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I 5 stelle all’attacco del Consorzio: «Elezioni antidemocratiche»

I consiglieri comunali Gabbiani, Quagliaroli e Tarquini criticano ancora l’operato e le elezioni del Consorzio di Bonifica. «A qualcuno piace vincere facile: il Consorzio è un ente degli attaccati alla poltrona»

«In merito alle recenti elezioni del Consorzio di Bonifica – fanno sapere i consiglieri comunali 5 stelle Andrea Gabbiani, Mirta Quagliaroli e Barbara Tarquini - riteniamo indispensabile oltre che fornire asettici numeri, così come fatto fino ad ora dai media, anche analizzarli e, soprattutto, interpretarli anche alla luce del voto per delega previsto dal regolamento e che riduce i 1500 voti espressi alla metà (forse) di votanti effettivi, ovvero persone che fisicamente si sono recate a votare. Di fatto il voto effettuato per delega riveste un'enorme importanza nella determinazione del risultato della consultazione laddove il limite più evidente di tale metodo è la mancanza di trasparenza nel voto. 

I nuovi, ma purtroppo sempre uguali, amministratori hanno cantato vittoria senza rendersi conto o forse pur rendendosi conto se non in barba all’evidenza che gli elettori che essi rappresentano sono pari ad uno zero virgola per cento dei piacentini aventi diritto al voto, a ciò si aggiunga che in ben due, su quattro, sezioni era presente una sola lista praticamente assenza totale di pluralismo e di effettiva possibilità di scelta. A qualcuno piace vincere facile. La sfiducia nell'attività del consorzio, ma anche un metodo elettorale complesso e farraginoso hanno scoraggiato i cittadini che si sono sentiti inutili ingranaggi di un sistema ingessato e statico. Basato su censo e importo della contribuenza, questo metodo elettorale medioevale accorda a chi paga di più un diritto al voto più pesante e incisivo, a dispetto del più elementare diritto di uguaglianza dei cittadini garantito dalla Costituzione Italiana, ma purtroppo non ancora recepito dalla legge regionale per le elezioni dei Consorzio di Bonifica.

Grazie a questo metodo, anacronistico e antidemocratico, si accorda maggior potere a chi possiede più proprietà immobiliari riconoscendo di conseguenza maggiori diritti in un ambito di interesse pubblico in cui si dovrebbe rappresentare e privilegiare solo l’interesse comune ovvero della maggioranza dei cittadini.  Con tali premesse, oltre al possibile ricorso per l'annullamento di queste elezioni riteniamo necessario anche cambiare la legge regionale che stabilisce e predilige un sistema tanto antiquato e antidemocratico per le elezioni nei consorzi, il nostro intento, anche in questa vicenda, è arrivare ad accordare a tutti i consorziati pari diritti e pari possibilità di concorrere alla formazione degli organi consortili, indipendentemente dall'importo della contribuenza». 

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