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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

I programmi di Rizzi e Barbieri a confronto: viabilità e trasporto pubblico

Il confronto tra i programmi elettorali dei due candidati sindaco di centrodestra e di centrosinistra che si sfideranno al ballottaggio del 25 giugno

Cosa propongono Patrizia Barbieri (candidata sindaco del centrodestra) e Paolo Rizzi (candidato sindaco del centrosinistra) sui più importanti temi strategici che coinvolgono il presente e il futuro di Piacenza? Conosciamo meglio i due candidati sindaci, che si sfideranno al ballottaggio del 25 giugno. In questa terza puntata scopriamo i loro programmi su viabilità, trasporto pubblico e pendolarismo. 

IL PROGRAMMA DI PATRIZIA BARBIERI

VIABILITÀ

Una città curata, una viabilità ordinata.

È sotto gli occhi di tutti il decadimento della città, solo che si osservi come la stessa si presenta: giardini e parchi abbandonati, piste ciclabili spesso non percorribili, strade piene di buche e marciapiedi sconnessi, ostacoli posti lungo la viabilità, dai dossi ai “biscotti”.

Per di più, con la proroga del contratto in capo ad Iren, il servizio di raccolta dei rifiuti lascia a desiderare: aumenta il costo del servizio, ma non la qualità.

Nè meglio si può dire dell’edilizia scolastica che, nonostante la fondamentale funzione svolta, lamenta uno stato precario di manutenzione, anche nelle relative pertinenze (palestre e locali ad uso mensa, ad esempio).

Anche la manutenzione di strade e marciapiedi è del tutto insoddisfacente. Si sono fatti enormi passi indietro. E’ inutile parlare di sicurezza stradale quando proprio strade e marciapiedi ci ricordano più i percorsi di una città in guerra piuttosto che quelli di una città del XXI secolo. Non parliamo poi delle continue e contraddittorie modifiche alla viabilità cittadina. E’ evidente, infatti, che alcune iniziative – ad esempio, quella riguardante Corso Vittorio Emanuele e, di riflesso, Via Venturini – più che con la viabilità hanno a che fare con la psichiatria! Ben altri – e diversi – sono gli interventi che favoriscono un migliore scorrimento del traffico cittadino:

– risulta indispensabile, in primo luogo, una rimodulazione della rotatoria tra la tangenziale e la strada statale 45;

– risulta prioritaria la previsione di un nuovo asse viabilistico, corrente parallelo alla A21, nel tratto compreso tra Via XXI Aprile e l’ingresso della stessa;

– risulta altresì prioritario trovare altre soluzioni viabilistiche da sottoporre e concordare con i residenti e i commercianti di via Venturini e del Corso Vittorio Emanuele.

I progetti di viabilità da portare avanti, a seconda delle diverse esigenze di zone diverse della città, devono essere di buon senso e fattibili, senza sperpero di denaro pubblico. L’Ufficio viabilità, inoltre, dovrebbe ripartire valutando il traffico cittadino, facendo in modo di migliorare la vita agli automobilisti; anche interventi “semplici” sarebbero ben voluti dalla cittadinanza. Pensiamo per esempio alle pendenze di alcuni dossi, diventate veramente troppo esagerate (un esempio su tutti, quello a Piazzale Torino). Per velocizzare il traffico altro intervento di buonsenso sarebbe quello di coordinare i vari semafori della città, soprattutto quelli posizionati nella stessa zona; dovrebbero essere temporizzati ai limiti di velocità. Se un automobilista segue i limiti imposti dal Codice della Strada troverà sempre verde (succede già in alcuni paesi della provincia, per esempio a Monticelli).

