Il centrodestra: «Le tasse le abbiamo ridotte e sono stati garantiti più servizi»

«Il gusto della polemica, precostituita e vuota, impedisce evidentemente al consigliere Antonio Levoni di valutare con obiettività ciò che l'Amministrazione Barbieri ha realizzato in questi anni, riuscendo a ridurre le tasse, tanto da essere il capoluogo della Regione con la pressione fiscale più contenuta con riferimento a Imu e addizionale comunale Irpef, e affrontando nel contempo l'emergenza sanitaria che si è trasformata ben presto in socio-economica. Il tutto garantendo l'eccellente livello di servizi e di assistenza a una platea che purtroppo si è ampliata a causa della crisi». Sono i capigruppo di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega in consiglio comunale a replicare all'interrogazione presentata dal capogruppo dei Liberali, Antonio Levoni.

«Ricordiamo prima di tutto a Levoni – entrano nel merito Giancarli Migli, Francesco Rabboni e Carlo Segalini – che grazie alla revoca della decisione assunta dalla Giunta di centrosinistra di Paolo Dosi, l'Amministrazione Barbieri ha bloccato il già preventivato aumento dell'addizionale Irpef per 4 anni di mandato. Si tratta di un mancato introito per le casse comunali e un risparmio per le tasche dei piacentini di 10.120.000 euro».

«Per quanto riguarda invece la Tari – continuano i capigruppo – nonostante l'introduzione del nuovo metodo tariffario da parte di Arera che faceva presagire possibili rincari, l'Amministrazione Barbieri è riuscita a mantenere l'invarianza tariffaria dal 2018 al 2021. Inoltre, nel 2020, sono stati applicati sconti alle attività economiche danneggiate dalla pandemia per un totale di 3milioni e 100mila euro, oltre all'esenzione della stessa tariffa rifiuti per le nuove occupazioni di suolo pubblico e l'ampliamento dei dehors dei pubblici esercizi di somministrazione, con un evidente minor gettito per il Comune di Piacenza. Un intervento, quest'ultimo, che la Giunta ha replicato nel 2021 con sconti pari a un totale di 1.800.000, oltre a medesima esenzione per occupazioni di suolo pubblico e dehors».

«Infine – continuano Migli, Rabboni e Segalini – per quanto concerne l'Imu, la Giunta Barbieri nel corso del mandato ha dapprima approvato la riduzione dell'aliquota per i negozi sfitti da almeno due anni e, successivamente, ulteriori riduzioni per immobili locati a canone libero e concordato, per i fabbricati D in ristrutturazione o nuovi insediamenti, oltre all'azzeramento della stessa per gli immobili invenduti delle imprese di costruzione. Tutti interventi, questi, che vanno nella direzione anche di limitare il consumo di suolo e di favorire i nuovi insediamenti industriali, artigianali e di servizio, in un'ottica di sviluppo del territorio».

«Se questi numeri non fossero sufficienti a dimostrare la pochezza della critica del consigliere Levoni – aggiungono – ricordiamo allo stesso come tale riduzione della pressione fiscale, che pienamente risponde a una visione di amministrazione di centrodestra, è stata compiuta in uno dei momenti più drammatici per il nostro territorio. La crisi sanitaria è ben presto diventata economica e sociale e ad essa stiamo facendo fronte, sostenendo le nuove fragilità, le famiglie in difficoltà, le emergenze sempre crescenti, con un generale aumento di costi che l'Amministrazione ha saputo affrontare, garantendo a tutti assistenza e servizi di qualità».

«Non è a colpi di slogan o di tweet che si amministra una città – concludono Migli, Rabboni e Segalini – e stupisce che un consigliere navigato come Levoni si lasci trascinare in questa propaganda. Saremmo piuttosto curiosi di sapere, dallo stesso capogruppo dei Liberali, come avrebbe potuto garantire una stabilità di bilancio, in particolare in questi anni di straordinaria emergenza sociale ed economica, ulteriormente riducendo le tasse senza intaccare i servizi. O forse ci sono, secondo lo stesso, dei servizi ai cittadini sopprimibili? E se sì, quali?».