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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il Pd: «Caruso è stato sospeso, la targa in Comune lo deve ricordare»

La richiesta dei consiglieri del Partito Democratico, che chiedono di rettificare l’albo dei presidenti del Consiglio comunale: «La memoria storica di una città è importante e deve essere trasmessa correttamente»

Il Partito Democratico vuole correggere il nome di Giuseppe Caruso dalla targhetta che riporta l’albo dei presidenti del Consiglio comunale di Piacenza, situata al primo piano della sede di Palazzo Mercanti, a pochi metri dall'ingresso alla sala consiliare. «Considerato l’arresto di Caruso, avvenuto il 25 giugno 2019 – spiegano nella mozione i consiglieri Stefano Cugini, Giulia Piroli, Giorgia Buscarini e Christian Fiazza - con l’accusa di essere parte integrante dell’organizzazione criminale riconducibile alle famiglie di ‘ndrangheta legate ai Grande Aracri, attive nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia. L’arrestato, al momento dei fatti, ricopriva la carica di consigliere e oresidente del Consiglio comunale di Piacenza. Il clamore che la vicenda ha generato ha provocato un danno di immagine per Piacenza, assurta alle cronache nazionali per questioni di mafia».

Da qui, la proposta dei consiglieri dem. Il Comune di Piacenza ricorda i propri presidenti del Consiglio con una targa esposta nei corridoi di palazzo Mercanti con cognome, nome e anno di Giuseppe Caruso-4insediamento. Tale targa è, in evidente ossequio ai principi dell’articolo 54 della Costituzione, atta a celebrare l’impegno di quei cittadini che, essendo affidatari di funzioni pubbliche, hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. «Ricordiamo – aggiungono i quattro consiglieri - il provvedimento di sospensione dalle cariche inviato in data 28 giugno 2019 dalla Prefettura al Comune di Piacenza, peraltro decisivo per sbloccare una situazione di impasse amministrativa imbarazzante. La memoria storica di una città e delle sue istituzioni è importante e deve essere trasmessa correttamente. La targa è stata da poco rifatta, aggiornandola con il nome dell’attuale presidente Davide Garilli, subentrato al destituito Giuseppe Caruso. Chiediamo perciò l’impegno a sostituire l’attuale targa con una nuova che, sotto al nome di Giuseppe Caruso, riporti la dicitura: “sospeso dalla carica con provvedimento prefettizio del 28/6/2019” (o similare, se ritenuta più corretta da un punto di vista formale)». Secondo i consiglieri questa richiesta «rispetterebbe pienamente l’iter giudiziario in essere, non presupponendo giudizi non di competenza e nemmeno citando le ragioni in dettaglio, ma richiamando solo uno stato di fatto oggettivo, consolidato e non modificabile».

Come mai questa precisazione? «Dato che la nuova targa – si legge nel documento del Pd - che ha prontamente preso il posto della precedente, non consegna alla memoria storica la particolarità dell’avvicendamento e dando per scontato il permanere dell’ossequio dovuto all’articolo 54 della Costituzione (che impegna i cittadini affidatari di funzioni pubbliche al dovere di adempierle con disciplina ed onore), si chiede di precisare quanto disposto dal Prefetto, consegnando ai posteri la specificità della presidenza Caruso (come peraltro già avvenuto con Carlo Mazza e la sua qualifica di “Consigliere anziano”)».

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