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«Il sindaco lavora 14 ore al giorno per risolvere i problemi degli assessori»

Levoni precisa la sua posizione nei confronti della Giunta Barbieri e del centrodestra: «Ho chiesto solo di introdurre la figura del consigliere delegato per aiutare gli assessori, darebbero manforte senza costi»

Cosa divide il gruppo dei Liberali Piacentini dal resto del centrodestra e dall’Amministrazione? A chiarire ulteriormente la situazione, se ce ne fosse bisogno, è lo stesso Antonio Levoni, a margine della seduta di Consiglio comunale. A detta del gruppo, il punto di scontro che ha allontanato maggiormente i Liberali, dopo il mancato dibattito interno di oltre un anno fa sull’Irpef comunale, è la mancata istituzione del consigliere delegato. «La possibilità di affidare deleghe – rileva Levoni - a consiglieri tramite la possibilità prevista dal cambiamento dello statuto è ancora ferma lì. Eppure darebbe al sindaco Patrizia Barbieri un grande aiuto. Si potrebbero alleggerire quegli assessorati sovraccaricati di deleghe e fino ad oggi con qualche difficoltà, per pianificare meglio il governo della città senza aumentare i costi per i cittadini, dato che non sono previste indennità».

Levoni insiste, qualche assessore non sta dando il massimo. «Il sindaco – fa notare il consigliere dei Liberali - oggi è costretto a lavorare anche 14 ore al giorno per problemi che alcuni assessori non riescono a risolvere come dovrebbero. Con la responsabilizzazione di qualche consigliere ad hoc potrebbe semplificare alcuni settori dell’amministrazione e renderli più efficienti». Levoni ci tiene a ribadire che non sta chiedendo incarichi per il suo gruppo. «Chiediamo solamente che si sfrutti l’opportunità offerta dallo statuto con la nuova figura del consigliere delegato. Con buona pace di chi nella Lega o in Forza Italia si era messo di traverso per la paura che noi Liberali assumessimo con Gianpaolo Ultori qualche delega importante. No, si sappia che rinunciamo a qualsivoglia delega e proponiamo al sindaco di affidarne agli altri consiglieri che fanno parte della maggioranza».

I Liberali avevano ad esempio fatto un primo nome: il capogruppo di Forza Italia Francesco Rabboni. «Non importa – conclude Levoni - a chi verrà dato qualche incarico. Non servono nuovi bilanciamenti politici. Anzi, perché non dare qualche delega ai consiglieri d’opposizione?». Infine, ancora una riflessione amara sul rapporto con gli alleati, sempre più teso. «In molti dovrebbero fare esami di coscienza per aver denigrato i Liberali a lungo».

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