Per quanto riguarda le rotonde, bisognerebbe evitare di sperperare soldi tramite “abbellimenti” con “opere d’arte” dalla dubbia utilità. Un semplice prato verde è sufficiente e di buon gusto. Servirebbe inoltre un controllo degli attuali divieti di sosta. In taluni casi non sono necessari e sembra siano fatti apposta per “fare cassa”. Molto importante, al fine di evitare incidenti, sarebbe segnalare meglio alcuni incroci pericolosi, magari non noti a chi percorre le nostre vie per la prima volta (a titolo di esempi si citano la rotonda alla fine di via Emilia Parmense, quella dalla quale si può entrare a Montale, già teatro in passato di gravi incidenti, e il pericoloso incrocio di via Damiani e viale Dante). Compito di una amministrazione che vuole ridurre il traffico, e quindi l’inquinamento, è anche quello di mettere a disposizione dei cittadini piste ciclabili sicure. Non è serio, come fatto in questi anni dall’amministrazione di sinistra, incrementare il numero di km di piste ciclabili solamente tracciando una riga sui marciapiedi o su una parte delle strade, alcune delle quali molto trafficate (con conseguente rischio per l’ incolumità per i ciclisti).

IL TRASPORTO PUBBLICO

Il trasporto pubblico ha una funzione sociale anche per chi non lo utilizza e preferisce l’auto o altri mezzi individuali, perché permette l’inclusione sociale delle fasce della popolazione più deboli (studenti, anziani, disoccupati, poveri, immigrati) che altrimenti non avrebbero possibilità di integrarsi nel tessuto sociale della città. Inoltre, per alcune fasce di lavoratori, il trasporto pubblico è nei fatti l’unica scelta possibile per raggiungere il posto di lavoro.

Pertanto la presenza di un trasporto pubblico efficiente, cioè che ci sia quando serve e non compia sprechi facendo transitare grandi e vetusti mezzi (soventi vuoti) a qualsiasi ora del giorno, è assolutamente necessaria. Poiché si tratta di un servizio pubblico, tutti gli utenti devono pagare il biglietto e comportarsi in modo rispettoso nei confronti dei mezzi e degli altri utenti. Il personale addetto deve essere garante di questi principi di base e chiamare le forze dell’ordine ogniqualvolta non siano rispettati.

Il Comune deve inoltre pretendere dalla società che gestisce il trasporto pubblico mezzi puliti ed efficienti. Ciò posto, l’ultima modifica di alcune linee urbane effettuata dalla Giunta Dosi, arrivata dopo precedenti “rappezzi”, ha dato origine a disagi e disservizi generalizzati. A seguito di contestazioni da parte degli utenti, sono state introdotte navette dedicate, che poi sono state tolte perché non risolutive dei problemi evidenziati e non utilizzate (con altri denari dei cittadini spesi senza risultato alcuno). La recente “trovata” di spostare il terminal dei bus da Piazza Cittadella all’ex scalo merci ferroviario di Piazzale Roma dimostra la scarsa capacità progettuale della giunta Dosi. E ciò per due ragioni. La prima, è che sono stati spesi soldi pubblici per attrezzare l’area, compresa l’installazione di locali ufficio e sala di attesa (del tutto provvisori, in quanto la giunta Dosi ha concordato con la proprietà di Borgo Faxhall che l’autostazione dei bus sarà dislocata all’interno dell’area del parcheggio di Borgo Faxhall). La seconda ragione, che evidenzia ancor di più la scarsa conoscenza da parte della giunta Dosi delle dinamiche che presiedono la gestione e l’esercizio del trasporto pubblico, consiste nel fatto che questa nuova collocazione ha di fatto generato uno scontento generale tra gli utenti del servizio extraurbano, costituito in prevalenza da studenti, i quali sono costretti a percorrere lunghi tratti di strada a piedi per raggiungere lo scalo merci di Piazzale Roma. Tutto ciò ha dato origine ad esposti al Comune, a SETA e al giornale locale, al punto che la giunta Dosi ha dovuto istituire dei bus navetta che raccolgono gli studenti nei vari punti e li portano in Piazzale Roma (i cui costi non sono ancora noti). E’ quindi evidente che questa soluzione, oltre a non soddisfare l’utenza, ha fatto spendere quattrini ai cittadini per un non risultato. Pertanto sarà nostra cura prendere contati con SETA, e con il Responsabile Provinciale Scolastico, al fine di verificare la possibilità di far partire gli autobus dallo scalo merci di Piazzale Roma verso Piazza Cittadella e poi da lì agli istituti scolastici, eliminando così i tragitti delle navette (ed i loro costi inutili), offrendo in tal modo un servizio di trasporto pubblico extraurbano migliore e più puntuale. La rete del trasporto pubblico urbano va rivista. Il tutto ovviamente senza incarichi esterni e senza spendere denari dei contribuenti, bensì affidandosi ai tecnici di Tempi Agenzia, che conoscono la città e le peculiarità del trasporto pubblico, coadiuvati dai tecnici dell’ Ufficio Comunale competente. Tutto ciò nell’intento di evitare doppioni e sovrapposizioni di rete, al fine di offrire il miglior servizio possibile in termini di efficienza, funzionalità e di risparmio economico.

