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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Garilli (Lega): «Non siamo riusciti a comunicare tutto quello che è stato fatto di buono in 5 anni»

Il presidente del Consiglio comunale Garilli: «Barbieri civica? Non nasconde in campagna elettorale i partiti del centrodestra. Piuttosto Tarasconi non è così civica come vuole far credere»

Sta mettendo da parte la casacca “neutrale”, da arbitro, di Palazzo Mercanti. Davide Garilli, presidente del Consiglio comunale di Piacenza, già sabato in Sant’Ilario, all’evento organizzato dal suo partito con Paolo Del Debbio e il sindaco Patrizia Barbieri, si è proiettato sul voto elettorale del prossimo 12 giugno.

  • Presidente Garilli, si sta per chiudere la sua esperienza da presidente del Consiglio comunale. Come l’ha vissuta?

È stata una grande esperienza politica che mi ha formato, mi ha dato autorevolezza. Ho vissuto la politica da una diversa angolazione e mi sono rapportato con tutti gli amministratori e consiglieri.

  • I riflettori erano tutti puntati sul giovane Garilli, che sostituiva Giuseppe Caruso, arrestato (e poi condannato in primo grado) per associazione mafiosa.

Ero in vacanza negli Usa quando è successo, non avevo minimamente partecipato alle trattative nella maggioranza. Mi arrivò una telefonata, la situazione non fu facile, ero alla prima esperienza e l’accusa nei confronti di Caruso era grave. Si diceva che ero troppo giovane, poco autorevole. Penso - in tutto questo tempo - di aver dimostrato qualcosa, di essermi fatto conoscere.

  • La politica attiva le manca? Da pochi giorni è stato nominato vicesegretario provinciale: probabilmente vuole togliersi la casacca di “arbitro”.

Sì, mi sta mancando. Da giovani si ha moltissima passione e il ruolo da presidente ha richiesto un comportamento diverso. Inizialmente ero conosciuto anche per essere uno che interveniva a gamba tesa, anche un po’ fuori dalle righe. In questi anni non ho potuto esprimere le mie idee in aula. Spero di farlo nei prossimi cinque anni, in un’altra veste.

  • Ad esempio in quale occasione avrebbe detto la sua?

In tutte le sedute nelle quali si discuteva il bilancio, variazioni comprese. Lì effettivamente si porta avanti la politica della città, le proposte del centrodestra. Si vede la vera azione della Giunta.

  • Cinque anni di mandato di questa Giunta. Visti da vicinissimo, come li giudica?

Cinque anni molto difficili: nel frattempo è cambiato il mondo e il modo di vivere delle persone. Sono cambiate le necessità della gente: in questi ultimi mesi c’è una guerra che ha portato con sé una crisi energetica che manda in crisi le famiglie piacentine. Pochi credevano che saremmo riusciti a concretizzare il nuovo ospedale,  il primo post Covid: è la grande conquista di questa Amministrazione. Anche il protocollo per l’ex ospedale militare è un ottimo risultato, come il corso universitario di medicina, sulla quale nessuno avrebbe scommesso. Ma anche i 28 milioni di euro ottenuti dal “Pinqua”, con i quali completeremo tre grandi riqualificazioni: ex Manifattura Tabacchi, cascina San Savino e il Peep. La prossima Amministrazione si troverà tanti percorsi avviati da completare.  

  • In cosa si è peccato?

È stata davvero la mancanza di comunicazione. Non siamo riusciti a comunicare ai cittadini tutto ciò che è stato fatto di buono in questi cinque anni  I due anni della pandemia hanno bloccato i contatti con la cittadinanza, la gente è rimasta chiusa a casa. Come Lega da un mese stiamo infatti facendo banchetti informativi su quello che è stato svolto per cercare di recuperare.

  • Gli assessori leghisti come si sono comportati? Per la minoranza c’è stata più di errore.

È una visione tutta loro. Sulla sicurezza, nostro cavallo di battaglia, si è fatto tanto: cinquanta telecamere in più, la “restituzione” alla città dei Giardini Margherita, la vivibilità del quartiere Roma. Sul commercio non si può valutare l’operato: i due anni di pandemia hanno tagliato le gambe a tutti. Ma è stata ridotta la Tari e si è andati il più possibile incontro alle esigenze delle categorie. Le associazioni sportive, inoltre, hanno ricevuto una mano per proseguire l’attività e si sono investiti 5 milioni di euro per l’impiantistica. C’è stato un problema sul verde pubblico, ma è stato risolto. Abbiamo dato impulso alla mobilità sostenibile, la flotta del trasporto pubblico è stata sostituita con mezzi ecologici. La raccolta differenziata è passata dal 54% al 71%. Si sono fatte tante cose buone.  

  • Il rapporto con le opposizioni? Hanno svolto un’opposizione costruttiva?

Prima della mia presidenza c’era un rapporto più conflittuale. Credo di aver saputo instaurare un buon rapporto, non ci sono stati scontri. A volte il dialogo è stato costruttivo, in altre occasioni un po’ meno. Hanno svolto il loro ruolo, è il gioco delle parti.

  • Con un solo consigliere, per altro di maggioranza, ci sono stati scontri: Antonio Levoni. Lui sostiene che in aula ci sia poco rispetto per il confronto e la dialettica…

Mi sono sempre comportato allo stesso modo con tutti i consiglieri. Con Levoni c’è stato rapporto conflittuale fin dall’inizio, forse per alcune mie posizioni precedenti espresse da consigliere. Negli ultimi tempi i rapporti sono peggiorati, ma non per mia volontà.

  • La divisione del centrosinistra vi aiuta?

Tarasconi è espressione del centrosinistra targato Pd, anche se vuole far passare l’idea di essere indipendente o civica. Cugini rappresenta una sinistra diversa. È indifferente per il centrodestra la loro separazione. Facciamo la nostra compagna elettorale per vincere al primo turno. Se non accadrà vedremo cosa succederà al ballottaggio.

  • La lunga diatriba con i Liberali Piacentini prosegue: ora avete teso la mano all’associazione…

A più riprese non solo la Lega, ma l’intera coalizione, ha teso la mano a loro. Rappresentano una parte storica del centrodestra e cinque anni fa erano insieme a noi. I nostri responsabili territoriali, il senatore Ostellari e il consigliere regionale Rancan, hanno proposto di sedersi attorno ad un tavolo per parlare di proposte e non di poltrone. Se si vuole trovare un accordo sul futuro della città lo si può trovare. Ma non costringeremo nessuno a rimanere nella coalizione. Se poi c’è un diniego dall’altra parte, lavoreremo da fronti diversi.

  • Il sindaco Barbieri dice che «il suo partito è Piacenza». Vuole sottolineare il civismo e nascondere i partiti del centrodestra?

Non la penso così. Alle amministrative si sceglie il sindaco, che è una figura importantissima. È giusto che abbia molto più spazio il candidato. Barbieri non esclude o nasconde i partiti, che sono decisivi per costruire una maggioranza solida. La Lega non si è mai sentita sminuita dal sindaco, è stata sempre coinvolta. Tutti gli eventi che organizziamo in campagna elettorale vedono la presenza del sindaco, a partire dall’incontro con Paolo Del Debbio dello scorso sabato. Lei è al fianco dei partiti e noi al suo fianco. Piuttosto che c’è chi spende la propria figura come civica, parlo di Katia Tarasconi, quando invece ricopre il ruolo di consigliera regionale del Partito Democratico e ha un ruolo dirigenziale nel partito a livello regionale. Questa cosa non si può nascondere.

Davide Garilli-9

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