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I medici chiedono un nuovo ospedale. Rizzi: «Candiderò Piacenza a polo di riferimento per l’Emilia Nord»

Il confronto tra i candidati sindaco e i professionisti dell'Ausl di Piacenza

"La sanità piacentina - si legge in una nota dell'ufficio stampa del candidato sindaco Paolo Rizzi - sta diventando uno dei grandi temi per il futuro della città e necessariamente uno dei temi più sentiti in questa campagna elettorale. Il candidato sindaco Paolo Rizzi ha avuto fin da subito una posizione chiara e netta: a Piacenza è necessario un nuovo ospedale. Una posizione che si è rafforzata nel corso dei vari incontri con medici e operatori sanitari nelle ultime settimane. Incontri nei quali sono emerse esigenze precise alle quali un ospedale moderno in una città capoluogo di provincia non può non adeguarsi.  Oggi, grazie agli stanziamenti della Regione, esiste la concreta possibilità per Piacenza di avere una nuova struttura ospedaliera - dice Rizzi - Una possibilità che si traduce in una duplice, grande opportunità per la comunità piacentina, e non solo per quella della città capoluogo. In primo luogo perché un nuovo ospedale, un ospedale moderno e tecnologicamente avanzato, un ospedale che non sia in pieno centro storico, consentirebbe di far crescere il nostro sistema sanitario attirando professionalità e competenze. In secondo luogo perché la città potrebbe tornare in possesso degli spazi di via Taverna, spazi storici e bellissimi, che potrebbero essere ripensati a vantaggio di tutti i piacentini, anche di coloro che vivono nella zona.  Una posizione, quella di Paolo Rizzi, voce isolata tra quelle di tutti gli altri candidati, che oggi ha trovato un riscontro qualificato negli interventi fatti dai clinici durante un affollatissimo incontro in Sala Colonne, nel vecchio complesso ospedaliero di via Taverna".

"Se l’ente pagante mette sul tavolo 250 milioni di euro ci vuole un bel fegato a dire di no» ha esordito il professor Luigi Cavanna, primario di Oncologia dell’ospedale di Piacenza. Forse è qualunquista come pensiero - prosegue - ma voglio essere onesto e dirlo, perché lo penso davvero». Ed è poi entrato nel merito della questione nuovo ospedale partendo da alcuni dati che rivelano quanto sia cambiata la situazione piacentina in tema di sanità: ogni anno ci sono 28mila ricoveri, 180mila giornate di degenza, 700mila accessi ambulatoriali. Il che, tradotto in persone, significa che ogni giorno 3.400 cittadini e 1.000 professionisti accedono al nostro ospedale. «Questa che ci si presenta oggi - prosegue Cavanna - è un’opportunità unica per tutta la comunità piacentina, città e provincia. Le terapie stanno cambiando, stanno cambiando le cure e le strutture si devono adeguare».  E’ l’opinione di un clinico che si è presentato in pubblico con il camice bianco, e non l’opinione di un politico. E come Cavanna la pensano tanti altri stimatissimi medici dell’ospedale come Daniele Vallisa, primario di Ematologia, come Fabio Fornari primario di Gastroenterologia ed Epatologia, e tanti altri. Senza contare, naturalmente, il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino.  «Vogliamo che la sanità piacentina sia un riferimento in regione e nel resto d'Italia - afferma quindi il candidato Paolo Rizzi - Vogliamo che i nostri cittadini abbiano le cure migliori, offerte dai professionisti più preparati. Vogliamo che il nuovo ospedale sia la casa delle eccellenze».

Nel 1992 sono nati a Piacenza il laboratorio di immunogenetica, presso il servizio trasfusionale, e il registro dei donatori di midollo osseo. A Piacenza si identifica la compatibilità tra paziente e donatore per il trapianto di cellule staminali, si studiano le mutazioni delle leucemie acute, si eseguono l’analisi del chimerismo post-TMO e dei geni KIR. Piacenza e Bologna sono gli unici due centri che operano secondo tutti gli standards di accreditamento E.F.I. (European Federation for Immunogenetics) e che possono contare sul registro IBMDR dei pazienti per l’accesso diretto alla ricerca del donatore. Prosegue Rizzi: «Il nostro Centro trapianti di midollo osseo, che ha eseguito il primo trapianto autologo nel 1999, é certificato JACIE, il massimo livello di accreditamento riconosciuto in Europa: in regione solo Modena e Bologna hanno le stesse certificazioni di Piacenza. Per questa e per le altre eccellenze che ci caratterizzano, candido la nostra città a polo di riferimento per l'Emilia nord e garantisco il massimo impegno affinché la Regione riconosca il nostro livello di qualità e dia merito alla professionalità di tutti quegli operatori sanitari che ci rendono orgogliosi con il loro studio, la loro ricerca, il lavoro quotidiano a difesa della nostra salute».