Sempre con riferimento al trasporto pubblico urbano si intende:

– realizzare un’estensione del servizio nelle ore serali e notturne per favorire gli spostamenti nell’ambito urbano (es. università Cattolica-centro) contribuendo a rivitalizzare il centro storico della nostra città;

– potenziare il servizio di interscambio auto-bus presso i parcheggi scambiatori per diminuire le auto in città e migliorare la qualità dell’aria (visto che l’Emilia Romagna è sotto procedura di infrazione per l’inquinamento atmosferico);

– potenziare il servizio in occasione di eventi culturali, sportivi, gastronomici e fieristici;

– promuovere un progressivo e rapido rinnovo del parco mezzi di SETA, con una particolare attenzione ai mezzi elettrici.

Inoltre si rivedrà il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), programmando specifiche azioni per promuovere, oltre al trasporto pubblico locale, forme di mobilità innovativa e pulita quali il car-pooling, il car-sharing ed il bike sharing.

Da ultimo, sempre con riguardo al servizio di trasporto pubblico urbano, alla luce degli aumenti tariffari deliberati dalla giunta Dosi sugli abbonamenti annuali degli studenti delle scuole superiori, introdurremo delle agevolazioni economiche per le famiglie facendoci carico dell’aumento previsto pari a euro 40,00 per ciascun abbonamento.

PENDOLARI

Le ultimi amministrazioni di sinistra hanno fatto di tutto per rendere complicata la vita ai pendolari.

Ecco cosa faremo:

• Cancellazione dell’ordinanza di rimozione forzata di biciclette e ciclomotori in Piazzale Marconi;

• Ripristino delle rastrelliere per le biciclette in Piazzale Marconi (dato che il loro spostamento era stato definito dall’amministrazione di sinistra come “provvisorio e per la durata dei lavori di rifacimento del piazzale” ed invece non sono mai più state riposizionate);

• Collaborazione costante con l’Associazione Pendolari;

• Miglioramento dell’illuminazione dei parcheggi: illuminare maggiormente le aree più buie equivale ad aumentare la sicurezza di tutti e soprattutto delle donne;

• Implementazione di telecamere nei parcheggi (promesse dall’attuale amministrazione e mai posizionate), collegate direttamente con le forze dell’ordine;

• ° Ridefinizione degli orari delle corse dei bus urbani che si fermano in Piazzale Marconi, che

• attualmente non sono cadenzati rispetto agli orari di partenza ed arrivo dei principali treni

• (nelle ore di punta);

• Ridefinizione degli orari minimi di sosta a pagamento in Piazzale Marconi ove adesso la

• sosta minima è di un’ora (nelle strisce blu); ritorno alla precedente sosta minima di venti

• minuti (tempo più che sufficiente per fare un biglietto, prelevare qualcuno o chiedere

• informazioni in stazione);

• ° Massimo impegno per migliorare i collegamenti ferroviari con le altre città, in particolare

• con quelle sulla tratta Milano – Bologna.

