Il gruppo consiliare del Carroccio: «Salvini e Giorgetti entrambi fondamentali»
Tensioni anche a Piacenza sul futuro della Lega? Il gruppo consiliare smorza le polemiche: «Niente divisioni». Parlano il capogruppo Segalini, Cappucciati, Montanari e il presidente Garilli
Matteo Salvini o Giancarlo Giorgetti. Lega di “lotta” o di Governo. Carroccio a destra o nel Partito Popolare Europeo. Anche a Piacenza il dibattito è in corso tra i dirigenti leghisti, sebbene – forse – a livello nazionale, potrebbe essersi conclusa la fase di attrito sul futuro del movimento fondato da Umberto Bossi. Ma davanti ai taccuini della stampa i ragionamenti “piacentini” sono più accorti rispetto alle discussioni private. In Consiglio comunale, ad esempio, è difficile strappare una presa di posizione netta da parte dei rappresentanti.
«Non c'è nessuna faida tra Salvini e Giorgetti – si affretta a chiarire la “pasionaria” del Carroccio, Lorella Cappucciati -. Il capo è Salvini, seguiamo la linea che detta lui, che sa ascoltare e accettare i consigli degli altri. Giorgetti è un altro leader. La Lega è composta da entrambi. La riunione di ieri l’altro è stata una sorta di chiarimento tra i due. Nessuno ha messo in dubbio la leadership di Salvini. Poi, a livello personale, mi posso definire salviniana perché sono entrata nella Lega proprio quando è iniziata la sua ascesa al movimento. Non c’ero ai tempi di Umberto Bossi».
Dividersi sarebbe un delitto. Lo pensa il presidente del Consiglio comunale Davide Garilli, che guarda già in ottica elezioni presidenziali. «Spero che a pochi mesi dall’elezione del presidente della Repubblica - riflette Garilli - non si verifichi alcuna spaccatura del movimento, perché non farebbe il nostro bene. Anche in ottica Elezioni Politiche del 2023, dove tutto il centrodestra deve andare unito per governare insieme questo Paese».
«Salvini e Giorgetti – è invece il commento del consigliere Marco Montanari - sono due figure imprescindibili nella Lega. In questo momento sono entrambi fondamentali nel movimento. Dobbiamo rimanere uniti se vogliamo condurre le nostre battaglie. Poi, sia chiaro: quando sento la parola “europeismo”, mi viene la pelle d'oca. Ma da soli non possiamo fare nulla. Quindi ben venga stare in Europa con un occhio critico. Per questo accolgo molto volentieri la linea di Salvini: il Carroccio deve rimanere fuori dal Ppe».
Più abbottonato il capogruppo Carlo Segalini. «Di sicuro a Piacenza non ci sono divisioni. A livello nazionale è in corso una discussione seria, tutto qui».