani. Poi si registra anche un po’ di stress lavorativo, ad esempio nel settore sanitario. Gli anni della pandemia hanno portato il personale a ripensare alla propria occupazione».

Gnocchi ha invitato i colleghi di maggioranza e minoranza a lavorare insieme per dare il massimo su questo tema. «La denatalità è un’emergenza. È amaro costatare come per una donna avere un figlio riduca la possibilità di lavorare. Per noi del Consiglio comunale è importante avere la massima attenzione per il welfare e per la nostra attività amministrativa. Ad esempio pensando e progettando una rimodulazione per gli orari dei servizi cittadini, a partire dagli asili. È un investimento per il futuro».

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