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«Incita alla violenza contro le donne, non vada a Sanremo»

Pisani (Lega) e altri due membri della Commissione di inchiesta parlamentare contro il femminicidio: «La magistratura ravvisi eventuali reati. La Rai e Amadeus si scusino con le donne»

«Oltre allo stop immediato alla partecipazione dello pseudo artista sarebbe utile far sì che intervenga la magistratura per valutare se, nel comportamento del cantante e di chi ha permesso la sua partecipazione allo spettacolo, si possa ravvisare qualche ipotesi di reato». Lo afferma Pietro Pisani, senatore della Lega e membro della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio di Palazzo Madama. Pisani poche settimane fa aveva portato in Commissione un documento che gli era stato consegnato a un convegno sulla violenza di genere, a Piacenza, dopo il brutale omicidio di Elisa Pomarelli, uccisa nell'agosto 2019 da un amico che si era innamorato di lei.

Pisani, con i colleghi Gianfranco Rufa, segretario della Commissione, e Marzia Casolati scende in campo contro il rapper Junior Cally, in gara a Sanremo. Il rapper era finito nel mirino per un testo di tre anni fa che incitava al femminicidio e parlava di violenza sessuale definendo “troia” una ragazza.

I tre senatori hanno chiesto di escludere il cantante: «Nessun spazio a chi farnetica, a chi, per un uso squisitamente commerciale, non si ferma nemmeno davanti al dolore di tante donne che non si sono potute difendere, pagando con la propria vita, e di tantissime altre che quotidianamente vivono il calvario e  non riescono a svincolarsi da chi le considera solo un oggetto». Secondo i membri della Commissione anche la Rai e Amadeus (conduttore del Festival) dovrebbero rispondere «alle donne con un atto di coraggio e di implicite scuse dopo una gaffe simile: nessuno spazio a chi umilia le donne».

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