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Green pass, «Carrozze divise sui treni»: bufera sull'assessore Felicori

L'assessore della Giunta Bonaccini ribadisce la sua posizione «netta a favore di un'applicazione rigorosa del Green Pass». Tra chi cita l'apartheid e la discriminazione, le polemiche si susseguono

«Avendo come obiettivo la salute e non la mortificazione dei refrattari, si potrebbe applicare in modo variabile: ad esempio in treno dividendo le carrozze, come era una volta per i fumatori». E' questo 'passaggio' di un post su Facebook dell'assessore regionale alla cultura, Mauro Felicori, che sta scatenando forti polemiche. 

Felicori ribadisce la sua «posizione netta a favore di una applicazione rigorosa del Green Pass. Ma devo dare qualche chiarimento: innanzitutto in questa eventuale norma non bisogna solo vedere i divieti, ma anche le opportunità. In campo culturale si aprirebbe la strada all'abolizione del distanziamento nei teatri e nei cinema, che oggi dimezza i posti disponibili, rendendone insostenibile la gestione. In secondo luogo, avendo come obiettivo la salute e non la mortificazione dei refrattari, si potrebbe applicare in modo variabile: ad esempio in treno dividendo le carrozze, come era una volta per i fumatori». 

«Se poi bar e ristoranti rimanessero fuori da ogni provvedimento, come temo, si dovrebbe almeno autorizzare i titolari che lo vogliano a scegliere la formula 'Green Pass obbligatorio' - continua l'assessore - che peraltro secondo me aumenterebbe i clienti, almeno nei ristoranti. Comunque è ora che il mondo della cultura, che in prevalenza ha accettato senza reazioni gli eccessi di limitazioni alla vita di musei, cinema, teatri e biblioteche, si applichi al problema: siamo in estate e il bel tempo aiuta, ma le stagioni 2021/22 in ottobre cominciano».

Tra le tante voci discordanti, quelle di Fratelli d'Italia e Lega, contrari all'obbligatorietà del certificato verde, oltre che all'obbligo vaccinale: «Bonaccini dica all’assessore Felicori che l'apartheid è finita, Rosa Park ha vinto la sua battaglia contro gli autobus per soli bianchi e anche in Svizzera sono scomparsi i cartelli 'Locali per cani e stranieri' - ha scritto in una nota Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia - La sua proposta di treni per soli vaccinati ricorda il peggior razzismo e la più becera cattiveria. Ci sono persone che hanno paura di vaccinarsi perché le informazioni fornite dalla Regione hanno spaventato più che rassicurare, ci sono persone che non possono vaccinarsi perché troppo fragili o perché reduci da interventi chirurgici. Chiediamo formalmente che il Presidente Bonaccini smentisca e richiami all'ordine il suo assessore che così parlando offende la pubblica intelligenza e trasforma una tragedia come il Coronavirus in uno spot elettorale». 

«L’assessore della giunta guidata da Stefano Bonaccini con delega alla cultura, Mauro Felicori, propone carrozze separate sui treni della nostra regione per vaccinati e non vaccinati. Una vera follia, una boutade, se di questo si tratta, che non fa ridere nessuno. Piuttosto una frase assai infelice e profondamente discriminatoria, che però rende alla perfezione quella che è la concezione di democrazia di certi “dem”. Dall'assessore alla Cultura ci aspettiamo una pronta marcia indietro e soprattutto delle scuse». Così il capogruppo della Lega, Matteo Rancan. 

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