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«Il portone di palazzo Mercanti chiuso? Per i furbetti e il Covid»

Rabuffi (ApP) plaude alla decisione di Tarasconi di spalancare le porte dell’accesso principale: «Piacenza più inclusiva». L’ex primo cittadino Barbieri: «Era stato chiuso dopo la vicenda dei furbetti del cartellino e per il Covid»

Il portone principale di Palazzo Mercanti, durante gli ultimi anni del mandato dell’Amministrazione Barbieri, era chiuso. Si accedeva solo dalla porta presidiata dalla vigilanza privata. Subito dopo la proclamazione a sindaco di Katia Tarasconi, è stato riaperto. È stato uno dei primissimi atti del nuovo primo cittadino. Ora è possibile accedere da due ingressi (vicini) al palazzo che ospita la politica cittadini e molti uffici della macchina amministrativa. La novità, nel centrosinistra, è stata salutata da molti come un segnale, un cambio di rotta.

Ne è convinto anche Luigi Rabuffi (Alternativa per Piacenza), che non fa parte della maggioranza a sostegno della nuova Amministrazione. Il consigliere ha apprezzato la decisione: «Piacenza deve tornare a essere inclusiva», ha dichiarato, sottolineando il segnale di discontinuità. 

Parole non molto apprezzate dall’ex sindaco, Patrizia Barbieri, che ha voluto spiegare perché era stato chiuso. «Venne presa quella decisione - ha precisato in aula - dopo la vicenda dei furbetti del cartellino, così tutti i dipendenti erano costretti a passare dall’ingresso vigilato per timbrare. Poi è scoppiato il Covid: il portone è rimasto chiuso perché bisognava misurare la temperature e segnare le generalità di tutti gli accessi al palazzo per il Covid. Tutto qui».

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