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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Il bilancio passa in commissione, «Nella cultura manca l’impegno dei privati»

Il Pd chiede un maggiore impegno sulla riscossione di rette e tasse. Quagliaroli (M5s): «Pensate solo ad aumentare le tasse». Colosimo (Pc Viva): «Non vedo investimenti su turismo e sviluppo economico». Approvato il bilancio in commissione 1

È iniziato in commissione 1 il dibattito sul bilancio previsionale 2015: all’appello – almeno inizialmente - è risultato assente l’intero centrodestra. Solo quando l’assessore al bilancio Luigi Gazzola ha ultimato il suo intervento, sono arrivati alla spicciolata alcuni consiglieri (Garetti, Colosimo, Girometta e Tassi).  Gazzola ha spiegato in aula i punti salienti e le novità emerse in questi mesi di studio.  «Vogliamo attenerci ad alcuni principi: maggiore contenimento della spesa, forte azione di insoluto e evasione delle tariffe tramite un potenziamento degli uffici preposti, avvalendoci anche di forze esterne (ora era Equitalia, prossimamente penseremo a un altro soggetto), faremo compartecipare i cittadini ai costi di alcuni servizi erogati per il sociale (centri residenziali per disabili soprattutto)». Gazzola ha nuovamente dichiarato che verrà venduta una quota di Iren, esclusa dal patto di sindacato,  per incamerare risorse. «Per il prossimo triennio non ricorreremo a forme di indebitamento: anzi, grazie all’avanzo di bilancio 2014, estingueremo alcuni mutui che faranno cadere interessi e – di conseguenza – nostri debiti. Il bilancio pareggia quest’anno a 189 milioni di euro: una cifra maggiore rispetto al 2014.

«Risultano 110 milioni di euro di entrate (aumentate le entrate extra-tributarie di 2 milioni di euro rispetto al 2014, ciò compensa le mancate entrate dello Stato). Gli investimenti passano da 4 milioni a 31 milioni, ma è un diverso modo di contabilizzare le risorse con nuovi parametri imposti da nuove normative». Nel bilancio finirà ovviamente anche l’aumento dell’aliquota Imu – da 0,72 a 0,96 - per i comodati d’uso gratuiti in concessione ai parenti (fino al secondo grado). «Tutte le tariffe Imu sono più basse rispetto alle altre città vicine. Ricordo che lo Stato ci dava 14 milioni nel 2013, nel 2014 ne sono arrivati solo 4,8 milioni». «A settembre verranno a mancare fortunatamente le spese per gli uffici giudiziari – ha aggiunto Gazzola - sempre state a carico del Comune. Diamo allo Stato 9,7 milioni di euro all’anno di Imu allo Stato: ne riceviamo indietro circa 200mila euro in meno. La spesa per il personale rappresenta il 23%, 162 unità: c’è un fabbisogno mancante di 80 unità, ne vogliamo assumere 45 nei prossimi tre anni».

«L’assessore Gazzola – ha esordito nel dibattito Marco Colosimo (Piacenza Viva) - si trova ad avere a che fare con un bilancio su cui pendono le colpe del Partito Democratico al governo. Fra due anni rischiamo il collasso se continuiamo così. Spero che la futura commissione welfare possa rivedere le spese. La pagina del bilancio che mi lascia più colpito è quella degli investimenti: perché la città non investe sulla cultura e sul turismo? Se vogliamo rilanciare Piacenza la strada non è lo sviluppo delle aree commerciali, ma è soprattutto la cultura. Investiamo 0 euro sul turismo e 13mila euro sullo sviluppo economico. Cosa ci facciamo con questi?».

«Si sta agendo solo sull’aumento delle tasse – è il commento del capogruppo 5 Stelle Mirta Quagliaroli - si aspetta queste insieme a nuovi oneri di urbanizzazione. Potrebbero essere rimodulate – in base al reddito – i nostri servizi sociali, dati un po’ a tutti a pioggia. Venti milioni di euro dalla Tari mi sembrano tanti: andrebbero piuttosto controllate le attività del gestore dei rifiuti, Iren». Quagliaroli è ritornata anche sulla possibilità di una tassa di soggiorno nel 2016. «Invece che razionalizzare le spese non congrue…Non vedo la volontà di toccare le spese che andrebbero toccate».

«Cosa avete fatto per la città in questi tre anni?» – ha tuonato Marco Tassi del Pdl. Il consigliere ha puntato il dito contro tutti i soldi impiegati negli ultimi anni per la gestione del campo nomadi di  via Torre della Razza. «Qua ci sono i cittadini che pagano le tasse anche per gente che non le paga. Ora pure i servizi di guardiania, dopo l’acqua, gli paghiamo. Dovreste dimettervi in massa».