IL PROGRAMMA DI PAOLO RIZZI

Mobilità, Piacenza connessa

Visione e Obiettivi

La Piacenza che vogliamo deve diventare una città veramente in rete, fisica e informatica, coil mondo. Una città che cresce, che attrae e che accoglie. Una città che si pone al centro di una connettività interregionale e internazionale, che favorisca l’accesso ai servizi e al benessere offerti dal nostro territorio. Per cogliere questo obiettivo, una delle chiavi è la creazione di un sistema di mobilità sostenibile, per le persone e per le merci.

Per la mobilità delle persone, è necessario ripensare in modo integrato la gestione di almeno tre linee di flusso: tra la città e i comuni di cintura (la mobilità nella “Grande Piacenza”), i pendolari piacentini su Milano e Parma, le persone di altre città che possiamo attrarre a Piacenza per lavoro o per turismo.

Per la mobilità delle merci, è necessario creare un sistema di governo unitario e intelligente del polo logistico di Le Mose, per generare servizi fondamentali oggi non disponibili (ad esempio: controllo accessi, servizi tecnici ai mezzi, servizi di prima necessità ai lavoratori, gestione degli edifici e delle utenze energetiche, etc.) e per promuovere lo sviluppo del polo nell’ottica dei potenziali utilizzatori, senza ulteriori speculazioni immobiliari e consumo indiscriminato del suolo (la “buona logistica”).

Progetti

Piano della Mobilità per la Grande Piacenza: a partire dagli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti, ripensare in una logica innovativa e di integrazione tra i flussi sopra indicati l’utilizzo e i collegamenti tra le infrastrutture viarie, ferroviarie e di parcheggio esistenti nella (e/o connessi alla) Grande Piacenza. Sono necessarie competenze di alto livello in tema di pianificazione urbana e della mobilità.

Il Piano dovrà essere ispirato ai seguenti obiettivi di mandato:

Ottimizzazione del Trasporto Pubblico Urbano, con svecchiamento del parco mezzi ormai obsoleto e progressiva introduzione di mezzi a ridotto (minimo) impatto ambientale, analisi per la ridefinizione dei flussi del traffico a copertura delle reali esigenze della cittadinanza nell’area della Grande Piacenza, partecipazione di soggetti privati alle gare d’appalto.

Aumento della disponibilità di parcheggi per auto a ridosso della ZTL e contemporanea rimodulazione ragionata della ZTL attuale, tramite recupero di aree demaniali/militari non in uso, con l’obiettivo di semplificare la viabilità e diminuire drasticamente i flussi veicolari all’interno della città, sino a consentire la progressiva pedonalizzazione del centro storico (Piazza Cavalli e Piazza Duomo), attuando in parallelo campagne di sensibilizzazione per la mobilità sostenibile.

Sviluppo e ottimizzazione della connettività ferroviaria da e per Piacenza, con azioni quali la realizzazione di Piacenza Stazione Nord (prevista nell’attuale PSC), il potenziamento dell’offerta treni AV sulla dorsale Milano‐Bologna, l’attivazione di un nuovo servizio interregionale pendolari sulla tratta Milano‐Piacenza e più in generale la promozione del coordinamento interregionale sulla mobilità con la Lombardia.

Oltre al perseguimento di questi obiettivi di mandato, il Piano della Mobilità dovrà affrontare l’analisi di fattibilità tecnico‐economica per la costruzione di una bretella autostradale a nord‐ ovest di Piacenza, con il raccordo con l’A1, l’eliminazione del tratto autostradale A21 all’interno della città, il recupero e la valorizzazione delle aree non più occupate dall’autostrada in città.

Governo del Polo Logistico, con i seguenti obiettivi di mandato:

Consolidamento dell’offerta di servizi del Polo Logistico e applicazione di nuovi criteri/vincoli, per gli operatori insediati attuali e futuri, di sostenibilità ambientale, qualificazione professionale e etica del lavoro, servizi a valore aggiunto per tuttala cittadinanza.

Potenziamento del trasporto merci su rotaia e dei servizi intermodali.

