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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Il sindaco Barbieri su Vanity Fair: «Definirmi fascista lo considero un insulto»

Intervista sulla rivista per il primo cittadino Patrizia Barbieri, unica italiana in lizza per il titolo di “miglior sindaco del mondo”: si parla di nomadi, chiusura dei porti, fascismo, Piacenza, esperienza politica e partiti

Vanity Fair Italia, importante rivista rivolta soprattutto al mondo femminile (ma non solo), ha voluto conoscere da vicino il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri. Il settiminale ha intervistato il primo cittadino del nostro capoluogo perché è in corsa per il premio internazionale World Mayor 2018, assegnato dalla fondazione filantropica City Mayors al “miglior sindaco del mondo”. Barbieri è l’unica italiana in lizza. Così la giornalista Silvia Bombino ha sottoposto una serie di interessanti domande che permettono di far conoscere il "Barbieri-pensiero" al grande pubblico, che non conosce le dinamiche locali piacentine. Barbieri nell’intervista ripercorre i tempi del suo ingresso in politica a Castelvetro come sindaco del centrodestra (con tessera di Forza Italia, poi abbandonata nel 2004). «Fascista è un insulto per me», precisa il primo cittadino, ed essere donna e fare politica è più difficile rispetto all’impegno di un uomo. Barbieri conferma la sua indipendenza dai partiti – non intende ritornare in uno dei partiti del centrodestra (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) - ma apprezza Matteo Salvini e Giorgia Meloni che considera vicini e che si sono spesi per la sua campagna elettorale. Non le piacciono i toni esasperati della politica e commentare i tweet dei leader, però ritiene di dover iniziare a presidiare i social perché «leggo tanta disinformazione». Il sindaco si dice inoltre d’accordo con la chiusura dei porti voluta da Salvini e rimane convinta del percorso di chiusura del campo nomadi di Piacenza.

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