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«Il ministro firmi la deroga al deflusso minimo vitale»

Interrogazione di Murelli (Lega) al ministero dell'Ambiente: «Salvaguardare flora, fauna e coltivazioni. Inoltre, propongo di rivedere il calcolo del Dmv in favore delle specificità dei diversi territori»

«Ho chiesto al ministro Sergio Costa se intenda intervenire con una circolare urgente che esplicita la necessità delle deroghe al deflusso minimo vitale (Dmv, ndr) dei fiumi in applicazione del DM 28 Luglio 2004, qualora occorra la necessità di alimentazione dei canali di derivazione, allo scopo di garantire la presenza del deflusso minimo vitale anche su tali canali, salvaguardando l’ecosistema ambientale consolidato oltre che le coltivazioni agricole. Inoltre, voglio sapere se Costa non ritenga opportuna una revisione del metodo di calcolo standard del deflusso minimo vitale, che consenta di porre maggiore attenzione alla specificità idrologica, morfologica e agroambientale dei diversi territori regionali, garantendo la tutela della biodiversità su tutto il sistema del bacino idrico, ivi compresi affluenti torrentizi e canali storici di derivazione».

Lo dichiara la deputata della Lega, Elena Murelli, che ha presentato alla Camera un’interrogazione al ministro dell’Ambiente, dopo che la Regione Emilia Romagna «ha bloccato i prelievi in moltissimi fiumi e torrenti del territorio piacentino, come Nure, Chiavenna e loro effluenti, creando, visto il periodo, ingenti danni al settore agricolo già gravemente colpito quest'anno da eventi calamitosi come gelate e grandinate». Sul tema è intervenuta anche Arpa regionale che ha indicato i tratti di fiumi dove occorre autorizzare la deroga al Dmv. Oltre a questo, ci sono squilibri dell’ecosistema ambientale consolidato dei canali storici, dove da secoli sopravvivono una fauna e una flora caratteristica e autoctona. Si deve, secondo Murelli, rivedere «il metodo di calcolo standard del deflusso minimo vitale e procedere a una riformulazione che consenta di porre maggiore attenzione alla specificità idrologica, morfologica e agroambientale dei diversi territori regionali». Coldiretti Emilia Romagna, ricorda la deputata leghista, già da maggio «ha chiesto alla direzione regionale dell’assessorato all’Ambiente di adoperarsi tempestivamente al fine di minimizzare i tempi di concessione delle deroghe al Dmv, qualora si fossero rese necessarie». A causa del caldo torrido e delle piogge torrenziali, il fenomeno sta minacciando anche altre regioni.

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