Patrizia Barbieri (centrodestra): Si al nuovo ospedale e risolviamo le criticità dell’attuale

“Dico sì al nuovo ospedale a Piacenza, purché inserito in una rete sanitaria efficiente che deve essere coordinata con l’assetto provinciale. Per ora la Regione ha fatto una dichiarazione d’intenti: la politica seria deve pretendere di accantonare subito i 250 milioni preventivati e chiedere un impegno chiaro, con tempi definiti e soprattutto parlare di progetti condivisi con il territorio. Si deve tenere conto di ciò che oggi la realtà ospedaliera ci ha fatto presente, con le esigenze e le criticità di una struttura, quella attuale, che tenderanno a peggiorare nei prossimi anni. Se quindi noi possiamo avere delle risposte definitive a queste criticità, le dobbiamo pretendere. Sarà poi il confronto con i cittadini di Piacenza a far scaturire l’ubicazione più adeguata per la nuova struttura ospedaliera”. Così ha dichiarato Patrizia Barbieri, candidata sindaco per il centrodestra, che ha partecipato oggi all’incontro con i primari e il personale ospedaliero.

 “Dobbiamo previamente chiarire ed avere garanzie sul destino dell’attuale struttura, una volta che sarà costruito il nuovo ospedale, affinché vengano condivise destinazioni che si trasformino in risorsa per il territorio. Non consentiremo che rimanga uno scheletro a ridosso del centro storico. Oggi i primari ospedalieri hanno parlato in modo diffuso di formazione e di progetti di specializzazione: perché non pensare allora a una scuola che attiri eccellenze nella nostra città?” “Ritengo - conclude Barbieri - che il nuovo ospedale non possa prescindere dalla presenza di un asilo aziendale per venire incontro alle esigenze delle dipendenti nella conciliazione dei tempi casa-lavoro”. “E’ necessario infine pensare da subito a dare soluzioni al problema dei parcheggi, sia per gli utenti che per i dipendenti, con la necessità di più sicurezza e l’esigenza di reperire nuove aree di sosta”.

TRESPIDI SUL NUOVO OSPEDALE: “OGGI LA PRIORITÀ È IL PARCHEGGIO”

“L'incontro con i primari dell'ospedale di Piacenza ci ha consentito di avere un quadro preciso da parte di chi opera nel settore” cosi Massimo Trespidi al termine dell'incontro organizzato dall'Asl con i primari piacentini. “La panoramica che ci avete fatto – ha detto rivolgendosi ai medici -è un prezioso elemento di informazione per affrontare il tema del nuovo ospedale dal verso giusto. Il tema, fin dall'inizio, è stato letto da una prospettiva errata. La domanda esatta è: perché fare il nuovo ospedale, non dove collocarlo. Se la domanda è questa andiamo nella direzione giusta. Se diventassi sindaco dei prossimi dieci anni, mi preoccuperei del parcheggio a servizio dell'ospedale attuale. Questo, ora, è il vero problema se vogliamo fare della concretezza amministrativa. L'ospedale di via Taverna ha creato un indotto economico su cui il sindaco deve riflettere e porre una soluzione. E anche cosa si intende fare di quest'area. Se oggi occorrono 250 milioni di euro per il nuovo ospedale, fra dieci anni questo soldi non saranno più sufficienti. Per questo occorre cominciare a vincolare i costi di costruzione. È necessario un tavolo di confronto tra Comune e Regione per sapere dove e come costruire il nuovo ospedale e cosa fare del vecchio. Fondamentale la questione del parcheggio. Nei prossimi giorni presenteremo un progetto proprio in merito a una nuova area a parcheggio fruibile sia per i dipendenti sia per i familiari dei pazienti”.

Stefano Torre: "I medici sono antistorici e surreali"

Stefano torre è intervenuto al convegno organizzato dai medici dell’ospedale di Piacenza per tentare di spiegare ai candidati Sindaco l’importanza della realizzazione di un nuovo ospedale. Ecco le parole con le quali Torre ha spiegato il suo punto di visita alla platea, composta da primari, professori e medici: “Siamo arrivati al surrealismo nella sua quintessenza qua in questa sala, ovvero i medici che vanno dai politici a dire vi prego, prendete in considerazione l’ipotesi di aiutarci a fare del bene. Ma secondo me voi non siete solamente surreali, siete anche antistorici, perché viviamo in un mondo che ha bisogno che la gente muoia prima per far tornare i conti, e tutto ciò è in forte contrasto con le vostre richieste. Quindi quello che io auspico, a meno che le prossime elezioni non le vinca io, è che il prossimo sindaco si adoperi per abbassare il vostro livello di frustrazione facendovi fare un corso di MALVAGITA’ che potrebbe essere estremamente utile a non rimanerci troppo male quando la politica vi opprime in questo modo. Da canto mio, nel mio programma ho messo che prevedrò il divieto di morire, quindi il nuovo ospedale servirà solamente a chi non è di Piacenza, ma mi preoccupo anche di coloro che vivono a Pontenure, a Caorso e in altre zone limitrofe. Vi auguro sinceramente di riuscire a non cadere nell’assurdo che la storia ci insegna essere dietro l’angolo, come ricordava Fornari. Io mi ricordo di aver visto il modellino del nuovo ospedale di Piacenza. Era esposto proprio qui nell’atrio, e c’era la dicitura: questo sarà il nuovo ospedale. Un gran bell’edificio a forma di H. Questa volta non possiamo farcelo scappare . E se per caso uno di noi vi tradirà (quando sarà Sindaco), io vi invito a fare di tutto! A bloccare la città per impedirgli di fare questa enorme grande boiata. Se volete possiamo fare un patto: io sarò comunque con voi in piazza. Grazie, dio vi benedica e dio benedica Piacenza.”

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