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Il piano delle opere della Provincia scontenta i sindaci del centrodestra

Un piano delle opere, dal 2018 al 2020, da quasi sette milioni di euro per la Provincia di Piacenza. Attenzione a ponti e scuole. Ma i sindaci contestano

Un piano delle opere, dal 2018 al 2020, di quasi sette milioni di euro, che non accontenta tutti i sindaci del territorio. La Provincia di Piacenza ha illustrato i suoi interventi su strade e scuole: sono 6 milioni e 900mila euro che l’ente di via Garibaldi riesce a mettere sul tavolo per risolvere alcune delle situazioni più spinose e delicate.  «Vorremmo approvare il bilancio – ha spiegato il presidente della Provincia Francesco Rolleri - entro la fine dell’anno, già questa intenzione è un segnale positivo: negli anni scorsi veniva approvato in primavera. È un bilancio, come al solito, di sopravvivenza, tiene conto solo delle entrate certe. La possibilità è di ritoccarlo con ulteriori due milioni di euro in più a inizio 2018». «Le nostre sono proposte di spesa – ha aggiunto il vice Patrizia Calza - basate su fondi certi. Poi vedremo se otterremo risorse dal piano delle alienazioni e da Anas. Il quadro per il 2018 è un po’ striminzito, è giusto chiedere di cambiare questa situazione. La nostra Provincia comunque si distingue dagli altri enti, ci sono alcune realtà provinciali che hanno approvato solo pochi giorni fa il bilancio 2017 e noi siamo vicini ad approvare quello del 2018».

Nel piano da quasi 7 milioni, distribuito su tre anni, sono previsti interventi di ristrutturazione per l'Istituto Romagnosi, la realizzazione di una nuova palestra per le scuole di Castelsangiovanni e la sostituzione di serramenti e vetrate al Casali, al Respighi, al Marconi, e di un'altra palestra a Castelsangiovanni. Oltre alle scuole, sono previsti interventi di messa in sicurezza dei ponti di Mottaziana (sul Tidone), quello sul torrente Lavaiana sulla strada per Bedonia, quello di Cantoniera sul Nure a Ferriere, quello di Travo sul Trebbia. Interventi anche per la provinciale del Mercatello, la strada del Cerro, del Bagnolo in Valnure. Lavori anche per la strada provinciale di Zena, di Zerba e Valchero. 

I SINDACI DEL CENTRODESTRA CRITICANO IL PIANO

I sindaci del territorio, in particolare quelli del centrodestra, non sono per niente soddisfatti. "Fa piacere che siano stati investiti 25 milioni in tre anni – ha commentato Roberto Pasquali, primo cittadino di Bobbio -. Io ho una strada provinciale, la Bobbio-Monte Penice, in cui occorre intervenire su una frana che sta ostruendo metà careggiata. Sono disponibile a cedere la strada a comuni del centrosinistra come Cerignale e Castelvetro. Ci vuole una strada “civile”, non è piacevole avere persone che in Comune protestano per il suo stato. Spero che si faccia qualcosa».

«Ci sono opere più volte segnalate – ha aggiunto Jonathan Papamarenghi, sindaco di Lugagnano - che purtroppo non continuiamo a vedere nei programmi. Interventi importanti sulla viabilità non ne vediamo sulla strada Provinciale 14: 13mila abitanti abitano qui. A Lugagnano presentiamo domande per interventi scolastici e siamo sempre i primi dei non ammessi, presentiamo segnalazioni da anni su alcune strade e non vediamo i fondi. Ci sono 25 milioni di euro di opere e sui territori del centrodestra non arriva nulla. L’anno scorso è stato sbandierato l’intervento su un marciapiede di Lugagnano: troppo poco. Su questo bilancio non c’è parere favorevole, l’Alta Valdarda merita una attenzione diversa. Non possiamo stanziare 250mila euro per segnali stradali e dimenticare alcune strade.

«Ricordo l’intervento su Case Nuove – ha rilevato Giancarlo Tagliaferri di San Giorgio -, utile per la viabilità che porta all’aeroporto di San Damiano. Mi aspettavo che si iniziasse con un primo step, non mi basta sapere che se arriveranno fondi nel 2018 si penserà a case Nuove. Bisogna dare un segnale, anche per attrarre gli imprenditori a San Damiano».  Il Comune di Villanova ha sottolineato l’importanza di una riqualificazione per il collegamento tra Villanova-Castelvetro-Cortemaggiore. Anche il sindaco di Morfasso Paolo Calestani ha criticato il piano. «Ci sono rimasto male, Morfasso è ancora nella provincia di Piacenza o ci avete ceduto alla Provincia di Parma? In Alta Valdarda abbiamo problemi, vi chiediamo di mettere fondi in più. Le strade non sono più percorribili, neanche i mezzi d’emergenza ce la fanno. Vi chiedo di riguardare il piano delle opere sulla nostra zona». Il presidente Rolleri si è giustificato: le graduatorie di urgenza vengono elaboratore dai dirigenti e dagli uffici tecnici, non dal colore politico dei sindaci dei comuni del territorio. 

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