Sulla base di tali obiettivi, a partire dagli accordi convenzionali e contrattuali in essere si creerà una struttura‐tecnico operativa leggera ma di grande professionalità alla quale conferire a) la responsabilità della gestione integrata dei servizi comuni nel Polo Logistico; b) la responsabilità delle relazioni con Rete Ferroviaria Italiana, Mercitalia e con gli operatori intermodali presenti nel Polo per lo sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria e, conseguentemente, l’incremento della quota di movimentazione merci via treno da e per il Polo e c) la promozione del Polo, sul mercato globale della logistica e con un forte coordinamento con le strategie di marketing territoriale della città.

Pacchetto Mobilità: Predisporre ed approvare il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, in linea con quanto fatto da altre città italiane, che permetta di uscire dalla logica della semplice gestione dei flussi di traffico e di considerare la mobilità nel suo complesso. Piacenza, città padana di medie dimensioni deve riscoprire la sua naturale vocazione ad essere vissuta a piedi e con la bici e puntiamo a ridurre globalmente il traffico con auto private. Tra le misure da prevedere:

realizzare punti di parcheggio sicuro per biciclette presso gli edifici pubblici principali e migliorare il sistema del bike sharing, rendendolo più diffuso e di più facileutilizzo. Integrare e migliorare la rete delle piste ciclabili: oltre ad aumentare in numero, le piste ciclabili devono diventare più sicure ed anche più piacevoli, alberate e schermate dal grande traffico.

ripensare il sistema del trasporto pubblico. Innanzitutto rinnovando progressivamente il parco bus con veicoli a minor impatto ambientale, puntando su investimenti verso veicoli a metano, o ancor meglio elettrici o ibridi. Ma oltre a questo riteniamo che il modello tradizionale del servizio di autobus con programmazione e percorsi fissi debba essere ripensato. Bisogna pensare ad un sistema che integri gli autobus attuali con veicoli di diverse dimensioni e capacità, con percorsi flessibili e con servizi di minibus a chiamata, che rendono accessibile il servizio di trasporto pubblico anche nelle aree meno servite e in orari serali.

a queste misure si dovrà accompagnare un potenziamento della rete dei parcheggi, tra cui parcheggi di interscambio con chi viene da fuori città, collegati al sistema dei trasporti pubblici (bus, minibus, city bikes..), che permetteranno poi una revisione della ZTL.

grazie alla revisione dei percorsi dei bus e all’ampiamento dela rete di parcheggi, puntiamo a pedonalizzare piazza Cavalli e piazza Duomo, creando così un percorso pedonale che integri le nostre eccellenze (un centro commerciale e culturale naturale).

ridurre progressivamente l’accesso all’area urbana ai veicoli più inquinanti, incentivare l’acquisto di veicoli ibridi o elettrici e realizzare la necessaria rete di punti di ricarica.

dare a Piacenza servizi smart di utilità sia ai cittadini che ai visitatori e ai turisti: inizieremo con una app che in tempo reale consenta di interagire con il sistema della mobilità urbana, ad esempio vedere i percorsi e gli orari del trasporto pubblico, vedere le city bike disponibili, comunicare e richiedere i minibus/taxi plus a chiamata ed altro.

negoziare un diverso modello di consegna delle merci in città: l’impatto dei corrieri di distribuzione all’utenza finale è tale da giustificare un accordo di programma con i principali attori. Identificheremo dei centri di distribuzione urbana

all’interno della città (rifornibili preferibilmente di notte) e chiederemo che la distribuzione in area urbana avvenga da questi snodi tramite veicoli elettrici o ibridi di limitate dimensioni, meno inquinanti e che creino meno ostacoli al traffico. Modelli simili sono già stati adottati in diverse città italiane quali Parma, Ferrara, Modena, Padova.

come progetto di lungo termine si inizierà a lavorare per lo spostamento della bretella A21 in territorio lombardo secondo quanto previsto dagli strumenti urbanistici (si veda scheda mobilità).

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