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Valtrebbia / Rivergaro

«Se le nostre proposte fossero state ascoltate Rivergaro avrebbe risolto molti problemi»

A intervenire il gruppo di minoranza “Noi per Rivergaro”: «Innegabile la paternità politica di scelte che si sono rivelate scellerate»

«Ogni giorno riceviamo le lamentele dei rivergaresi che devono usufruire degli uffici comunali. Già nel giugno del 2019 avevamo presentato una mozione in merito ed eravamo riusciti a ottenere una sostanziale modifica che andava in supporto alle esigenze degli utenti. Purtroppo, l'amministrazione ha fatto retromarcia». A intervenire sul tema il gruppo di minoranza “Noi per Rivergaro”.

«Vogliamo soffermarci in particolare - scrivono - sulla riorganizzazione degli uffici ai lavori pubblici, urbanistica e ambiente. Senza ripercorrere il teatrino mediatico che si è scatenato da quando il responsabile del servizio è stato demansionato e sollevato dall'incarico di Rup in una serie di opere pubbliche, entriamo nel merito delle cause e degli effetti di questa decisione. Dal giorno del nostro insediamento, circa quattro anni fa, abbiamo evidenziato diverse perplessità sull'operato della macchina comunale nel settore dei lavori pubblici, sia a livello di manutenzione che di progettualità. Tribune dello stadio, allargamento della strada di Pieve Dugliara, cassonetti di Piazza Nuova, affidamento del palazzetto dello sport, rapporti con Anas: quante volte in consiglio comunale il vicesindaco Martini, di fronte ai nostri dubbi, ha orgogliosamente rivendicato la bontà di scelte di tipo politico da parte dell'amministrazione con il supporto, a suo dire, dell'ufficio tecnico?».

«Oggi - prosegue la nota stampa - è troppo semplice scaricare tutte le colpe sull'ex responsabile dell'ufficio tecnico. È innegabile la paternità politica di scelte che si sono rivelate scellerate. Quante volte in Consiglio e in Commissione abbiamo detto e dimostrato che la giunta si stava imbattendo in grossi errori? Con molta presunzione e superficialità hanno preferito proseguire per la loro strada utilizzando i soldi dei rivergaresi. La revoca delle deleghe al vicesindaco Martini è frutto degli stessi pasticci? È un quesito che ci sorge spontaneo anche alla luce della mancata convocazione del consiglio comunale per quattro mesi. Il tempo necessario per cercare di ristabilire un precario equilibrio in una maggioranza che, con sempre più fatica, prova a portare avanti un percorso amministrativo pesantemente segnato da una serie di scivoloni? Il rimpasto di giunta che hanno provato a far passare sottotraccia è stato dovuto ai mal di pancia non più gestibili tra assenze e incapacità degli assessori?»

«Ci rivolgiamo direttamente al sindaco» conclude “Noi per Rivergaro”. «Durante il consiglio comunale del dicembre 2020 le abbiamo detto che non c’è vento favorevole per un marinaio che non sa dove andare, e avete voluto derubricare il tutto come intemperanze della minoranza che prendeva lucciole per lanterne. Ma se almeno la metà delle nostre proposte fosse stata accolta e cantierata, Rivergaro avrebbe risolto gran parte dei suoi problemi. Oggi che la barca è completamente arenata, eccovi giocare allo scaricabarile. Un atteggiamento condiviso dalla segretaria comunale che di questa situazione è una dei principali attori protagonisti. Peccato che la signora abbia già preannunciato, restando in tema, il proprio abbandono della nave. Tutto ciò sulla pelle dei rivergaresi».

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