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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il centrosinistra si unisce anche in Consiglio nel segno di Cacciatore

“Alternativa per Piacenza” entra a Palazzo Mercanti, federando tutti i gruppi consiliari del centrosinistra: «Siamo uniti sul programma». I consiglieri: «Cacciatore ha lavorato fino all’ultimo per l’unità della coalizione»

Uno scherzo del destino: il centrosinistra voleva annunciare nella mattinata dell’8 novembre l'aver raggiunto un accordo per la federazione dei propri gruppi consiliari a Palazzo Mercanti. La notizia della scomparsa di Francesco Cacciatore, figura di spicco della sinistra locale e responsabile di uno dei tavoli di confronto di “Alternativa per Piacenza” (il cantiere per le Elezioni del 2022), ha sconvolto tutto il mondo politico, a partire da coloro che, in questi anni, seppur con qualche frammentazione (tipica del centrosinistra), ha percorso un pezzo di strada insieme a lui. «Abbiamo visto tutti Cacciatore all'opera - lo ha ricordato l’amico Luigi Rabuffi, consigliere di Pc in Comune - fino a pochi giorni fa: lavorava all’unità del centrosinistra nel percordo di "ApP". Dobbiamo ricordarlo con i fatti, per questo non abbiamo annullato la conferenza stampa nello stesso giorno della sua scomparsa e annunciamo una novità».

Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Piacenza in Comune, Piacenza Oltre e Piacenza del futuro aggiungeranno infatti il suffisso “App-Alternativa per Piacenza” ai loro nomi, in questi ultimi mesi di consigliatura che precedono le Elezioni Comunali del 2022. «Facciamo un passo importante e significativo per un unico contenitore politico che riunisce tutto il centrosinistra, ha ribadito Rabuffi. Avremmo fatto un unico gruppo consiliare, ma il regolamento del Consiglio penalizzerebbe la nostra presenza in aula per intervenire. Il centrosinistra allargato sta prendendo piede, ognuno vuole fare la sua parte».

CUGINI: «NEL CENTROSINISTRA E’ STATA SEPPELLITA L’ASCIA DI GUERRA»

«Forse oggi era il giorno peggiore per parlare. Poi ci siamo sentiti tra noi e abbiamo pensato al messaggio che Francesco ci ha lasciato in questi mesi, fino a pochi giorni fa. Esserci, con forza, anche quando la partita è difficile». Così ha esordito il capogruppo del Partito Democratico, Stefano Cugini, nel suo intervento. «Fiducia e credibilità - ha proseguito - sono i due concetti base che mancano nella politica vista dai cittadini. Abbiamo scelto di impegnarci nel tempo, con antipico, per conoscerci meglio e “seppellire l’ascia della discordia” nel centrosinistra. Aggiungere il suffisso “App” ai nostri gruppi è un gesto dal valore simbolico, ma anche un’iniziativa assolutamente concreta che sancisce una scelta irreversibile del centrosinistra. Lo facciamo prima della scelta del candidato o della candidata a sindaco. Scegliamo di stare insieme sui contenuti, prima del nome. Non siamo un cappello elettorale, questo è il nostro Pnrr,  un piano di rilancio e resilienza dei delusi dal mandato di Barbieri. Oggi ci sentiamo più forti e più convinti che il percorso sia giusto».

RAGGI: «LA GIUNTA BARBIERI HA FALLITO»

Lapidario Samuele Raggi di “Piacenza del futuro”. «Dopo qualche anno ci ritroviamo qua con figure diverse, l’unità è stata ritrovata. Sul programma elettorale siamo uniti. Crediamo che App abbia una rappresentanza ampia dei moderati, della società civile, della sinistra, sulla scia dei tre mandati del centrosinistra dal 2002 al 2017. L’Amministrazione Barbieri, invece, ha fallito nella gestione di Piacenza».

DAGNINO (5 STELLE): «IL CANDIDATO SINDACO SARA’ UN ALLENATORE VALIDO E NON UN PARAFULMINE»

«Il centrosinistra finalmente è unito – ha concluso Sergio Dagnino, unico eletto  rimasto del Movimento 5 Stelle in tutta la provincia piacentina – e Cacciatore ci credeva molto. Avevamo parlato di questo anche quando il Movimento era andato al Governo con la Lega. L’unica soluzione possibile era “seppellire le asce di guerra” e metterci insieme a lavorare. Era entusiasta di questa iniziativa, ci ha messo serietà e competenza. Alcuni progetti di App sono i suoi. Questo laboratorio politico andrà avanti negli anni, a prescindere dai nomi del candidato a sindaco, noi ci siamo. Siamo partiti alla rovescia: prima sui contenuti, poi arriveremo anche al candidato sindaco. Abbiamo una visione della città diversa su quasi tutto rispetto all’Amministrazione uscente. E puntiamo sul concetto di squadra. Il nostro candidato sarà l’allenatore di un team valido, non il parafulmine delle mancanze dei suoi assessori».

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