«Razionalizzare è difficile – ha preso la parola Christian Fiazza (Pd) -, non può raschiare il barile continuamente. Comunque non è escluso che si possa intervenire: se ci sono centri di costi toccabili, portiamoli in aula per affrontarli. Quest’anno il bilancio è stato più faticoso: le istituzioni nazionali sono schizofreniche e ritardatarie». Fiazza ha portato l’esempio degli alti costi del verde pubblico. «Il costo di un metro quadro di erba comunale (con 7 sfalci annuali) è di 0,75 euro. Un conto è parlare, un conto è la realtà. Mi ha colpito questo dato. Dobbiamo ripartire dal contrasto all’evasione, ci sono evasori “seriali” molto furbi, penso alle mense scolastiche e all’Imu soprattutto». Fiazza ha proposto di presentare la domanda di esenzione alla mensa scolastica non più tramite fax, ma via mail. Il democratico ha voluto anche commentare l’intervento sui nomadi di Tassi. «Ci dà la sicurezza di poter vincere le elezioni anche fra due anni». «Andrete a casa prima della fine», ha replicato per tutta risposta il consigliere d’opposizione.

«Gazzola – ha spiegato Paolo Garetti (Lista Sveglia) - ha il compito più ingrato: fare un bilancio su scelte politiche discutibili. Questo è un bilancio dei “migliori anni della nostra vita”?». Garetti ha criticato gli investimenti sulla cultura. «Città delle nostre dimensioni ospitano mostre importanti, noi siamo mediocri e regaliamo l’immagine del Tondo di Botticelli a tutti».

«C’è la fotografia di una città – è la sintesi dell’intervento di Lucia Rocchi (Moderati) - in questo bilancio: il sociale fa la parte del leone. È giusto non lasciare indietro nessuno e mi pare buona la gestione del verde e dell’ambiente, nonostante le diverse critiche dei cittadini. Rimango colpita negativamente però dalle spese per lo sviluppo economico, il turismo, il tempo libero e lo sport. Sono realtà trascurate che possono portare risorse in futuro. Non lasciamo indietro anche la cultura. Vorrei proprio vedere come le altre città di centrosinistra trattano queste voci». Rocchi ha chiesto delucidazioni sul nuovo gestore del servizio di riscossione e se Palazzo Farnese, da pochi mesi di proprietà del Comune – comporta vantaggi o solo nuove spese.

«Il Paese ha la febbre – è la replica in aula di Gazzola - e Tassi ha illustrato i mali alla perfezione. Abbiamo un sacco di problemi: noi siamo Piacenza, un ente locale che deve gestire i servizi in questo difficile contesto. Non investiamo sul turismo e sullo sviluppo economico ma abbiamo spese correnti: per “investimenti” si intendono solamente “grandi acquisti”. Per lo sviluppo economico impieghiamo 2 milioni di euro, per la cultura spendiamo 5 milioni di euro, non 0. È vero che in altre città ci sono grandi mostre, ma sono frutto di imprenditori privati locali, non le paga mica il Comune. In altre zone ci sono realtà imprenditoriali che investono nel settore, nel Piacentino faccio fatica a vedere questo interesse. 500mila euro per una singola mostra li spendono in altre città.

Noi investiamo un quarto del nostro bilancio sui servizi sociali: tante persone – “profughi sociali”, tra cui tanti piacentini - si rivolgono in via Taverna ai nostri uffici. Lo facciamo per un discorso di civiltà, è la nostra politica che va in questa direzione. È da ottobre che ci occupiamo del bilancio e della riduzione delle voci: arrivati a un certo livello la spesa è incomprimibile.

La tassa di soggiorno è stata rinviata al 2016: queste risorse avranno una destinazione specifica nel bilancio, per voci legate alla cultura e al turismo. C’è un progetto più incisivo per il futuro sulla riscossione dei tributi: ora con il servizio di formazione penseremo ad aumentare l’efficacia sulla riscossione di rette, tariffe di mense e asili, in collaborazione con il futuro gestore che sostituirà Equitalia come concessionario dal prossimo 30 giugno.

Palazzo Farnese è nostro: i costi di manutenzione ordinaria erano tutti a carico del Comune già in passato. Almeno oggi siamo i proprietari, lo utilizziamo con i criteri che vogliamo e non paghiamo più i costi del canone di concessione».  Il bilancio è stato approvato con il voto compatto dell’intera maggioranza, contrari centrodestra e Movimento 5 Stelle. Molto probabilmente fra due settimane inizierà la discussione del bilancio in consiglio comunale.

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