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«Il reddito di cittadinanza agli ex terroristi è uno schifo»

Question Time alla Camera, Murelli (Lega) chiede spiegazioni al ministro del Lavoro Catalfo sull’assegno che viene versato ad alcuni ex brigatisti condannati per fatti di sangue. «Non saremo complici del vostro fallimento»

«Concedere il reddito di cittadinanza ad alcuni ex terroristi è uno schifo di cui non vogliamo essere partecipi». Lo ha detto Elena Murelli, deputata della Lega, durante il question time alla Camera chiedendo spiegazioni, al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, sulla concessione del reddito ad alcuni ex terroristi. Tutti condannati per fatti di sangue.  Murelli si è anche riferita all’ex brigatista Federica Saraceni, arrestata nel 2003 e condannata a 21 anni e sei mesi di reclusione per l’omicidio del giuslavorista Massimo D’Antona (ucciso il 20 maggio 1999 a Roma). Saraceni riceve da un paio di mesi l’assegno di 623 euro. Murelli ha citato anche gli ex brigatisti Gaeta ed Etro (che hanno scontato la pena, ha ricordato il ministro, e sono reintrodotti nella società con tutti i diritti come recita la Costituzione). Ma l’interrogazione del Carroccio ha avuto un botta e risposta tra Murelli e il ministro. La deputata piacentina ha ricordato che si tendeva ad escludere dal reddito chi avesse misure cautelari, condanne definitive nei 10 anni precedenti. «Sono vicina ai famigliari indignati delle vittime» ha scandito Murelli. Sul caso Saraceni, il ministro Catalfo ha replicato affermando che sono in corso accertamenti per poi dare risposte. «Mi ritengo insoddisfatta - ha sostenuto Murelli - questa risposta non basta. Il reddito di cittadinanza non deve essere concesso a ladri, pedofili, stupratori, spacciatori e terroristi. Questi ultimi volevano minare lo Stato e ora chiedono i soldi a quello stesso Stato. Il reddito è una misura per chi ne ha davvero bisogno e ha voglia di lavorare. Avevamo introdotto patto di formazione, patto per il lavoro, accettazione di tre offerte. Nulla è stato fatto. Anzi, la stampa riporta di un uso scandaloso dei soldi del reddito, di chi prende denaro senza fare nulla, di navigator senza computer e senza offerte di lavoro. La Lega non vuole essere complice del vostro fallimento. Noi siamo e saremo sempre da parte dello Stato, di chi lo rispetta, di chi lo difende, di chi ha bisogno di soldi ma voglia di lavorare».

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