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Il Centrodestra prova l’intesa per le Comunali: «Non avremo l’uomo solo al comando»

Il centrodestra piacentino sta effettuando le prime prove tecniche di riunione, in vista delle Comunali del 2017 a Piacenza

Il centrodestra piacentino sta effettuando le prime prove tecniche di riunione, in vista delle Comunali del 2017 a Piacenza. A organizzare un incontro pubblico (“Ricominciamo da No...i”)  nell’ex circoscrizione 3 di via Martiri ci ha pensato il consigliere comunale della Lega Nord Massimo Polledri. A dialogare con lui – stimolati dalle domande del giornalista de “IlPiacenza.it” Filippo Mulazzi -, erano presenti i rappresentanti delle segreterie regionali Fabio Callori (Forza Italia) e Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), insieme ai consiglieri comunali Maria Lucia Girometta (Forza Italia), Marco Colosimo (Piacenza Viva) e Erika Opizzi (Fratelli d’Italia). Davanti a un pubblico vivace – che durante il dibattito ha più volte chiesto unità, un programma serio e un candidato sindaco vincente – gli esponenti del centrodestra hanno parlato di Referendum, unità nei partiti e nel centrodestra, programma e candidati.

Tutti gli esponenti non si dicono preoccupati dal ruolo del Movimento 5 Stelle alle prossime Elezioni. Qua è invece necessario andare a prendere i voti per il secondo turno, che riguarderà centrosinistra e centrodestra. Polledri ha proposto di puntare su pochi temi, pochi punti di programma che sappiano trovare consenso nei piacentini. Dal centrodestra critiche sull’operato del sindaco Dosi e della sua giunta che "non sono stati in grado di dare un'idea alla città", e "hanno presentato un programma fattibile solo con il bilancio del comune di Milano". Durante l’incontro hanno tenuto banco anche due temi caldi dell’attualità politica piacentina: il progetto di un nuovo ospedale in città e la proposta di un nuovo polo logistico nei pressi di Roncaglia. Polledri, Foti e Callori non hanno nascosto le polemiche interne, ma il centrodestra sarà in grado di fare sintesi. «Non ci sarà un uomo solo al comando come candidato a sindaco – ha chiuso l’incontro l’organizzatore Polledri -, l’unto del Signore. La nostra sarà una buona squadra con un buon programma».

Gloria Zanardi (Fi): «Ci vuole un programma realistico e lungimirante»

«Credo che momenti di pubblico confronto come quello di oggi siano costruttivi per realizzare un’attenta analisi della situazione politica nazionale e piacentina, soprattutto, in vista delle elezioni amministrative di quest’anno. Ormai sono troppo rari i momenti di discussione tra le forze del centrodestra, se non sul giornale per aizzare la polemica contro uno e contro l’altro, e personalmente ne so qualcosa. Oggi però non è più tempo per le polemiche, ma è il momento di cercare insieme di perseguire l’obiettivo comune che è quello di tornare a governare Piacenza che ormai è allo sbando, da ogni punto di vista, proponendo un programma concreto dei candidati credibili.

Saranno delle banalità, tuttavia quegli step che sembrano così scontati per il raggiungimento dello scopo comune, in questo caso la vittoria alle amministrative 2017 e il bene della nostra città, non vengono mai percorsi.

Prima di tutto, occorre che il centrodestra si presenti unito. Tutti i partiti politici e le altre componenti civiche vicino al centrodestra devono remare nella direzione comune, seppure, chiaramente, con un minimo di competitività, genuina e natural.  all’interno di quella che dovrebbe essere una coalizione unica ed unita.

In secondo luogo, ed è il punto fondamentale, occorre la presentazione di un programma realistico e lungimirante che offra una nuova visione di Piacenza che possa renderla competitiva con altre realtà ma soprattutto più a misura di cittadino. Un programma che, a fronte dell’individuazione degli aspetti critici della città (e non è difficile trovarli dopo 5 anni di gestione fallimentare da parte del PD), offra soluzioni chiare e fattibili per eliminare i problemi quotidiani e concepire una città che sappia conciliare la tradizione alla modernità, al pari di molte altre città europee. Occorrono idee per rendere la città più viva e vivibile, senza perdersi nell’elucubrazioni sui massimi sistemi che non interessano a nessuno.

E poi, chiaramente, necessita proporre un candidato sindaco credibile e di spessore ed anche dei candidati consiglieri comunali di pari qualità. A mio modestissimo parere, occorrerebbe scegliere una persona che sia in grado di fare squadra, di condividere esperienze e contenuti e che abbia grandi capacità di ascolto. Di solito, prima di scegliere il candidato sindaco, si comincia a valutare le possibilità distinguendo tra “persone della società civile” e “politici”. Su questa distinzione ho sempre nutrito forti dubbi. Credo che non siano termini antitetici e credo anche che fare questa distinzione svilisca entrambi i concetti. Comunque, al bando le sottili differenze terminologiche, il candidato deve essere credibile sotto tutti i punti di vista, per le proprie esperienze professionali, per la propria esperienza e coerenza politica, per l’impegno e la passione da spendere per il bene della propria città.

Io mi auguro che, in vista delle amministrative 2017 di Piacenza, tutti lavorino puntando allo stesso obiettivo e nella stessa direzione. Non so se sarà così. Io, in ogni caso, cercherò di dare il mio personale contributo con presenza, proposte ed investendo, come ho sempre fatto – nonostante tutto – passione ed energia per una causa in cui credo, che è il bene di Piacenza, del mio partito, e del centrodestra».

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